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Dall’acqua all’energia, Baglietto apre al futuro della nautica a zero emissoni

E’ avvenuta ufficialmente il 12 aprile scorso la presentazione di Bzero, sistema ibrido elettrico per navigazione a zero emissioni negli yacht di lusso del costruttore Baglietto che grazie al contributo delle rinnovabili, fotovoltaico e celle a combustibile alimentate a idrogeno, porta la sostenibilità nei viaggi per mare.

Tempco è stata fiera di partecipare all’evento in veste di partner tecnico di Baglietto: il costante impegno di Tempco e Baglietto nella tutela e salvaguardia dell’ambiente trovano un punto comune nel progetto.

Il progetto Bzero, a favore di una nautica sempre più sostenibile e green, ha come obiettivo primario quello di aumentare l’autonomia elettrica di crociera dell’imbarcazione in modalità zero emissioni. È infatti prevista l’integrazione a bordo delle imbarcazioni Baglietto della tecnologia fuel cell a idrogeno su piattaforma ibrida o diesel-electric. Nel cantiere Baglietto è stato realizzato un prototipo perfettamente funzionante del sistema che sarà poi montato a bordo delle imbarcazioni.

Il contributo di Tempco per raggiungere questo traguardo consiste nella fornitura di sistemi di raffreddamento dell’elettronica di potenza a bordo. Grazie a uno studio approfondito del caso, Tempco ha potuto garantire una soluzione efficiente e compatta oltre che, naturalmente, totalmente customizzata sulle esigenze del cliente.

Uno yacht tanto innovativo e futuristico necessita infatti di una progettazione raffinata ed elegante tanto nei macchinari a bordo quanto nei dettagli di lusso di ogni minima rifinitura. Un grande obiettivo è quindi stato raggiunto per Tempco, portando un ottimo esempio di come l’ingegneria e il lusso possano collaborare a un fine comune.

Baglietto Bzero yacht zero emissioni celle a combustile idrogeno Tempco

Lo schema tecnico in sala macchine reso trasparente mostra chiaramente tutta la portata innovativa del progetto Bzero di Baglietto

Il nome Bzero (B raised to zero) sta a indicare che le emissioni in viaggio di questo yacht saranno pari a zero. Questo è reso possibile grazie all’energia solare e a un modulo di produzione di idrogeno a partire direttamente dall’acqua di mare, filtrata e deionizzata. Il fine è la sintesi del carburante principale dell’imbarcazione, proprio l’idrogeno, con grado 5.0 di purezza alla pressione massima di 35 bar. Tutto ciò avviene tramite elettrolizzatori di tipo AEM, alimentati grazie all’energia accumulata dai pannelli fotovoltaici. In questo modo l’idrogeno che alimenta il motore dello yacht è di tipo totalmente ‘green’.

In sintesi:
➔ L’acqua di mare viene raccolta, filtrata e deionizzata da un modulo di produzione di idrogeno
➔ A questo punto, partendo dall’acqua trattata, viene sintetizzato l’idrogeno, il carburante dello yacht
➔ Durante il procedimento, l’energia solare raccolta dai pannelli fotovoltaici alimenta gli elettrolizzatori AEM. Sono questi che consentono il corretto svolgimento di ogni passaggio.
➔ Il risultato? Un idrogeno green e pulito per zero emissioni

Per ognuno di questi step è necessario un attento controllo della temperatura e per garantirlo Baglietto si è affidata a Tempco. Sistemi studiati ad hoc garantiscono infatti il raffreddamento degli elementi di elettronica di potenza a bordo, cioè di tutte le parti elettriche delegate al sistema di avviamento e alimentazione dell’imbarcazione. Ancora una volta, si produce energia in modo eco-sostenibile.

Nel video qui sotto (courtesy Baglietto), a ulteriore testimonianza dell’efficacia e della cura di ogni dettaglio del progetto, è possibile seguire un ipotetico itinerario a zero emissioni con il nuovo yacht Baglietto. Ad ogni tappa del viaggio, si può vedere come l’imbarcazione recuperi energia e come il suo spostamento sia ‘sea friendly’, a tutela del mare e dell’ambiente.

È nei dati finali che si vede il successo di quello che inizialmente era solo un ambizioso obiettivo, e che oggi è diventato un vero e proprio traguardo.

In Tempco crediamo fermamente che il futuro della mobilità e dei trasporti sostenibili sia fondato sul corretto utilizzo dell’idrogeno e della CO2. Con nuove tecniche sofisticate, di studio e applicazione, grazie a queste risorse una volta ritenute solamente scarti di produzione, è possibile cambiare completamente il punto di osservazione e guardare alle nuove opportunità che le tecnologie innovative aprono nella mobilità.

A partire dalla navigazione silenziosa nelle distese blu con Baglietto.

 

 

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Sistemi termici chiavi in mano nei forni per metalli preziosi

Per un importante produttore di forni per metalli preziosi, che fornisce soluzioni innovative e sostenibili per l’industria dei metalli preziosi, fusione e separazione completi di automazione e controllo delle fasi di processo, in Tempco realizziamo sistemi termici chiavi in mano progettati sulle specifiche di progetto del cliente.

Si tratta nello specifico di sistemi sui quali abbiamo una consolidata esperienza, che ci viene dal settore delle fibre carboceramiche. I sistemi che sviluppiamo per applicazione nei forni per metalli preziosi fanno dunque impiego di pompe ridondate, sistemi di immissione acqua di emergenza, controllo da PLC e teleassistenza da remoto.

Tempco sistemi termici fornaci metalli preziosi

Tempco sistemi termici fornaci settore metalli preziosi

Il tutto è infine integrato e realizzato secondo i principi di SCF – Standard Custom Flexibility, di Tempco.

Tempco sistemi termici chiavi in mano fornaci metalli preziosi

Tempco sistemi termici fornaci industria metalli preziosi

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Le domande non sono MAI inutili, anzi…

Spesso ci capita che i clienti si rivolgano a noi ponendoci domande, scusandosi in anticipo con frasi del tipo ‘Forse la domanda è sciocca, non so se è una domanda giusta che le posso fare…’.

Le domande non sono MAI sciocche, sono anzi molto utili per inquadrare il tipo di problema nella gestione dell’energia termica che il cliente deve risolvere. Capita a tutti che, se non siamo esperti di un certo argomento, parlando con un esperto in quel campo possiamo fare domande che a lui risultano banali, o che banali siano per lui le risposte che può darci. Ma è chiaro che se non conosciamo quell’argomento dobbiamo informarci per capire o cercare di capire il più possibile, dandogli magari informazioni che gli siano utili per aiutarmi a risolvere il mio problema.

Esattamente questo avviene con noi verso i nostri clienti, quando ci sottopongono un loro problema di riscaldamento, raffreddamento o termoregolazione. Soprattutto quando incontriamo un nuovo cliente, facciamo un vero e proprio interrogatorio, chiedendo tantissime informazioni, anche ridondanti. Questo per incrociare i dati e avere delle conferme, inquadrando con chiarezza i termini del suo problema termodinamico. Ossia ad esempio, quanta potenza termica deve dissipare, quali sono le temperature che si aspetta di raggiungere o quali sono i suoi obiettivi in termini di produzione.

Le domande quindi non sono MAI stupide, anzi sono utilissime. Meglio quindi magari arrossire un poco prima, che non impallidire dopo!

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Temperatura e scambiatori nella gramolatura della pasta di olive

Per una volta ci stacchiamo da discorsi di applicazioni emergenti e futuristiche per parlare di un’applicazione più tradizionale ma comunque molto interessante. Tanto più che parliamo di olio d’oliva, e in particolare di quanto sia cruciale il controllo della temperatura nella fase di gramolazione, o gramolatura, della pasta di olive. Gli scambiatori di calore hanno qui un ruolo chiave, in quanto servono a portare la pasta alla corretta temperatura il più rapidamente possibile, e quindi a mantenere il livello di temperatura ottimale.

La gramolatura è un passaggio fondamentale per determinare qualità, caratteristiche olfattive e gusto dell’olio prodotto. Si tratta di una fase successiva alla frangitura, dove la pasta di olive viene passata in una macchina chiamata gramola per rendere la pasta più omogenea, favorendo il processo di distacco tra acqua e olio.

Per ottimizzare l’efficienza di scambio termico nel processo di gramolatura, per un cliente abbiamo fatto una ricerca relativa al raffreddamento/riscaldamento della pasta di olive nelle varie fasi di lavorazione. Nel far questo, ci siamo imbattuti in un interessantissimo articolo tecnico a opera di Giulia Angeloni, ricercatrice del Dipartimento DAGRI dell’Università degli Studi di Firenze, che entra molto nel dettaglio delle caratteristiche dello scambio termico. Obiettivi dello studio erano in particolare favorire la coalescenza delle micro-gocce di olio nella pasta in gocce di dimensioni superiori, al fine di favorirne la separazione, e preservare al massimo le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Tempco scambiatori gramolatura pasta olive olio

In particolare, si evince come la corretta regolazione della temperatura abbia un ruolo determinante nel favorire la coalescenza, contribuendo a ridurre la viscosità della pasta di olive, favorendo al contempo le reazioni chimiche ed enzimatiche. La temperatura nel processo di gramolatura non deve tuttavia superare i 40° C, in quanto temperature superiori portano un eccessivo cambiamento della reologia della pasta, ovvero di come questa reagisce all’azione di forze esterne, diminuendo la resa in olio nel processo di separazione tra olio e acqua. Inoltre, i diversi enzimi coinvolti nei processi biochimici che avvengono durante il mescolamento hanno temperature ottimali differenti: la ricerca mostra come i composti fenolici polari vengano rilasciati dalla pasta in maniera incrementale nell’intervallo tra i 25° C e i 30° C, limite al di sopra del quale si verifica una brusca riduzione della loro concentrazione.

Al superamento dei 30° C si osserva altresì una diminuzione dei livelli di composti volatili, come C6 e C5, responsabili delle note di fruttato dell’olio e della sua qualità. Portando, a temperature superiori ai 30° C, al formarsi di composti C>6 legati a difetti sensoriali dell’olio extra vergine d’oliva.

 

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Olio, acqua, termoregolazione e… patatine fritte

Un interessante argomento di cui parlo in questo nuovo video riguarda la fase di avviamento di centraline di termoregolazione e impianti a olio diatermico. Ogni tanto siamo chiamati per fare l’avviamento di un impianto, e… avete mai cucinato delle patatine fritte? Vi chiederete ora cosa c’entra, ma è molto attinente se pensate a quello che accade quando una goccia di acqua cade nell’olio bollente. L’effetto è devastante e alquanto dannoso.

Immaginate quindi cosa può succedere in un impianto di termoregolazione che funziona con olio diatermico a elevata temperatura, se questo inavvertitamente viene lavato con acqua, o semplicemente vi è dell’umidità residua all’interno. Insorgono davvero dei grossi problemi, che solitamente siamo in grado di risolvere nella fase di avviamento in quanto si ha subito la sensazione che qualcosa non vada, poiché vi può essere fuoriuscita di fumo dal vaso di espansione, con conseguenti borbottamenti o addirittura fuoriuscita di olio caldo dal vaso di espansione stesso.

Occorre quindi stare davvero molto attenti, lo scriviamo in tutti i nostri manuali e lo raccomandiamo ai clienti: dove c’è l’olio, NON mettere acqua.

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Dry cooler in ambiente gravoso per raffreddamento in cementificio

Consegna di un sistema con dry cooler per raffreddare soluzione acqua/antigelo impiegata per il raffreddamento di ralle, un tipo particolare di cuscinetti utilizzati per il carico e scarico nei cementifici. Dopo il revamping di un primo impianto fatto lo scorso anno, ora tutti i nuovi impianti del cliente vengono equipaggiati con i nostri dry cooler Tempco dotati di ventilatori assiali, in esecuzione speciale per ambienti gravosi quale è quello che caratterizza la produzione in un cementificio.

Tempco dry cooler cementificio raffreddamento ralle

 

Tempco dry cooler cementificio

 

Ogni cooler viene fornito al cliente completo di quadro di comando e relativa pompa di circolazione dell’acqua. Al fine di garantire la continuità operativa, il dimensionamento del sistema è ridondato, con almeno il 50% di ventole in più rispetto a quanto richiesto in condizioni normali di operatività dell’impianto produttivo.

Tempco dry cooler raffreddamento cementificio

Tempco dry cooler ventilatori assiali raffreddamento cementificio

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Raffreddamento celle a combustibile a idrogeno

Scambiatori di calore a piastre saldobrasati e applicazioni per idrogeno. Abbiamo pubblicato qualche settimana fa un video sulle applicazioni dell’idrogeno nelle celle a combustibile per la produzione di energia elettrica green, da fonti rinnovabili. Applicazioni destinate ad autotrazione e nel settore dei trasporti in generale.

Esistono molti tipi di scambiatori di calore, e questi in particolare sono speciali scambiatori saldobrasati progettati appositamente per il raffreddamento delle celle a combustibile. Si tratta quindi di scambiatori a piastre saldobrasati costruiti con materiali speciali e con speciali brasature, che rendono gli scambiatori resistenti alle elevate temperature coinvolte nelle applicazioni con fuel cell, fino a 900° C, ma anche compatibili con utilizzo di acqua deionizzata.

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Nuove referenze nelle rinnovabili per Tempco

Chiudiamo il mese dedicato al tema delle Rinnovabili in Tempco con quattro nuovi aggiornamenti relativi a casi di successo che abbiamo aggiunto alla sezione delle Referenze – Energie Rinnovabili sul nostro sito. Si tratta in particolare di quattro applicazioni che hanno a che fare a vario titolo con l’energia rinnovabile, e che ci auguriamo possano dare interessanti spunti per lo sviluppo di ulteriori sistemi che promuovono la riduzione dell’impatto ambientale e l’uso sostenibile dell’energia.

Vi invitiamo quindi con grande piacere a scoprire e approfondire i quattro nuovi casi d’uso che presentiamo, che includono nella fattispecie l’impiego della CO2 in applicazioni di raffreddamento grazie all’utilizzo di scambiatori saldobrasati speciali resistenti ad alta pressione; il risparmio energetico in una lavanderia industriale ottenuto grazie all’impiego di scambiatori TCOIL a immersione; le applicazioni con idrogeno nelle celle a combustibile, in cui gli scambiatori di calore trovano una varietà di importanti applicazioni, in special modo nel settore dei trasporti; infine, la produzione di energia dalle onde grazie a sistemi giroscopici con controllo della temperatura assicurato grazie agli scambiatori di calore in titanio, per garantirne la resistenza a contatto con acqua di mare.

Tempco referenze rinnovabili saldobrasati CO2

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Rinnovabili, pompe di calore geotermiche e scambiatori TCOIL

Proseguiamo con il tema energie rinnovabili, e parliamo in particolare di pompe di calore e geotermia, in combinazione a scambiatori TCOIL a immersione.

La geotermia e lo sviluppo di pompe di calore geotermiche sono argomenti veramente molto interessanti. La geotermia consente infatti di disporre di grandi quantità di energia da fonte rinnovabile a costo decisamente contenuto. Parliamo ovviamente di energia di secondo livello, ovvero calore ed energia termica.

Sono sempre più diffuse applicazioni di pompe di calore in ambito HVAC e termoregolazione di siti industriali e civili. Di per sé le pompe di calore offrono già un’efficienza interessante, che aumenta ancora di più in combinazione con la geotermia consentendo notevoli risparmi energetici.

In Tempco nel nostro ambito di attività abbiamo già sviluppato una serie di applicazioni diverse con pompe di calore geotermiche grazie all’impiego di scambiatori TCOIL a immersione. Applicazioni che prevedono l’immersione degli scambiatori in bacini di acqua fredda, come laghi, fiumi, mari e canali, per dissipare o acquisire energia dal fluido in cui sono immersi. Il payback di queste soluzioni si è inoltre molto ridotto, anche a causa degli aumenti dei costi dell’energia.

Abbiamo in tal senso già sviluppato applicazioni in lavanderie industriali, nel residenziale, per applicazioni industriali e nei data center.

Idrogeno, celle a combustibile e scambiatori nelle rinnovabili

Entriamo nel pieno del nostro mese di febbraio dedicato al tema delle Rinnovabili in Tempco parlando di idrogeno e celle a combustibile. Si parla sempre di più di questo tema e in particolare per applicazioni nella mobilità sostenibile e in transizione green nei trasporti. Molti sono gli studi su questi sistemi, come valida alternativa alle attuali auto elettriche e a quelle con motore a combustibili fossili.

Si tratta di sistemi per generazione di energia rinnovabile basati sull’idrogeno, energia pulita dunque, che viene impiegata per alimentare motori elettrici. Le applicazioni variano dalle auto ai bus e in generale a tutti i mezzi di trasporto, oltre che sulle imbarcazioni, con implicazioni che sono notevoli a livello impiantistico.

Un impianto a celle a combustibile richiede infatti diverse tipologie di scambio termico, per riscaldamento, raffreddamento e recuperi energetici. La sfida è qui rappresentata dalle altissime temperature relative a questo tipo di ciclo termico. Occorre pertanto sviluppare scambiatori di calore adeguati a resistere a temperature che si sviluppano in certe parti del ciclo termico. Gli scambiatori a piastre, anche in questo caso, sono la soluzione ideale per le applicazioni automotive in quanto grazie alla loro efficienza e compattezza riescono a garantire elevate prestazioni di scambio termico nei limitati spazi di installazione disponibili.

Parliamo nello specifico di scambiatori speciali in grado di resistere anche a temperature prossime ai 900° C, in particolare esiste una tecnologia di scambiatori a piastre saldobrasati adatta a questo tipo di applicazioni. Ci sono quindi diverse applicazioni di scambio termico in questi cicli, alcune delle quali anche semplici e che lavorano a condizioni piuttosto standard. Gli scambiatori lavorano inoltre con acqua deionizzata, il che comporta implicazioni in termini di compatibilità dei materiali, per cui serve ad esempio l’AISI 316 e una resistenza all’acidità dell’acqua. Occorrono quindi scambiatori particolari studiati appositamente per le applicazioni con celle a combustibile e idrogeno.

 

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