Per limitare al minimo la manutenzione, e ridurre i consumi di acqua per lo spurgo, occorre valutare il tipo di trattamento più adeguato da adottare per la propria torre di raffreddamento. Sarà pertanto opportuno procedere a un’analisi chimica dell’acqua che la torre sfrutterà. Se l’acqua rientra nei seguenti parametri, sarà sufficiente un semplice trattamento chimico antincrostante e biocida.
Se invece la durezza dovesse essere superiore a 35 °F, occorre addolcire l’acqua, o in alternativa ricorrere a un condizionante facendo molta attenzione allo spurgo e ai cicli di concentrazione che può influenzare. Per valori dei cloruri che superano i limiti soglia, 600-700 ppm, ci troviamo di fronte probabilmente ad acque salmastre, e aumenta quindi il rischio di corrosione: servono allora forti anticorrosivi, o una scelta oculata dei materiali di costruzione.
Un alto contenuto dei sali aumenta la conducibilità, e in tal caso occorre individuare quale dei sali presenti concorre all’incremento del valore per scegliere il trattamento più mirato. Livelli di ferro di molto superiori a 0,3 ppm potrebbero rendere opportuno un deferrizzatore, mentre un più elevato valore del PH indica con grande probabilità la presenza di acqua inquinata: soprattutto in caso di macchine zincate, si deve fare attenzione che il valore del PH non superi 9÷9,2.