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Centraline di termoregolazione atex

Ci sono molte applicazioni in ambito industriale, che necessitano di essere termoregolate, ma si trovano in aree classificate ATEX.

Da quando è subentrata questa normativa, ci sono stati parecchi problemi di interpretazione, soprattutto perchè con la normativa Atex si è introdotto il concetto di macchina certificata. dove prima unendo un componente antideflagrante (ad esempio un motore) ad una pompa si aveva una pompa antideflagrante, ora questo non è possibile: l’insieme elettropompa deve essere certificato.

Tempco ha sviluppato una serie completa di centraline di termoregolazione certificate ATEX che includono tutte le varianti del caso, senza problemi di sorta. Abbiamo certificato il progetto completo, analizzando attentamente tutte le possibili varianti.

Questo ci permette di poter fornire termoregolatori certificate per impianti nelle seguenti varianti:

T REG TCPU H EX, centraline di termoregolazione per aree ATEX asplosiveCentralina di termoregolazione T REG in esecuzione atexQuadro di controllo di potenza per centralina T REG per aree classificate ATEX

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Smartcode ed assistenza

Il fenomeno degli SmartCodes, tra i quali emergono i sempre più diffusi QR Code e Data Matrix, a livello mondiale si è imposto negli ambiti più svariati: diverse aziende lo stanno utilizzando come applicazione di facile accesso alle informazioni online, gestione documentale, e anche come forma di pubblicità e di comunicazione immediata ed impressiva.

Faccio un passo indietro, chi non sapesse ancora cosa sono gli SmartCodes, può trovare tutto quello che serve sul sito [Cod]mmunity – Il social network italiano promotore del Mobile Tagging.

In breve, gli smartcode sono barcode bidimensionali a matrice, di forma prevalentemente quadrata o circolare, che racchiudono vari tipi di informazioni: link web, Vcard, messaggi di testo, recapiti telefonici, SMS… Si sono imposti sul mercato grazie all’introduzione di appositi applicativi gratuiti per cellulari che, grazie alla phonecam integrata, riescono a leggere e interpretare il contenuto del codice.

Gli smartcode si possono “creare” tramite dei generatori di codice online.

Cosa ha a che fare questo argomento in un blog dedicato all’energia termica, scambiatori di calore, torri evaporative, chiller ecc…

Direttamente nulla, ma indirettamente molto.

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Incrostazioni da carbonati negli scambiatori a piastre

Settimana nuova, problemi conosciuti.

Chiama una società che ha messo in marcia un impianto di cogenerazione da poche settimane.

“Lo scambiatore di emergenza non scambia, non funziona, mandate qualcuno con urgenza.”

Dico di verificare pressioni e temperature, ma nulla, muro di gomma, tutto inutile.

Andiamo a vedere cosa è successo.

Per il raffreddamento di emergenza dei motori endotermici dell’impianto di cogenerazione, il cliente in questione non potendo installare radiatori remoti per problemi di spazio, ha voluto degli scambiatori a piastre, alimentati da acqua in circuito chiuso (in teoria).

Arriviamo sul posto apriamo lo scambiatore e troviamo all’interno un biscotto di carbonati incrostati, formatisi in un paio di settimane di funzionamento.

Scambiatore di calore a piastre incrostato con carbonati precipitatiscambiatore di calore a piastre su impianti di cogenerazionescambiatore di calore a piastre incrostato

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Unità di termoregolazione monofluido

I processi produttivi farmaceutici e chimici per la preparazione/produzione dei principi attivi o dei prodotti primari, prevedono delle lavorazioni che vengono effettuate all’interno di macchine chiamate reattori, ma che non hanno nulla a che vedere con i reattori nucleari. Si tratta di apparecchiature, spesso in pressione e dotate di mescolatori interni (mixer), all’interno delle quali vengono “mescolati” i vari componenti della ricetta che compongono il prodotto finale, che tramite reazioni chimiche consentono la realizzazione della produzione richiesta.

Macchine simili, anche se meno sofisticate vengono impiegate anche nell’industria cosmetica, per la preparazione di creme o prodotti di bellezza.

Tali reazioni avvengono a temperature controllate, tanto è vero che queste apparecchiature, sono dotate di camicie termostatiche, all’interno delle quali viene fatto scorrere un fluido, caldo o freddo a seconda del momento della reazione, che ne consenta la perfetta termoregolazione, secondo le richieste della ricetta di produzione.

La termoregolazione di questi apparecchi un tempo veniva realizzata facendo scorrere nelle camicie o nei semitubi, alternativamente il fluido di riscaldamento (olio diatermico, acqua, vapore) ed il fluido di raffreddamento (acqua, soluzione incongelabile).

Questo sistema sebbene efficace comportava alcune controindicazioni:

  • inquinamenti dei circuiti dei fluidi di servizio, in quanto risultava difficile drenare completamente i circuiti dei reattori dal fluido alternativamente caldo o freddo
  • lungaggini di tempo inaccettabili, legate alle operazioni di drenaggio e caricamento dei differenti fluidi
  • regolazione della temperatura poco precisa
  • range di temperatura ristretti

Centralina T REG TCPU H di produzione acqua calda demineralizzata con vapore per impianto farmaceutico T REG TCPU HT CRIO unità criogenica di referigerazione ad azoto liquidoCentralina T REG TCPU HC EX di termoregolazione monofluido per reattori farmaceutici

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Raffreddamento olio in acciaieria

Nelle acciaierie sono presenti differenti tipologie di impianto, che necessitano invariabilmente tutti di sistemi di raffreddamento, siano essi inerenti alla colata continua, laminazione, forgiatura ecc…

Si tratta di raffreddamenti che necessitano di acqua fredda proveniente da torri evaporative, salvo alcuni rari casi nei quali è richiesto un raffreddamento più spinto.

Gli impianti di laminazione, sono asserviti da molte centraline oleodinamiche e di lubrificazione, dove l’olio che viene utilizzato per gli attuatori idraulici o semplicemente per la lubrificazione, si riscalda e va quindi raffreddato in modo efficiente.

Per questo tipo di raffreddamento vengono utilizzati normalmente scambiatori di calore a piastre olio/acqua, che a seconda della dimensione delle centrali e delle potenzialità sono di tipo saldobrasato oppure ispezionabili.

Scambiatore di calore a piastre intasato da morchie oleose Piastre sporche da oli e morchie

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Termoregolazione e scambiatori di calore nella produzione di vernici

Come spesso ho avuto modo di ribadire, i moderni processi produttivi, necessitano di un preciso controllo della temperatura, allo scopo di ottenere risultati qualitativi costanti ed affidabili.

Recentemente abbiamo realizzato un interessate sistema di termoregolazione per un impianto di produzione di vernici speciali per il settore alimentare. Il processo produttivo delle vernici richiede cicli di riscaldamento, mantenimento e raffreddamento finale legati alle diverse fasi di preparazione, produzione e confezionamento del prodotto.

Il cliente ha messo a disposizione una caldaia ad olio diatermico, come fluido caldo, mentre per tutto il ciclo di termoregolazione e raffreddamento abbiamo realizzato un sistema premontato su skid.

T REG TCPU HC centralina di termoregolazione T REG TCPU HC centralina di termoregolazione olio diatermico ad alta temperaturavaso di espansione per olio diatermicoT FIN TCFC Free cooler per raffreddamento impianti produzione vernici

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Uno scambiatore a piastre nel porto di Genova

La scorsa settimana abbiamo effettuato un intervento di manutenzione e rigenerazione su due scambiatori di calore a piastre in titanio, installati come refrigeranti dell’acqua di condensazione a servizio di gruppi frigoriferi.

In pratica i gruppi frigoriferi condensati ad acqua utilizzano acqua dolce che viene raffreddata da due scambiatori a piastre in titanio, che utilizzano acqua di mare, pescata dal porto di Genova (turistico).

La scelta del materiale è obbligata, con i cloruri presenti nell’acqua di mare, c’è poco da fare, nel caso di piastre si deve per forza utilizzare il titanio.

Scambiatore a piastre incrostato da elementi biologici Piastre in titanio incrostate da alghe e molluschiScambiatore di calore a piastre incrostatoPiastre incrostate da acqua di mare

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Le torri evaporative e la cogenerazione

Negli impianti di cogenerazione vengono utilizzate le torri evaporative normalmente per il raffreddamento dei condensatori ad acqua. Si tratta di impianti di notevoli dimensioni, con elevate portate di acqua.

Le torri evaporative consumano acqua per il loro intrinseco principio di lavoro, legato al calore latente di evaporazione. Quando i siti di installazione sorgono in località dove è carente la disponibilità di acqua di reintegro, si passa a soluzioni con condensatori ad aria.

Questi ultimi, se da un lato azzerano il consumo di acqua, in contropartita obbligano a ragionare con gradi di vuoto più bassi al condensatore, in virtù di una minore efficienza termica, infatti il livello di temperature di un condensatore ad aria, è legato indissolubilmente alla temperatura ambiente, viceversa in una torre evaporativa, il valore di riferimento è quello della temperatura del bulbo umido.

air condenser condensatori ad aria per impianto di cogenerazione torri evaporative iperboliche a tiraggio naturale

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Cogenerazione e motori endotermici, quanta energia recuperare.

Realizziamo sempre più spesso moduli termici TCPU H, dedicati al recupero di energia termica da impianti di cogenerazione realizzati mediante l’impiego di motori endotermici, alimentati a biogas, gas naturale o gasolio.

Questo perchè risulta interessante l’abbinamento di un generatore autonomo di corrente elettrica, con la produzione a basso costo di acqua calda, recuperando il calore prodotto dal motore, che in condizioni normali andrebbe dissipato mediante il radiatore.

Queste unità skid package, sono composte generalmente da:

  • scambiatore di calore per recupero acqua calda dal circuito jacket (camicie blocco motore)
  • scambiatore di calore per recupero dal circuito after cooler o charge cooler
  • scambiatore di calore per recupero dai fumi esausti di combustione
  • elettroradiatore per dissipazione di emergenza
  • valvole di regolazione e di by-pass
  • quadro di gestione e di potenza

recupero di calore su impianto di cogenerazione mediante scambiatori di calore a piastreelettroradiatori di emergenza per motore endotermico a servizio impianti di cogenerazioneelettroradiatori remoti per motori endotermici

 

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Torri evaporative per piccole potenzialità termiche

Ci sono tantissime applicazioni di processo che necessitano di sistemi di raffreddamento a temperature medie +30+35°C. Si tratta di applicazioni che per un gruppo frigorifero o un chiller, risultano estremamente dispendiose, ma dove una piccola torre evaporativa è la soluzione ideale.

  • Piccole officine meccaniche
  • stamperie
  • piccole forge
  • trafilerie di materie plastiche

sono solo alcuni esempi di una serie di utenze che necessitano di una manciata di metri cubi di acqua ora, dove basta acqua raffreddata ad una temperatura di 30°C per risolvere il problema.

Le torri evaporative classiche, sono state progettate per impianti di dimensioni medio grandi. Impianti che necessitano di manutenzione costante e controllo continuativo dell’acqua. Esistono delle piccole torri evaporative e raffreddatori a circuito chiuso, che uniscono ai vantaggi indiscutibili di un raffreddamento economico (quale quello delle torri appunto), i vantaggi di una minore manutenzione.

torre evaporativa indotta di piccole dimensionigruppo di pompaggio premontato per raffreddatore evaporativo di piccola potenzialità

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