Tempco Blog articoli

Scambiatori ad immersione

Immagino tutti storcere il naso, i vecchi e vituperati serpentini ad immersione, metri e metri di tubo immerso in una vasca allo scopo di raffreddare/riscaldare una soluzione…sicuramente ci sono mezzi più moderni ed efficienti…

Si sono d’accordo, in effetti è un sistema vecchio e poco efficiente, ma per certe applicazioni è indiscutibilmente ancora LA soluzione.

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Condensazione negli ORC

Abbiamo parlato in questo blog molto spesso di impianti di cogenerazione ORC, organic Rankine cycle, solitamente la condensazione del fluido organico, viene effettuata alle nostre latitudini, tramite uno scambiatore di calore a piastre saldobrasato, asservito da una torre evaporativa.

Si tratta di una soluzione tradizionale, semplice, economica.

Come ben sa chi utilizza normalmente le torri evaporative, queste macchine, nonostante la loro semplicità, richiedono un minimo di gestione per due fattori fondamentali:

  • contatto diretto dell’acqua con l’aria ambiente
  • evaporazione parziale di acqua che viene reintegrata

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Cogenerazione, nuove vie e nuovi progetti

Qualche tempo fa scrissi un articolo relativo alla cogenerazione con motori stirling.

Ora a distanza di qualche mese, possiamo tranquillamente affermare che il progetto è andato avanti arrivando a buon fine.

La nostra parte è legata alla realizzazione di una centralina “molto speciale”, sviluppata in collaborazione con il dipartimento tecnico di FBK, nello specifico la sezione che si occupa di sviluppare progetti legati alle nuove fonti di energia alternative.

Si è trattato di una sfida particolarmente complicata per noi, ma di grande soddisfazione, che ha coinvolto completamente il team di lavoro di Tempco, dall’ufficio tecnico di progettazione, alla parte propriamente realizzativa, in quanto abbiamo dovuto trovare risorse e prodotti esplorando settori che solitamente non tocchiamo se non marginalmente.

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Scambiatori di calore

Scambiatori a piastre

Elementi tipici. Sono costituiti da un pacco di piastre tutte uguali, ottenute da lamiera per stampaggio a freddo con differenti  forme di corrugazioni superficiali, aventi angoli differenti a seconda dello schema termico che si desidera ottenere.

I fluidi lambiscono le piastre, percorrendo i canali che si formano tra di esse, che inducono il fluido in moto turbolento anche a basse velocità.

Le piastre sono sostenute da un telaio e pressate da una testata mobile del medesimo.

Sono modulari, facilmente smontabili per pulizia o successivi ampliamenti, hanno basse perdite di carico (cadute di pressione), in caso di perdite garantiscono l’impossibilità del trafilamento da un fluido verso l’altro, grazie al doppio effetto della guarnizione.

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Il raffreddamento in una acciaieria

Gli impianti di produzione e lavorazione dell’acciaio lavorano ad elevate temperature e vi è la reale e concreta necessità di raffreddamento, con potenzialità di dissipazione enormi.

In questo specifico ambito la macchine di gran lunga più utilizzata è la torre evaporativa. Infatti nella sua semplicità di funzionamento, consente di raffreddare cospique quantità di acqua, con un dispendio di energia limitato.

Sono tipiche le immagini che regnano nell’immaginario collettivo, di grandi acciaierie, legate ad installazioni di torri evaporative altrettanto enormi.

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