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TREG HCE termostatazione negli impianti farmaceutici

Una applicazione particolarmente interessante riguarda la termoregolazione negli impianti farmaceutici.

Ne abbiamo ampiamente parlato da queste pagine.

Spesso la richiesta riguarda centraline di piccola potenza termica, che devono gestire portate di fluido ridotte, per essere impiegate in laboratori o su processi speciali di piccola entità.

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Serpentine o piastre ad immersione TCOIL

In diversi articoli ho parlato degli scambiatori TCOIL, come di un prodotto estremamente flessibile, dalle molteplici possibili applicazioni.

Ne sono sempre convinto ed onestamente ne abbiamo riprova continuamente.

Qualche settimana fa un nostro ottimo cliente, che opera nel settore dell’acciaio, ci contatta, in quanto uno scambiatore a serpentino, che lavora all’interno di un concentratore di reflui, è danneggiato e presenta alcuni microfori, ma soprattutto è completamente “impaccato”.

serpentino di scambio termico incrostato

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Birra…chiara!!

Abbiamo ricevuto qualche telefonata in ufficio, relativa all’articolo su scambiatori e birra di qualche mese fa.

Ci sono stati chiesti nello specifico dei chiarimenti in merito ai materiali a contatto con la birra o il mosto di birra, all’interno degli scambiatori di calore a piastre.

brazed copper stainless steel

E’ importante chiarire subito che gli scambiatori saldobrasati, nascono per applicazioni industriali, sicuramente non sono i più adatti ad impieghi alimentari, questo soprattutto perchè essendo degli scambiatori di calore completamente saldati e chiusi, non sono perfettamente sanitizzabili.

Infatti ci sono dei punti di ristagno interni, che ne rendono praticamente impossibile il completo drenaggio, ovvero la perfetta pulizia (meglio definirla sanitizzazione).

Per gli impianti industriali, vengono impiegati scambiatori ispezionabili ed apribili, con alcune caratteristiche imprescindibili:

  • completa drenabilità
  • materiali approvati FDA, o comunque adatti ad impiego “alimentare”
  • possibilità di smontaggio per una perfetta pulizia

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Microcogenerazione, recupero energetico

Abbiamo parlato spesso da queste pagine di cogenerazione, sia con motori endotermici che con turbine ed impianti ORC.

Ultimamente sta prendendo piede in modo deciso, quella che viene chiamata microcogenerazione.

Si stanno affermando infatti impianti di produzione integrata di energia elettrica e calore, di taglia medio piccola, in modo da poter sfruttare i piccoli cascami di calore derivanti da piccole produzioni, oppure piccoli impianti di produzione di biogas.

Ovviamente anche questi impianti, nonostante le dimensioni contenute, hanno le stesse caratteristiche e necessità degli impianti di potenzialità termica maggiore:

  • recupero energetico efficiente
  • dissipazione del calore in eccesso

recuperatori fumi acqua

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Grande o piccolo? entrambi…

Mi riferisco agli scambiatori di calore a piastre.

Proprio in questi giorni stiamo consegnando una serie di scambiatori di calore a piastre per una applicazione legata alla cogenerazione, per impianti syngas, di cui parlerò in un prossimo articolo.

Si tratta di scambiatori di calore molto spinti, per recuperi energetici elevati, con incroci di temperature che raggiungono un valore di DTM (delta ti medio) molto bassi.

Contemporaneamente stiamo consegnando degli scambiatori a piastre per impianti di microcogenerazione.

Il fine è sempre o stesso, ma il mezzo cambia leggermente.

TPLATEP TPLATEB big vs small

Recuperare il calore dai compressori d’aria

I compressori d’aria installati negli impianti di dimensioni medio grandi, necessitano di grandi quantità di energia elettrica.

Al contempo il funzionamento genera una notevole mole di calore, che solitamente viene dissipato in atmosfera, tramite scambiatori di calore, che vengono raffreddati solitamente con acqua proveniente da torri evaporative o dry-cooler.

Questo calore solitamente non viene recuperato.

Fatte alcune valutazioni ci si ritrova con una quantità di calore interessante, ma ad un livello (temperatura) che ne rende poco economico il recupero.

C’è però una fonte di calore che si trova a temperature ben più alte che vale la pena di tenere in considerazione: l’olio lubrificante.

Interior Compressor Station

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