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Scambiatori a piastre Free flow nella trafilatura della plastica

Queste che mostriamo nel nuovo video sul canale YouTube di Tempco sono piastre particolari, dai canali molto larghi. Si tratta delle cosiddette piastre Free flow, che sono appunto caratterizzate da passaggi molto ampi e dalla assenza di punti di contatto.

Solitamente infatti negli scambiatori di calore a piastre, all’aumentare dei punti di contatto tra una piastra e l’altra aumenta anche l’efficienza di scambio termico, grazie all’incremento della turbolenza dei fluidi. Questi punti di contatto diventano però anche punti di deposito dello sporco nel caso gli scambiatori vengano utilizzati con fluidi molto sporchi, con elevata presenza di particelle in sospensione.

Gli scambiatori free flow nascono quindi proprio per evitare questo fenomeno. In Tempco abbiamo appena consegnato due scambiatori free flow con connessioni DN150 per il raffreddamento dell’acqua in trafile per la lavorazione di materie plastiche. In pratica, nel processo di trafilatura uno spaghetto di materia plastica fuoriesce dalla trafila e va in una vasca di raccolta contenente acqua di raffreddamento. Il materiale va poi alla sezione di taglio in testa dove viene prodotto granulo plastico.

L’acqua di raffreddamento si carica così chiaramente di polverino plastico e di truciolo di plastica. Pertanto se andassimo a impiegare dei normali scambiatori a piastre, questi si intaserebbero in brevissimo tempo.

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Termostatazione in laboratorio pharma con comunicazione MODBUS

Buon rientro di settembre! Dopo la pausa estiva torniamo a parlare delle soluzioni di termoregolazione sviluppate in Tempco con una recente applicazione che abbiamo realizzato per un laboratorio nel settore farmaceutico.

Si tratta di un sistema integrato per la termostatazione di prodotti farmaceutici in laboratorio che abbiamo fornito come unità skid monoblocco plug & play. La soluzione copre un range di lavoro che va da +10° C a +120° C, con chiller asservito a una centralina con termoregolazione PID, dotata di interfaccia remota mediante comunicazione MODBUS.

Tempco termoregolazione laboratorio farmaceutico 1

 

Per soddisfare le particolari esigenze dei processi di laboratorio del cliente, è stata scelta una soluzione splittata al fine di poter rendere indipendenti e pienamente efficienti le diverse sezioni e rampe di riscaldamento/raffreddamento cui deve provvedere la centralina.

Tempco termoregolazione laboratorio farmaceutico 2

Tempco termoregolazione laboratorio farmaceutico 3

Tempco termoregolazione laboratorio farmaceutico 4

Tempco termoregolazione laboratorio farmaceutico 5

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Fouling Factor e scambiatori, a ciascuno il suo

Il Fouling Factor è un argomento che ciclicamente torna alla ribalta, argomento di cui fra l’altro abbiamo già avuto modo di parlare altre volte sia nei video sul canale YouTube di Tempco sia dalle pagine di questo blog. Il fouling factor negli scambiatori di calore a piastre, o fattore di sporcamento, è infatti un elemento fondamentale per il dimensionamento dello scambiatore.

L’occasione per tornare sull’argomento viene dalla recente esperienza fatta con l’applicazione di un nostro cliente, che ci aveva chiesto un fouling factor normalmente associato agli scambiatori a fascio tubiero. Il risultato è stato letteralmente micidiale, in quanto il dimensionamento dello scambiatore a piastre con valori da fascio tubiero ha portato a un rallentamento delle velocità dei fluidi all’interno dello scambiatore, con un aumento dello sporcamento che ha quindi ridotto drasticamente l’efficienza di scambio termico.

La soluzione al problema che abbiamo adottato è stata quindi quella di togliere un 30% delle piastre nello scambiatore, ritornando così a un valore di fouling factor più corretto e adatto a uno scambiatore di calore a piastre.

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Termostatazione nella green chemistry per recupero di oli vegetali di scarto

Recentemente abbiamo sviluppato un sistema di raffreddamento e scambio termico per olio di termostatazione di un impianto di reazione per una startup attiva nel recupero di oli esausti di origine vegetale.

Il cliente si occupa di attività di ricerca in ambito della Green Chemistry, per la sintesi di esteri ottenuti da oli di scarto di origine vegetale, in linea con i principi di economia circolare e impiego di materie prime rinnovabili. Gli oli che vengono trattati e trasformati principalmente come solventi innovativi, per impiego in ambito packaging, grafica e cosmesi, fanno parte della cosiddetta biomassa di terza generazione, che non richiede l’impiego di prodotti da coltivazioni alimentari e non sottrae suolo e risorse alla filiera alimentare.

Tempco centralina termoregolazione recupero oli esausti Green Chemistry
La fornitura di Tempco per questa particolare e innovativa applicazione comprende:

Tempco centralina termoregolazione recupero oli esausti Green Chemistry centralina unit
Tempco centralina termoregolazione recupero oli esausti Green Chemistry centralina unità
Tempco centralina termoregolazione recupero oli esausti Green Chemistry centralina 2
Tempco centralina termoregolazione recupero oli esausti Green Chemistry centralina

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Risparmio energetico nella produzione di oggetti in lattice

In questo nuovo video sul nostro canale YouTube di Tempco torniamo a parlare di una applicazione molto interessante, per una macchina per vulcanizzare progettata e costruita dalla società HERUX Suisse di Locarno sviluppata in collaborazione con Tempco e con Giovanni Caschetto, progettista con un’ampia esperienza nel settore del lattice.

nostra macchina per vulcanizzare, che la stessa è stata progettata e costruita dalla nostra società HERUX Suisse di Locarno in collaborazione con Caschetto e certamente anche con voi.

Si tratta infatti di una applicazione per la vulcanizzazione del lattice. Nella produzione di materassi, cuscini o di qualsiasi altro prodotto in lattice, si impiegano stampi per dare la forma definitiva al prodotto, e questi stampi vengono vulcanizzati all’interno di autoclavi alimentate a vapore.

Il lattice liquido, o la mescola contenente il lattice liquido, viene in pratica iniettata all’interno degli stampi, e lo stampo viene riscaldato per ottenere l’espansione della mescola e avere il prodotto finito.
Tradizionalmente il processo avveniva in autoclavi in cui si iniettava vapore per riscaldare lo stampo. L’interessante soluzione è stata di far circolare all’interno dello stampo un fluido caldo che riscaldasse direttamente il prodotto. Similmente a quanto si fa nello stampaggio delle materie plastiche.

Questa soluzione è quindi veramente molto interessante in quanto consente di avere dei risparmi energetici fino al 50% nella quantità di potenza termica richiesta per riscaldare lo stampo e portare a compimento il processo di vulcanizzazione del prodotto finale in lattice.

 

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Raffreddamento ad acqua in elettronica di potenza

Per un produttore di switch rectifier di potenza, o raddrizzatori di corrente, che opera nel settore del trattamento galvanico, in Tempco abbiamo sviluppato uno speciale modulo di raffreddamento ad acqua (sì, proprio ad acqua) della componentistica elettronica di potenza.

Si tratta di un tipo di applicazione per la quale abbiamo già accumulato un grande know-how, con progetti sviluppati per altri clienti nel settore nautico e industriale di potenza.

Tempco raffreddamento ad acqua elettronica di potenza

Per questo importante cliente abbiamo quindi realizzato un modulo integrato e compatto, studiato per essere inserito nelle loro tower, alla stregua di un modulo rack. La soluzione è completamente autonoma e completa di sistema di pompaggio, scambio termico e regolazione della temperatura. L’intero progetto è stato quindi realizzato grazie a un profondo studio in 3D della disposizione interna di tutti i componenti, allo scopo di ridurre al minimo le dimensioni del sistema e renderlo compatibile con l’apparecchiatura esistente del cliente.

Tempco raffreddamento ad acqua elettronica di potenza power rectifiers

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Riscaldamento elettrico in termoregolazione monofluido in modello 3D

Termoregolazione monofluido in modalità riscaldamento nelle centraline di termoregolazione TREG con riscaldamento elettrico. Il video in animazione 3D mostra il circuito di ingresso dell’acqua da riscaldare e il flusso dell’acqua riscaldata in uscita dall’alto della centralina.

Le centraline TREG HCE sono apparecchiature chiavi in mano per la termoregolazione di fluidi, acqua, olio diatermico o altro, mediante riscaldamento elettrico che impiegano batterie di resistenza e/o scambiatori di calore a resistenze elettriche.

Alla pagina dedicata sul sito Tempco, grazie alla tecnologia web-based Sketchfab che consente di realizzare asset 3D configurabili che possono essere animati in real-time, gli utenti possono esplorare liberamente le nostre centraline di termoregolazione in maniera interattiva per comprenderne in maniera semplice il funzionamento, ruotando a 360° la centralina e zoomando a piacimento sui dettagli costruttivi grazie a modelli 3D delle unità. E’ anche possibile selezionare la visualizzazione per ciclo di riscaldamento o di raffreddamento, a seconda delle specifiche necessità di regolazione della temperatura nel proprio processo di produzione.

Centraline TREG HCE termoregolazione monofluido riscaldamento elettrico asset 3D

Centraline TREG HCE termoregolazione monofluido riscaldamento elettrico asset 3D interattivo

Centraline TREG HCE termoregolazione monofluido riscaldamento elettrico asset 3D zoom

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Scambiatori saldobrasati FULL INOX nel pharma

Dopo diverso tempo, siamo lieti di annunciare che Tempco ha arricchito la propria offerta di scambiatori con gli scambiatori saldobrasati FULL INOX, ovvero con costruzione completamente in acciaio inox senza materiale di apporto.

Questi speciali scambiatori saldobrasati impiegano una particolare tecnologia di saldatura delle piastre chiamata Diffusion bonding, o saldatura per diffusione, un processo di trasformazione allo stato solido che permette di unire materiali simili e dissimili tra loro, soprattutto metallici, sottoponendoli contemporaneamente ad alta temperatura e pressione. La giunzione avviene per diffusione atomica degli elementi, per cui gli atomi interfacciati dei due componenti si muovono, scambiando e legandosi tra loro, facendo così scomparire l’interfaccia di separazione.

Malgrado non siano disponibili ancora tutte le taglie, siamo in grado di produrre con questa tecnologia scambiatori con connessioni da 1/2” a 2”. La tecnologia è quindi molto interessante e la stiamo già applicando per alcune forniture di centraline di termoregolazione nel settore pharma.

Tempco saldobrasati per full inox

 

In particolare, un importante e rinomato costruttore di sistemi di reazione e filtrazione in ambito farmaceutico ha deciso di affidarsi a Tempco per la realizzazione delle TCU (thermal control unit) ovvero le nostre TREG, grazie all’esperienza in questo tipo di applicazioni che siamo in grado di mettere a disposizione con le nostre soluzioni.

Queste centraline di termoregolazione saranno quindi equipaggiate con scambiatori saldobrasati FULL INOX, continuando naturalmente a offrire il massimo supporto a livello di standarizzazione.

 

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Impianti e componentistica speciale a CO2 per sostenibilità nella refrigerazione

Anidride carbonica e CO2, se ne parla molto e spesso in relazione al buco nell’ozono e altre ragioni. Ma forse non tutti sanno che la CO2 è un eccellente gas che può sostituire i classici fluidi impiegati come refrigeranti, i tradizionali freon che a ragione sono ritenuti causa del buco dell’ozono.

Negli ultimi anni il settore della refrigerazione ha spinto sempre più la ricerca verso l’impiego di gas nuovi alternativi che limitino l’effetto serra. Un esempio è anche l’ammoniaca, che però di contro ha risvolti negativi sul fronte della tossicità e infiammabilità. Ultimo nato è invece la CO2.

Si stanno infatti sempre più sviluppando impianti di condizionamento, refrigerazione e raffreddamento che nel loro ciclo termico impiegano la CO2, l’anidride carbonica. La CO2 è un gas naturale con quindi risvolti decisamente green. Vi sono però naturalmente anche delle implicazioni e difficoltà, legate al fatto che la CO2 ha dei passaggi di stato che avvengono a pressioni molto elevate, e parliamo di 100, 120, 130 o 140 bar. Basti pensare che un impianto di refrigerazione che impiega il classico freon lavora in fase di condensazione a pressioni al massimo di 40-45 bar.

Pertanto tutta la componentistica che viene utilizzata negli impianti di refrigerazione necessita di un importante upgrade tecnologico per poter lavorare con la CO2. Impianti funzionanti a CO2 esistono già sul mercato, per cui la componentistica già esiste, magari non per tutte le taglie e le potenze. Ad esempio però i compressori per CO2 sono già disponibili sul mercato, in un’ampia gamma anche se magari non proprio a coprire tutte le taglie e potenze.

Sorgono difficoltà invece a livello di raccorderia e tubazioni, in quanto occorre studiare raccordi e tubazioni in grado di resistere a queste pressioni. Di contro, lavorando a pressioni tanto elevate si hanno alti volumi specifici, consentendo di ridurre i diametri delle tubazioni.

Sul fronte dello scambio termico è quindi anche necessario studiare scambiatori di calore, in funzione di condensatori ed evaporatori, che siano appositamente pensati per lavorare con queste pressioni elevate nelle applicazioni a CO2. Scambiatori che possono essere dei saldobrasati come evaporatori o condensatori, oppure batterie di scambio termico quando abbiamo scambiatori ad aria. Ad ogni modo, si tratta di apparecchiature studiate ad hoc per poter lavorare con la CO2 ad alta pressione. Una gamma ampia è già disponibile fino a potenze interessanti, ma quella in cui attualmente ci troviamo è sicuramente ancora una fase di forte studio e sviluppo.

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