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Unità di termoregolazione monofluido

I processi produttivi farmaceutici e chimici per la preparazione/produzione dei principi attivi o dei prodotti primari, prevedono delle lavorazioni che vengono effettuate all’interno di macchine chiamate reattori, ma che non hanno nulla a che vedere con i reattori nucleari. Si tratta di apparecchiature, spesso in pressione e dotate di mescolatori interni (mixer), all’interno delle quali vengono “mescolati” i vari componenti della ricetta che compongono il prodotto finale, che tramite reazioni chimiche consentono la realizzazione della produzione richiesta.

Macchine simili, anche se meno sofisticate vengono impiegate anche nell’industria cosmetica, per la preparazione di creme o prodotti di bellezza.

Tali reazioni avvengono a temperature controllate, tanto è vero che queste apparecchiature, sono dotate di camicie termostatiche, all’interno delle quali viene fatto scorrere un fluido, caldo o freddo a seconda del momento della reazione, che ne consenta la perfetta termoregolazione, secondo le richieste della ricetta di produzione.

La termoregolazione di questi apparecchi un tempo veniva realizzata facendo scorrere nelle camicie o nei semitubi, alternativamente il fluido di riscaldamento (olio diatermico, acqua, vapore) ed il fluido di raffreddamento (acqua, soluzione incongelabile).

Questo sistema sebbene efficace comportava alcune controindicazioni:

  • inquinamenti dei circuiti dei fluidi di servizio, in quanto risultava difficile drenare completamente i circuiti dei reattori dal fluido alternativamente caldo o freddo
  • lungaggini di tempo inaccettabili, legate alle operazioni di drenaggio e caricamento dei differenti fluidi
  • regolazione della temperatura poco precisa
  • range di temperatura ristretti

Centralina T REG TCPU H di produzione acqua calda demineralizzata con vapore per impianto farmaceutico T REG TCPU HT CRIO unità criogenica di referigerazione ad azoto liquidoCentralina T REG TCPU HC EX di termoregolazione monofluido per reattori farmaceutici

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Raffreddamento olio in acciaieria

Nelle acciaierie sono presenti differenti tipologie di impianto, che necessitano invariabilmente tutti di sistemi di raffreddamento, siano essi inerenti alla colata continua, laminazione, forgiatura ecc…

Si tratta di raffreddamenti che necessitano di acqua fredda proveniente da torri evaporative, salvo alcuni rari casi nei quali è richiesto un raffreddamento più spinto.

Gli impianti di laminazione, sono asserviti da molte centraline oleodinamiche e di lubrificazione, dove l’olio che viene utilizzato per gli attuatori idraulici o semplicemente per la lubrificazione, si riscalda e va quindi raffreddato in modo efficiente.

Per questo tipo di raffreddamento vengono utilizzati normalmente scambiatori di calore a piastre olio/acqua, che a seconda della dimensione delle centrali e delle potenzialità sono di tipo saldobrasato oppure ispezionabili.

Scambiatore di calore a piastre intasato da morchie oleose Piastre sporche da oli e morchie

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Termoregolazione e scambiatori di calore nella produzione di vernici

Come spesso ho avuto modo di ribadire, i moderni processi produttivi, necessitano di un preciso controllo della temperatura, allo scopo di ottenere risultati qualitativi costanti ed affidabili.

Recentemente abbiamo realizzato un interessate sistema di termoregolazione per un impianto di produzione di vernici speciali per il settore alimentare. Il processo produttivo delle vernici richiede cicli di riscaldamento, mantenimento e raffreddamento finale legati alle diverse fasi di preparazione, produzione e confezionamento del prodotto.

Il cliente ha messo a disposizione una caldaia ad olio diatermico, come fluido caldo, mentre per tutto il ciclo di termoregolazione e raffreddamento abbiamo realizzato un sistema premontato su skid.

T REG TCPU HC centralina di termoregolazione T REG TCPU HC centralina di termoregolazione olio diatermico ad alta temperaturavaso di espansione per olio diatermicoT FIN TCFC Free cooler per raffreddamento impianti produzione vernici

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Uno scambiatore a piastre nel porto di Genova

La scorsa settimana abbiamo effettuato un intervento di manutenzione e rigenerazione su due scambiatori di calore a piastre in titanio, installati come refrigeranti dell’acqua di condensazione a servizio di gruppi frigoriferi.

In pratica i gruppi frigoriferi condensati ad acqua utilizzano acqua dolce che viene raffreddata da due scambiatori a piastre in titanio, che utilizzano acqua di mare, pescata dal porto di Genova (turistico).

La scelta del materiale è obbligata, con i cloruri presenti nell’acqua di mare, c’è poco da fare, nel caso di piastre si deve per forza utilizzare il titanio.

Scambiatore a piastre incrostato da elementi biologici Piastre in titanio incrostate da alghe e molluschiScambiatore di calore a piastre incrostatoPiastre incrostate da acqua di mare

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Le torri evaporative e la cogenerazione

Negli impianti di cogenerazione vengono utilizzate le torri evaporative normalmente per il raffreddamento dei condensatori ad acqua. Si tratta di impianti di notevoli dimensioni, con elevate portate di acqua.

Le torri evaporative consumano acqua per il loro intrinseco principio di lavoro, legato al calore latente di evaporazione. Quando i siti di installazione sorgono in località dove è carente la disponibilità di acqua di reintegro, si passa a soluzioni con condensatori ad aria.

Questi ultimi, se da un lato azzerano il consumo di acqua, in contropartita obbligano a ragionare con gradi di vuoto più bassi al condensatore, in virtù di una minore efficienza termica, infatti il livello di temperature di un condensatore ad aria, è legato indissolubilmente alla temperatura ambiente, viceversa in una torre evaporativa, il valore di riferimento è quello della temperatura del bulbo umido.

air condenser condensatori ad aria per impianto di cogenerazione torri evaporative iperboliche a tiraggio naturale

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Cogenerazione e motori endotermici, quanta energia recuperare.

Realizziamo sempre più spesso moduli termici TCPU H, dedicati al recupero di energia termica da impianti di cogenerazione realizzati mediante l’impiego di motori endotermici, alimentati a biogas, gas naturale o gasolio.

Questo perchè risulta interessante l’abbinamento di un generatore autonomo di corrente elettrica, con la produzione a basso costo di acqua calda, recuperando il calore prodotto dal motore, che in condizioni normali andrebbe dissipato mediante il radiatore.

Queste unità skid package, sono composte generalmente da:

  • scambiatore di calore per recupero acqua calda dal circuito jacket (camicie blocco motore)
  • scambiatore di calore per recupero dal circuito after cooler o charge cooler
  • scambiatore di calore per recupero dai fumi esausti di combustione
  • elettroradiatore per dissipazione di emergenza
  • valvole di regolazione e di by-pass
  • quadro di gestione e di potenza

recupero di calore su impianto di cogenerazione mediante scambiatori di calore a piastreelettroradiatori di emergenza per motore endotermico a servizio impianti di cogenerazioneelettroradiatori remoti per motori endotermici

 

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Torri evaporative per piccole potenzialità termiche

Ci sono tantissime applicazioni di processo che necessitano di sistemi di raffreddamento a temperature medie +30+35°C. Si tratta di applicazioni che per un gruppo frigorifero o un chiller, risultano estremamente dispendiose, ma dove una piccola torre evaporativa è la soluzione ideale.

  • Piccole officine meccaniche
  • stamperie
  • piccole forge
  • trafilerie di materie plastiche

sono solo alcuni esempi di una serie di utenze che necessitano di una manciata di metri cubi di acqua ora, dove basta acqua raffreddata ad una temperatura di 30°C per risolvere il problema.

Le torri evaporative classiche, sono state progettate per impianti di dimensioni medio grandi. Impianti che necessitano di manutenzione costante e controllo continuativo dell’acqua. Esistono delle piccole torri evaporative e raffreddatori a circuito chiuso, che uniscono ai vantaggi indiscutibili di un raffreddamento economico (quale quello delle torri appunto), i vantaggi di una minore manutenzione.

torre evaporativa indotta di piccole dimensionigruppo di pompaggio premontato per raffreddatore evaporativo di piccola potenzialità

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Rendimento termico dei gruppi frigoriferi

Nel campo della termodinamica, si è soliti definire una macchina termica in base alla relativa potenzialità termica appunto, si parla ad esempio di caldaia da 50 Kw, scambiatori da 1.000.000 Kcal/h, free cooler da 1000 Kw ecc…

Allo stesso modo mi arrivano quotidianamente richieste di apparecchiature termiche di una certa potenzialità, senza troppe specifiche relative al livello termico al quale si desidera tale potenzialità. Se questa precisazione può avere scarso significato nel caso di una caldaia o di un termosifone, diventa estremamente importante nel caso si stia parlando di gruppi frigoriferi.

La potenzialità di un chiller, viene dichiarata dal costruttore a determinate condizioni di utilizzo e viene denominata potenzialità “nominale”, infatti al variare di

  • temperatura del fluido raffreddato in uscita (ovvero disponibile alle utenze)
  • temperatura del fluido di condensazione (acqua o aria)

cambia la resa ovvero la potenzialità di uno stesso gruppo frigorifero.

Gruppi frigoriferi per impianto di concaggio cioccolato montati in copertura compressore frigorifero di tipo scroll

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Scambiatori a piastre per olio faq

E’ da qualche tempo che, dopo la presentazione di una serie di scambiatori di calore espressamente dedicati all’oleodinamica ed alla lubrificazione, ricevo una serie di domande, per le quali ho pensato di preparare una sorta di faq, simile a quello già pubblicato relativo agli scambiatori a piastre frequently asked questions

Che cos’è un T-Plate B Oil Tempco?

Uno scambiatore a piastre saldobrasate (T-PLATE B OIL) è un nuovo modello di scambiatore prodotto dalla TEMPCO, destinato ad impianti che lavorano con sistemi liquido/liquido o liquido/gas.

È formato da piastre di acciaio inossidabile resistente agli acidi, goffrate secondo una trama esclusiva disegnata a computer. Le piastre sono impilate in modo che il rilievo rimanga all’interno, a formare un reticolo di punti di contatto e canali che portano il fluido a scorrere in un flusso allineato controcorrente e in una corrente turbolenta completamente sviluppata.

Il risultato è uno scambiatore di calore estremamente efficiente.

scambiatori di calore a piastre saldobrasate T PLATE B OIL

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Gruppi frigoriferi per climatizzazione

L’utilizzo sicuramente più comune e conosciuto dei gruppi frigoriferi è legato alla climatizzazione degli ambienti.

Qualsiasi ambiente lavorativo a livello di uffici è climatizzato e si sta diffondendo ormai in modo sempre più esteso l’utilizzo di climatizzatori anche nelle nostre abitazioni.

E’ innegabile che durante le giornate di calura estiva, entrare in un ambiente fresco sia sempre piacevole, quindi quasi nessuno riesce a rinunciare a questa comodità. A livello professionale poi, la climatizzazione degli ambienti non è considerata una comodità, ma e diventato un “must”, non è concepibile un progetto di uffici privo di impianto di aria condizionata.

gruppi frigoriferi per impianti di climatizzazione condensati ad ariarefrigeratori in copertura per impianto di condizionamento

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