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Deumidificazione del biogas

Come avevo parlato in un precedente argomento, negli impianti di cogenerazione realizzati con motori endotermici, funzionanti a biogas, è molto importante che il combustibile derivante dalla discarica, dall’allevamento o dagli scarti biologici, venga deumidificato prima di essere inviato al motore.

Questi sistemi si compongono da un

  • gruppo frigorifero, che deve essere dimensionato adeguatamente, per poter funzionare con soluzioni incongelabili aventi temperature prossime agli 0°C,

abbinato ad uno

Le prestazioni dovranno essere garantite durante tutto l’arco dell’anno, in quanto questi gruppi devono funzionare sempre, in qualsiasi stagione.

gruppi frigoriferi per deumidificazione biogas

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L’antigelo negli impianti di raffreddamento

Come ricordavo lo scorso anno in questo periodo, attenzione all’antigelo.

Infatti ancora è presto per temere le prime gelate notturne, ma più si procede con la stagione fredda, maggiori sono i rischi di congelamento degli impianti installati all’aperto, con relativi problemi di rottura, talvolta difficilmente riparabili e comunque fronte di interventi costosi e di urgenza.

tubazioni di uno scambiatore danneggiate dal ghiaccio

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Scambiatori a piastre acqua olio

Negli impianti idraulici, oleodinamici e di lubrificazione è comune l’impiego di scambiatori di calore a piastre.

Le principali caratteristiche che ne rendono interessante l’utilizzo in questo ambito sono:

  • dimensioni compatte
  • elevata efficienza termica
  • basso consumo di acqua di raffreddamento
  • coefficienti di scambio più elevati rispetto ai classici scambiatori a fascio tubiero
  • versatilità di installazione
  • semplicità di collegamento
  • espandibilità facilitata

Le caratteristiche riassunte qui sopra, sono peculiarità tipiche degli scambiatori a piastre, che nel caso di impianti oleodinamici, vengono esaltate dalle richieste di dimensioni sempre più compatte.

scambiatore a piastre chocolate pattern nella zona di distribuzione

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Il biogas negli impianti di cogenerazione

L’applicazione di gruppi di cogenerazione nelle discariche di rifiuti e negli allevamenti è diventata una applicazione comune ed energeticamente valida.

Risulta evidente che il biogas generato dai rifiuti o dai reflui degli allevamenti animali, sia una ottima fonte di energia alternativa.

Tuttavia il biogas non può essere impiegato direttamente nel motore.

impianto di cogenerazione a biogas

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Cogenerazione: recupero dei fumi esausti

Tubi diritti scovolabili in scambiatore fumi per impianto di cogenerazione a motori endotermici alimentati a gas naturale

Voglio richiamare l’attenzione su questa importante componente degli impianti di cogenerazione con motori endotermici, in quanto se mal progettata, può dar luogo a moltissimi problemi.

Se è vero e sacrosanto che negli impianti di cogenerazione è utile e vantaggioso recuperare il più possibile per la parte acqua ed olio, per quanto riguarda il recupero dei fumi la questione prende tutt’altro aspetto.

Come dicevo in un precedente articolo, i gruppi di cogenerazione con motori endotermici, possono essere alimentati da diversi combustibili:

  • gasolio
  • gas naturale (metano)
  • biogas da allevamenti animali
  • biodiesel
  • biogas da discarica

Proprio il tipo di combustibile, diventa fondamentale nella selezione dello scambiatore di calore per il recupero dei fumi esausti.

scambiatore a fascio tubiero per recupero fumi

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Il recupero energetico nella cogenerazione

Gli impianti di cogenerazione di taglia medio piccola, vengono realizzati tipicamente con motori endotermici.

I motori possono essere alimentati con diversi combustibili:

  • gasolio
  • gas naturale
  • biogas
  • biodiesel

questo per fare solo alcuni esempi, all’interno dei quali si può spaziare con diverse varianti.

Come ormai più volte detto, gli impianti di cogenerazione permettono di innalzare il rendimento dei gruppi elettrogeni da un medio 40-45%, quando producono solo energia elettrica, a circa un 90%, nel caso di recupero completo del calore generato:

  • fumi
  • acqua camicie
  • aftercooler

Impianto di cogenerazione a biogas

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Radiatori per cogenerazione

Il funzionamento tipico di un generatore di emergenza è basato sul collegamento di un alternatore ad un motore endotermico. I motori endotermici possono funzionare con diversi tipi di combustibile, nella maggior parte dei casi si tratta di gasolio, oppure metano, anche  se ultimamente si stanno affermando i motori a biocombustibile.

La tecnologia attuale consente un rendimento massimo di circa il 42%, il resto viene dissipato sotto forma di energia termica. Nei sistemi di cogenerazione si possono ottenere rendimenti più elevati (90% circa) sfruttando e recuperando il calore che altrimenti verrebbe dissipato in ambiente.

I motori diesel di media potenza solitamente hanno schemi di funzionamento con circuiti di alta e bassa temperatura.

Schema sistema di raffreddamento motore endotermico

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Corrosione e torri evaporative

Le torri refrigeranti evaporative così come i condensatori evaporativi ed i raffreddatori evaporativi, sono studiati per lavorare in ambienti umidi ed aggressivi.

Di conseguenza, praticamente tutte i macchinari di questo tipo, vengono progettati e costruiti con materiali “corrosion proof”, ovvero all’italiana, resistenti alla corrosione.

Esistono diversi approcci alla soluzione del problema corrosione:

  • materiali plastici
  • rivestimenti protettivi
  • Protezioni elettrolitiche

 torri in vetroresina infragilita da ambienti aggressivi condotti di ventilazione erosi e danneggiati

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Klimaenergy 08

Nei prossimi giorni si terrà a Bolzano la

1° FIERA SPECIALIZZATA DELLE ENERGIE RINNOVABILI PER USI COMMERCIALI


 

E’ una manifestazione specializzata che si rivolge ad aziende ed enti pubblici intenzionati a ridurre le spese energetiche con azioni ecosostenibili. Con più di 110 aziende provenienti  dai settori fotovoltaicosolare termico, biomassa, biogas, geotermia, eolico, idroelettrico, cogenerazione, celle a combustibile,  idrogeno, servizi e contracting  KLIMAENERGY è un appuntamento da non perdere per conoscere le innovazioni tecnologiche di un mercato in costante crescita. 

Personalmente andrò a fare un giro, e voi?

klimaenergy

 

 

Riempimenti e temperature

Con riempimenti, mi riferisco ancora una volta ai pacchi di riempimento film per le torri evaporative.

Mi sono sempre soffermato sulla tipologia di riempimento, soprattutto legata alla qualità dell’acqua, ma vale sicuramente la pena spendere alcune parole anche rispetto alle temperature che entrano in gioco.

Le torri evaporative, sono macchine costruite per raffreddare l’acqua di impianti di processo industriali.

Solitamente le temperature di lavoro sono medio basse, +40 +50°C in ingresso, negli impianti a servizio dei condensatori di gruppi frigoriferi, non si superano praticamente mai i 40°C.

A queste temperature non ci sono particolare problemi, il classico riempimento in PVC è una ottima scelta.

Negli impianti industriali, dove però non è possibile escludere a priori possibilità di flussi estremamente caldi, provenienti da lavorazioni o da errate manovre degli operatori, il PVC denuncia i suoi limiti.

Filling film in pvc deformato dal calore pacchi di riempimento deformati dal calore

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