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Explosion proof e termostatazione

In ambiente chimico, farmaceutico, petrolchimico, oil & gas, ci si ritrova molto spesso a dover fare i conti con ambienti aventi atmosfera potenzialmente esplosiva, quindi a dover operare in zone classificate ATEX.

Non voglio in questa sede entrare nel merito delle varie categorie e zone, che rispondono a normative ben precise, che ne sanciscono i diversi gradi di “esplosività” o meglio “rischio di esplosività”, ma semplicemente sottolineare come la costruzione di apparecchiature che devono essere installate in queste zone, devono essere realizzate in modo particolare.

Nello specifico essendo il nostro mestiere, mi riferisco a centraline di termostatazione/termoregolazione

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Cogenerazione e biodiesel

Si stanno diffondendo in modo prepotente gli impianti di cogenerazione con motori endotermici, alimentati a biocarburante, tipicamente olio di palma (o similari).

Uno dei problemi tipici di questi impianti, ma più precisamente di questi combustibili è rappresentato dalle proprietà fisiche, che  ne determinano una viscosità ed una consistenza alle basse temperature, per certi versi problematica.

Parlando di problematica, intendo proprio dire che il combustibile non può essere utilizzato, in quanto già a 20°C si presenta in forma gelatinosa, quindi veicolabile con pompe volumetriche, ma sicuramente non gestibile dagli impianti di iniezione presenti sui motori. Per poterlo utilizzare bisogna arrivare ad almeno una temperatura di 40°C.

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Cogenerazione e fumi

Negli impianti di cogenerazione realizzati con motori endotermici, una parte di calore che viene recuperato per la produzione di acqua calda, proviene dai fumi di scarico del motore stesso.

Si tratta di un recupero intelligente, infatti, come spesso ripeto, ci troviamo con un fluido a temperatura molto elevata, quindi anche se con portate basse (in massa), possiamo ottenere un ottimo recupero termico. Tutto questo con un “semplice” scambiatore a fascio tubiero.

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Raffreddamento olio nelle turbine

Gli impianti di produzione di energia e di cogenerazione di elevata potenzialità, fanno utilizzo normalmente di turbine, siano esse

  • vapore
  • gas
  • idrauliche.

Si tratta ovviamente di macchine molto delicate e di elevato valore economico.

I supporti di queste turbine, sono realizzati con cuscinetti ad alta velocità, che ovviamente generano calore.

Il calore generato dai supporti viene smaltito tramite l’olio.

Cosa si utilizza per raffreddare questo olio?

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Scambio termico ad hoc

Sebbene il mercato ci sottoponga prodotti di sempre più largo consumo, ovvero standardizzati, in qualsiasi campo si cerca l’alternativa più adatta alle nostre esigenze.

Nel settore dello scambio termico, ci sono applicazioni dove degli scambiatori di calore standard vanno più che bene, anzi sono stati progettati appositamente per questa applicazioni standard, tipo:

  • teleriscaldamento
  • caldaie
  • refrigerazione

solo per citare tre casi più eclatanti.

ci sono però tutta una serie di applicazioni che richiedono degli scambiatori di calore e delle apparecchiature appositamente studiate e realizzate per adattarsi al meglio alle caratteristiche richieste dal processo o semplicemente dal prodotto.

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Termostatazione di prodotti chimici

Alcuni materiali, sia in fase di produzione che di utilizzazione, devono essere termostatati ad una determinata temperatura, vuoi per favorire determinate reazioni, vuoi perchè a quelle temperature hanno il loro range di applicazione o di utilizzo.

Spesso non si tratta di una termoregolazione molto fine, per la quale esistono delle centraline dedicate, ma proprio di una termostatazione, con una tolleranza magari di +/- 1°C, quindi nulla di estremo, ma il livello di temperatura potrebbe essere tale da richiedere delle macchine particolari, che consentano di avere freddo e caldo rapidamente.

E’ il caso ad esempio dell’etanolo, che in questi periodi di “green energy” è di moda.

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Il trattamento dell’acqua negli impianti

Il corretto condizionamento dell’acqua negli impianti sia di raffreddamento che di riscaldamento è importante, lo abbiamo sottolineato diverse volte.

Più volte abbiamo sottolineato che una incrostazione o lo sporcamento dei sistemi di scambio termico e di generazione di energia termica:

è determinante per il corretto funzionamento ed il mantenimento delle prestazioni di progetto.

Le incrostazioni però colpiscono anche tutti gli organi installati sui circuiti…

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Raffreddamento e condizioni ambientali

Dopo un lungo, freddo, freddissimo inverno, ecco che arriva il caldo di questo periodo.

Nei mesi ormai passati ho più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di inserire l’antigelo (glicole monoetilenico inibito), miscelato all’acqua negli impianti di raffreddamento, per evitare i rischi di congelamento e le rotture che ne possono conseguire.

Ora questo problema micidiale, sembra lontano anni luce e si affacciano altre tipologie di problemi, che risiedono in ambiti più puramente di progetto.

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Service on site su scambiatori a piastre

Abbiamo effettuato la rigenerazione un vecchio scambiatore a piastre ispezionabile, installato su una centralina di termostatazione per un processo alimentare.

Il cliente ci ha inviato il pacco piastre in officina, dove abbiamo effetutato le operazioni di rito:

  • rimozione delle vecchie guarnizioni incollate
  • pulizia della sede delle guarnizioni
  • lavaggio delle piastre in bagno con acido dedicato
  • controllo delle piastre con liquidi penetranti (operazione tassativa visto che erano delle piastre sp.0,4mm !!!)
  • incollaggio delle guarnizioni nuove
  • spedizione del pacco piastre pronto per il montaggio al cliente.


…e qui viene il bello…

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