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Le viscosità dei diversi tipi di olii lubrificanti

Spesso mi capita di fare i conti con il raffreddamento o riscaldamento di olio.

A seconda del settore di applicazione, si utilizzano differenti tipologie di olii lubrificanti o idraulici.

Il problema è quello relativo alle proprietà fisiche, che sono determinanti per il corretto dimensionamento degli scambiatori di calore che dovranno operare con questo olii.

Se per quel che riguarda calore specifico, peso specifico e conducibilità termica, i valori sono mediamente similari, un discorso diverso merita la viscosità.

Scambiatori di calore per olio

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Dosaggio chemicals nelle torri evaporative

Sistema di spurgo automatico

Spesso nei precedenti articoli, ho parlato della necessità di “condizionare chimicamente” l’acqua delle torri evaporative, in quanto a lungo andare si manifestano problemi di concentrazione di carbonati e formazione di alghe.

I problemi sopracitati, sono facilmente risolvibili proprio mediante un semplice, ma ben dimensionato dosaggio di prodotti chimici.

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Scambiatori a piastre e connessioni

Connessioni flangiate ricavate direttamente sul fusto in uno scambiatore a piastre ispezionabile

I tradizionali scambiatori di calore a fascio tubiero, permettono una elevata personalizzazione sia in fase di progettazione che di costruzione, soprattutto nel caso di applicazioni di processo.

Quando si parla di piccoli/medi scambiatori invece si trovano sul mercato scambiatori “standard”, che quindi hanno delle caratteristiche geometriche predefinite. In ogni caso le dimensioni delle connessioni, hanno un discreto grado di libertà e possono essere differenziate tra primario e secondario.

Connessione flangiata su scambiatore a fascio tubiero

Nel caso degli scambiatori di calore a piastre invece le connessioni sono sempre tutte della stessa dimensione, salvo casi particolari, anche se si possono differenziare a livello di standard.

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Riscaldare o raffreddare una apparecchiatura dall’esterno

Solitamente realizziamo soluzioni che permettono di termostatare o termoregolare un fluido, mediante scambiatori di calore a superficie, tramite la circolazione diretta dei fluidi al proprio interno.

In altri casi, si utilizzano scambiatori di calore immersi all’interno dell’apparecchiature stessa, alimentati da fluidi caldi o freddi forniti da

a seconda della funzione che dobbiamo ottenere.

Vi sono poi casi particolari, nei quali non è possibile per ragioni di processo portare il fluido all’esterno e nemmeno inserire sistemi di scambio all’interno dell’apparecchiatura. In questi casi solitamente si utilizzano particolari macchinari che hanno delle intercapedini, delle camicie o dei semitubi, applicati direttamente all’esterno, dove scorre il fluido caldo o freddo, per poter termoregolare la temperatura del prodotto all’interno del contenitore.

T COIL scambiatore a piastre per riscaldamento mescolatore farmaceutico applicato all\'esterno

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Gruppi frigoriferi condensati ad aria o condensati ad acqua?

I gruppi frigoriferi a compressione, che funzionino con ammoniaca o con freon, prevedono nel ciclo di funzionamento la condensazione del gas frigorigeno, con cessione di calore, quello stesso calore che verrà asportato dal fluido da raffreddare, durante il ciclo di evaporazione.

La condensazione del gas può avvenire per mezzo di due tipologie di scambiatore:

  • ad aria
  • ad acqua

di qui i chiller saranno classificati come condensati ad acqua o condensati ad aria.

compressori in un gruppo frigorifero condensato ad aria di media potenza

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Materiali e compatibilità nelle guarnizioni e nelle tenute

Risulta sempre interessante saperne di più sulle compatibilità tra i materiali che vengono utilizzati sulle apparecchiature di raffreddamento/riscaldamento/regolazione ed i fluidi che si possono trovare in un processo industriale produttivo.

A questo scopo esistono tantissime tabelle di compatibilità.

Di seguito allego un file decisamente interessante e dettagliato, per i vari materiali che si possono trovare sulle più svariate applicazioni.

Molto spesso infatti mi trovo nella difficoltà di scegliere la corretta guarnizione o tenuta meccanica, o semplicamente il materiale dei tubi o delle piastre di uno scambiatore.

Compatibilità materiali di tenuta

manutenzione e guarnizioni

Raffreddare e deumidificare l’aria compressa

Il raffreddamento e la deumidificazione o essicazione dell’aria compressa, sono un passaggio fondamentale per rendere fruibile questa “utility” per i processi che la utilizzano, siano essi

  • semplici azionamenti pneumatici
  • pistole di soffiaggio
  • utensili ad azionamento pneumatico
  • valvole di regolazione
  • sofisticati strumenti di controllo.

La presenza di umidità nell’aria compressa, senza bisogno di troppe spiegazioni, ha effetti disastrosi su tutte queste componenti.

I sistemi per eliminare questa umidità sono fondamentalmente due:

Scambiatori a piastre saldobrasate per aria compressa

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Raffreddamento nella metallurgia

Nelle applicazioni metallurgiche, ci sono tantissimi processi che necessitano di raffreddamenti, partendo dalla produzione dell’acciaio o di qualsiasi altro materiale metallico, fino ad arrivare alla sua lavorazione, passando per i relativi trattamenti termici, galvanici ecc…

Quasi tutti i processi legati alla lavorazione dei metalli, prevede dei cicli di riscaldamento e di conseguente raffreddamento, per ottenere certe lavorabilità o caratteristiche tecnico/fisiche dei metalli che subiscono questi trattamenti.

Mentre per il riscaldamento, anche sui banchi di scuola, vengono trattati i vari tipi di forno (partendo dagli altoforni, ai forni ad induzione ecc…), non si fa mai menzione dei sistemi di raffreddamento che sono deputati alla fase finale delle lavorazioni, nemmeno si parla del raffreddamento o termoregolazione dei vari particolari meccanici di impianto interessati a queste lavorazioni.

Scambiatori di calore in acciaieria

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Olio di palma negli impianti di cogenerazione e T COIL

L’utilizzo dell’olio di palma negli impianti di cogenerazione sta diventando piuttosto comune per una serie di motivazioni differenti.

Il problema di questo combustibile è che a temperatura ambiente ha una viscosità molto elevata, presentandosi in forma quasi gelatinosa. Infatti spesso questi impianti hanno una doppia alimentazione, vengono cioè fatti partire a gasolio, quindi si passa alla alimentazione ad olio di palma.

In ogni caso l’olio di palma va mantenuto caldo nel serbatoio, le soluzioni possono essere diverse, con resistenze elettriche immerse direttamente nel serbatoio oppure con serpentini alimentati ad acqua calda.

motore per impianto di cogenerazione con olio di palma

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Manutenzione di uno scambiatore a piastre

Una delle caratteristiche peculiari degli scambiatori di calore a piastre è la facile manutenzione.

In effetti guardando la cosa dal punto di vista teorico e sulla carta, sembrerebbe proprio così, all’atto pratico come si procede? Dopo aver determinato che lo scambiatore non rende in quanto è “sporco”, ci sono due modi per pulirlo:

  • CIP (cleaning in place) o lavaggio chimico
  • Smontaggio e lavaggio completo (rigenerazione)

Il primo sistema è decisamente più semplice, ma non sempre permette di ottenere l’effetto desiderato, provate a guardare queste fotografie e datemi il vostro parere su cosa potrebbe sortire un lavaggio chimico…

Scambiatore di calore a piastre sporco ed intasato da sedimenti Scambiatore di calore a piastre sporco ed intasato da sedimenti 2

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