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Raffreddamento e deumidificazione del biogas

Negli impianti di cogenerazione funzionanti con biogas, ho più volte parlato della necessità di trattare l’effluente all’uscita dal digestore.

Solitamente il biogas deriva da discariche, mangimifici, allevamenti animali, dove vengono sfruttati i gas prodotti dagli scarti, per produrre a loro volta energia.

Ci si ritrova spesso in ambiente atex per via della presenza del biogas stesso ovviamente.

Installare il chiller in zona atex è costose e tutto sommato non conviene.

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Protezione per climi marini

Sto parlando ovviamente di protezione dalla corrosione in atmosfera marina dei macchinari…non certo di creme solari o mute in neoprene.

Ci capita molto spesso di installare i nostri macchinari in ambienti limitrofi al mare. Infatti molti insediamenti industriali, si sviluppano sulle coste, per problemi logistici e tecnologici.

Petrolchimici, power plants, impianti chimici, ce n’è per tutti i gusti.

In questi insediamenti, esistono delle necessità di resistenza alla corrosione delle apparecchiature, che non riscontriamo negli ambienti industriali classici, infatti oltre all’atmosfera già di per sé piuttosto aggressiva, dovuta a sospensioni causate dalle lavorazioni effettuate, si aggiunge l’atmosfera carica di salinità tipica del mare.

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Sistemi di pompaggio ed accumulo

In diverse occasioni ho parlato di sistemi di pompaggio e delle caratteristiche delle pompe di circolazione negli impianti di raffreddamento industriali.

Infatti una corretta scelta delle pompe di circolazione, oltre a risparmiarci grattacapi in fase di funzionamento dell’impianto, sicuramente permette risparmi energetici, che nonostante possano apparire di poco conto, vanno considerati per il tempo di utilizzo…ovvero in un impianto industriale 24 ore/giorno.

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Torri evaporative e risparmio energetico

Le torri evaporative sono macchine termiche molto semplici, adatte a dissipare grandi quantità di calore con le seguenti caratteristiche:

  • consumo di energia modesto
  • consumo di acqua di bassa entità
  • livelli termici poco spinti
  1. E’ infatti risaputo che la temperatura minima ottenibile per il fluido in uscita da una torre evaporativa, può essere di circa 3°C superiore alla temperatura di bulbo umido di progetto.
  2. E’ anche ormai ampiamente risaputo che per il principio base sul quale agiscono le torri, vi sarà un consumo di acqua, direttamente proporzionale alla potenzialità dissipata (vedere il calore latente di evaporazione).
  3. E’ indiscutibile che il tributo in energia per ottenere la duty richiesta è assai modesto.

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Rigenerare uno scambiatore a piastre

Gli scambiatori di calore a piastre ispezionabili, sono noti a tutti per l’efficienza e l’ottimo rapporto qualità prezzo, che viene evidenziato soprattutto quando gli schemi termici e le duty da rispettare sono particolarmente dure e stringenti:

  • lunghezze termiche elevate
  • differenze medie logaritmiche di temperatura molto strette
  • materiali particolari, resistenti alla corrosione


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Impianti ad olio diatermico, prevenire i rischi di incendio

Escludendo situazioni anomale, gli eventuali incendi che si possono verificare negli impianti ad olio diatermico, avviene principalmente nelle coibentazioni, quando queste ultime non sono eseguite in modo corretto ed a regola d’arte.

Il fluido che fuoriesce dall’impianto, da una valvola di regolazione, da un rubinetto, da una guarnizione, da una saldatura o dalla connessione di un qualsiasi strumento, si inserisce nei pori dell’isolamento e si diffonde, rimanendo a temperature molto vicine a quelle della linea e a contatto con l’aria presente nei pori del materiale isolante stesso.

L’olio che entra nei pori dell’isolante, si ossida e si decompone, con un processo che utilizza l’aria creando calore.

Se la perdita di olio persiste il processo continua, con l’olio che continua ad ossidarsi e ad aumentare di temperatura fino a che si può arrivare a superare la temperatura di autoaccensione dell’olio.

In questa situazione potrebbe accadere che l’aria fresca entri in contatto con l’olio ossidato per diverse cause:

  • l’isolante imbibito di olio fuoriesce dalla propria guaina protettiva
  • la guaina stessa viene aperta per manutenzione con l’impianto in temperatura

a questo punto si possono avviare incendi con combustione latente, oppure con vampate improvvise.