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Chiller nella produzione farmaceutica

In settimana abbiamo collaudato un piccolo impianto pilota, per il raffreddamento di un mixer per la preparazione di prodotti farmaceutici.

TCHILL chiller for pharmaceutical applications

Si tratta di un piccolo impianto pilota, cui seguirà in scala l’impianto di produzione, una volta definite le necessità produttive.

Nel suo piccolo, ha alcune peculiarità che consentono di utilizzarlo in modo flessibile.

Infatti il sistema in questione consente di lavorare con un range di raffreddamento molto ampio, da -15°C fino a +20°C, semplicemente modificando l’impostazione del set point.

Ovviamente le capacità in termini di resa frigorifera variano, ma per questo tipo di applicazioni, dove va ancora ben definita lo schema termico, questa apparecchiature sono ideali.

Questo piccolo gruppo frigorifero gode delle ultime novità di cui parlavo qualche post addietro, che lo rendono una macchina particolarmente flessibile e versatile.

Nello specifico il cliente ha aggiunto nel circuito chiuso antigelo T-UNREEZE, per evitare rischi di rotture e congelamenti.

Di seguito una rapida tabella inerente le percentuali da aggiungere alle varie temperatura di utilizzo.

percentuale antigelo T-UNFREEZE

Scambiatori per turbine idrauliche

Una applicazione molto interessante è legata al mondo della power generation idraulica, tramite gli scambiatori della nostra serie TCOIL. In pratica si tratta di utilizzare le acque che alimentano le turbine idrauliche per raffreddare i fluidi di servizio alle turbine stesse.

TCOIL for data center and power generation

Si tratta in buona sostanza di un ottimo esempio di ottimizzazione energetica.

Uno scambiatore che raffredda con caratteristiche molto interessanti:

  • costo energetico basso
  • efficienza elevata
  • flessibile
  • resistente
  • economico.

La stessa tipologia di applicazione che abbiamo esemplificato in un post di qualche tempo fa inerente il raffreddamento di data center.

Contattateci se pensate di poterli impiegare.

Aria compressa, frazionamento gas e scambiatori a piastre

Dopo alcuni mesi di progettazione e studi con varianti per valutare correttamente tutte le possibilità che l’impianto del cliente potesse prevedere, siamo arrivati al momento di realizzare lo skid che prevede il montaggio di 12 scambiatori saldobrasati della taglia più grande TCB4100, con connessioni DN100.

Il sistema si suddivide in due sezioni distinte:

  • raffreddamento aria compressa
  • recupero colonna frazionamento

Frutto di una serie di sperimentazioni e verifiche fatte su impianti pilota, con portate ad 1/10, portate a termine con successo, la commessa si attiva sulle teglie definitive.

TCB4100 AIR COMPRESSED

Scambiatori a piastre saldati (2)

Ricollegandomi all’articolo di qualche giorno fa sugli scambiatori di calore a piastre saldati, di seguito potete trovare la fotografia dello scambiatore che stiamo installando su di un impianto industriale.

Nello specifico, la soluzione dello scambiatore a piastre saldate è stata scelta dopo una attenta analisi e progettazione in collaborazione con il cliente.

I fluidi di processo risultavano aggressivi nei confronti del rame di brasatura, quindi abbiamo escluso i modelli classici saldobrasati.
Le portate in gioco richiedevano bocchelli almeno da 4″, e le condizioni di pressione e temperatura, non consentivano di utilizzare i saldobrasati nickel.

Da qui il progetto è proseguito secondo la soluzione più corretta e flessibile:

TWELD_TC

TCW fully welded plate heat exchanger

Cloruri: acciaio inox o titanio

Che materiale selezionare per gli scambiatori di calore a piastre che lavorano con acqua contenente cloruri? Domanda che il nostro ufficio tecnico si sente ripetere settimanalmente.

Banalmente si potrebbe pensare che l’acciaio inossidabile sia la scelta corretta, guardando le strutture che vengono realizzate sulle imbarcazioni, tutte realizzate con questo materiale, la conferma sarebbe scontata. Non è così, infatti uno scambiatore è a contatto costante e continuo con l’acqua clorurata, con livelli di temperatura magari anche elevati.

La tabellina che segue, riporta in modo chiaro i limiti di utilizzo dell’acciaio inossidabile in presenza di cloruri.

CHLORUR CONCENTRATION SCHEDULE

Risulta subito evidente che il limite anche a temperature modeste è piuttosto basso.

Con acqua mare in ogni caso l’utilizzo di acciaio inossidabile è sconsigliato, inevitabilmente si deve usare il titanio.

schema ship phe

Scambiatori a piastre saldobrasati rame o nickel

Quanti ci seguono, conoscono molto bene quanto gli scambiatori saldobrasati siano flessibili e duttili ed in quante applicazioni industriali possa essere impiegato con successo ed affidabilità, grazie alle dimensioni compatte, alla etrema efficienza ed ai costi contenuti.

Il mercato offre una vasta gamma di competitor, che tendono ad orientarsi su grandi numeri molto standardizzati.

Tempco da sempre ha perseguito le scelte di customizzare i propri prodotti, in funzione delle specifiche esigenze del cliente.

Scambiatori di calore saldobrasati per olio

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Microcogenerazione, il risparmio energetico parte dalle utilities…

Ultimamente si parla sempre più spesso di microcogenerazione.

In effetti il moltiplicarsi di impianti di produzione di energia da fonti alternative si sta estendendo anche a impianti di piccola e media taglia, in quanto si è compreso come possa essere interessante, recuperare energia anche da reflui di piccole attività agricole o allevamenti di taglia media.

Exhaust heat exchanger for micro cogeneration plants

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Scambiatori a piastre saldati

Ci sono delle applicazioni relative al controllo della temperatura nei processi industriali, che sono estreme, per le quali solitamente si utilizzano scambiatori a fascio tubiero, in virtù della maggiore resistenza a pressioni e temperature elevate.

Chi segue questo blog, conosce bene i limiti di impiego degli scambiatori a piastre, sia ispezionabili che saldobrasati.

In altri articoli ho parlato delle diverse soluzioni che si possono adottare, sempre rientrando nella gamma degli scambiatori a piastre.

In questo caso parlo di quella che a tutti gli effetti è una novità, particolarmente interessante…

TCW Welded plate heat exchanger

 

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Raffreddamento…atex

Operando in ambito industriale, ci capita spesso di affrontare la necessità di raffreddare o termoregolare un processo, in ambienti esplosivi, che richiedono quindi apparecchiature ATEX.

Da molti anni abbiamo conseguito la certificazione ATEX per i nostri sistemi di termostatazione e termoregolazione, mentre diverso è il caso in cui servano dei chiller da installare in questo contesto.

I gruppi frigoriferi per atmosfere esplosive sono molto costosi e di rara applicazione. La necessità di avere tutti i componenti in esecuzione explosion proof, comporta avere i compressori frigoriferi, vera anima di queste macchine, in questa configurazione e in virtù di un mercato non proprio di larga applicazione, i modelli effettivamente adeguati sono pochi e molto costosi.

ATEX explosion proof

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TREG FLEX centraline di termoregolazione energy safe

Parlare di centraline di termoregolazione, con riscaldamento elettrico “energy safe” potrebbe apparire strano.

Si tratta di unità pre-montate nate per riscaldare olio o acqua e mantenere la temperatura costante in un ciclo produttivo, il tutto tramite riscaldatori elettrici e scambiatori di calore, quindi sinonimo di consumi elettrici.

I processi industriali asserviti da queste centraline di termoregolazione, presentano spesso la necessità di riscaldare in breve tempo un batch e quindi di mantenerlo in temperatura durante le varie fasi di lavorazione.

Questo significa che la potenza massima serve nella fase iniziale del ciclo produttivo.

Nelle fasi seguenti è sufficiente una potenza parziale. Sulle centraline di piccola potenza si implementa semplicemente un riscaldamento a gradini, che parzializza la potenza manualmente o automaticamente in base alle esigenze effettive del processo.

TREG THERMOREGULATING UNIT with scr heater

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