Ritorno ancora una volta su questo argomento che abbiamo già affrontato in passato:
Questa volta voglio però dare maggiore attenzione ad un intervento di rigenerazione e sostituzione piastre che abbiamo effettuato nelle scorse settimane.
Ritorno ancora una volta su questo argomento che abbiamo già affrontato in passato:
Questa volta voglio però dare maggiore attenzione ad un intervento di rigenerazione e sostituzione piastre che abbiamo effettuato nelle scorse settimane.
Il mercato americano prevede per gli apparecchi di scambio termico, la realizzazione secondo le restrittive normative ASME.
Spesso anche alcuni paesi collegati agli Stati Uniti, utilizzano lo stesso standard di qualifica e di norme progettuali.
In raffinerie ed installazioni nell’area del Medio Oriente, capita frequentemente di dover fornire scambiatori di calore che debbano sottostare alle regolamentazioni americane, nonostante l’ormai acquisito standard europeo legato alla PED.
Per certe tipologie di scambiatori la normativa ASME è un dato di fatto acquisito, si tratta in sostanza di costruire meccanicamente lo scambiatore rispettando severe e precise norme di calcolo, utilizzando materiali classificati secondo le norme ASTM invece delle più comuni DIN.
I motori endotermici vengono utilizzati spesso nelle applicazioni relative alla produzione di energia, sia intesa come produzione di emergenza che cogenerazione.
In entrambi i casi, oltre alla produzione di energia elettrica, i motori producono una considerevole quantità di energia termica che a seconda dell’utilizzo del motore, viene recuperata (cogenerazione) o semplicemente dissipata (power generation).
Una applicazione particolarmente interessante riguarda la termoregolazione negli impianti farmaceutici.
Ne abbiamo ampiamente parlato da queste pagine.
Spesso la richiesta riguarda centraline di piccola potenza termica, che devono gestire portate di fluido ridotte, per essere impiegate in laboratori o su processi speciali di piccola entità.
In diversi articoli ho parlato degli scambiatori TCOIL, come di un prodotto estremamente flessibile, dalle molteplici possibili applicazioni.
Ne sono sempre convinto ed onestamente ne abbiamo riprova continuamente.
Qualche settimana fa un nostro ottimo cliente, che opera nel settore dell’acciaio, ci contatta, in quanto uno scambiatore a serpentino, che lavora all’interno di un concentratore di reflui, è danneggiato e presenta alcuni microfori, ma soprattutto è completamente “impaccato”.
Gli impianti di cogenerazione, necessitano di sistemi di emergenza per la dissipazione del calore, nel caso quest’ultimo non venga recuperato.
Abbiamo ricevuto qualche telefonata in ufficio, relativa all’articolo su scambiatori e birra di qualche mese fa.
Ci sono stati chiesti nello specifico dei chiarimenti in merito ai materiali a contatto con la birra o il mosto di birra, all’interno degli scambiatori di calore a piastre.
E’ importante chiarire subito che gli scambiatori saldobrasati, nascono per applicazioni industriali, sicuramente non sono i più adatti ad impieghi alimentari, questo soprattutto perchè essendo degli scambiatori di calore completamente saldati e chiusi, non sono perfettamente sanitizzabili.
Infatti ci sono dei punti di ristagno interni, che ne rendono praticamente impossibile il completo drenaggio, ovvero la perfetta pulizia (meglio definirla sanitizzazione).
Per gli impianti industriali, vengono impiegati scambiatori ispezionabili ed apribili, con alcune caratteristiche imprescindibili:
Abbiamo parlato spesso da queste pagine di cogenerazione, sia con motori endotermici che con turbine ed impianti ORC.
Ultimamente sta prendendo piede in modo deciso, quella che viene chiamata microcogenerazione.
Si stanno affermando infatti impianti di produzione integrata di energia elettrica e calore, di taglia medio piccola, in modo da poter sfruttare i piccoli cascami di calore derivanti da piccole produzioni, oppure piccoli impianti di produzione di biogas.
Ovviamente anche questi impianti, nonostante le dimensioni contenute, hanno le stesse caratteristiche e necessità degli impianti di potenzialità termica maggiore:
Mi riferisco agli scambiatori di calore a piastre.
Proprio in questi giorni stiamo consegnando una serie di scambiatori di calore a piastre per una applicazione legata alla cogenerazione, per impianti syngas, di cui parlerò in un prossimo articolo.
Si tratta di scambiatori di calore molto spinti, per recuperi energetici elevati, con incroci di temperature che raggiungono un valore di DTM (delta ti medio) molto bassi.
Contemporaneamente stiamo consegnando degli scambiatori a piastre per impianti di microcogenerazione.
Il fine è sempre o stesso, ma il mezzo cambia leggermente.
Quando assaporiamo una gustosa tavoletta di cioccolato o mentre una pralina si scioglie lentamente sul nostro palato, non ci verrebbe mai in mente che tanta delizia sia in qualche modo legata all’energia termica.