Un sistema di free cooling può essere impiegato per il raffreddamento di diversi fluidi, acqua, acqua glicolata, oli idraulici e diatermici. Per poter ricorrere a un free cooler è però necessario che la temperatura massima del fluido in entrata sia di 99° C e che il punto di congelamento stia almeno 5 gradi K sotto alla temperatura invernale minima del luogo di installazione.
In caso di funzionamento ad acqua, infine, i free cooler non presentano alcun consumo di acqua né emissioni di vapore, nessun accumulo di calcare e assenza di contaminazioni batteriche, in quanto il circuito del fluido non è a contatto con l’aria. L’acqua impiegata è sempre la stessa e la sua qualità è facilmente tenuta sotto controllo, e si evita di doversi sottoporre alle severe regole per lo smaltimento o il condizionamento di acque di scarico.
La scelta di un sistema di free cooling, o in alternativa di un altro sistema di raffreddamento, va quindi ponderata pensando all’importanza del carico termico da smaltire e ai livelli di freddo richiesti dal processo in gioco. Infatti:
Per raggiungere temperature inferiori a 25° C, sarà
opportuno orientarsi su un chiller.
Per temperature superiori a 25° C ma inferiori ai 35° C,
andranno bene delle torri evaporative.
Per temperature superiori ai 35° C, la scelta può cadere su free e dry cooler.
Fatte le debite valutazioni ambientali del caso – temperatura aria ambiente e grado di umidità – per la possibilità di impiego delle opzioni 2 e 3, un sistema di free cooling può pertanto essere la soluzione più conveniente e più semplice da gestire in tutte quelle applicazioni dove la temperatura dell’acqua richiesta è superiore a quella d’ambiente per tutto, o quasi tutto, l’arco dell’anno. Ad esempio, acqua alla temperatura di 40° C è sufficiente al raffreddamento dell’olio per presse idrauliche o dell’acqua di raffreddamento dei bagni di spegnimento per trattamenti termici dei metalli, e in tal caso un free cooler è utilizzabile per tutto l’anno. Se invece la temperatura desiderata è più bassa della temperatura ambiente, o di quella comunque di bulbo umido, si può solo ricorrere a un chiller, che permette di raggiungere anche temperature di molto inferiori allo zero.