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Ricerca e simulazione dinamica per cogenerazione

Tra i numerosi bandi offerti dalle università italiane, molti volti alle tecnologie abilitanti la Fabbrica intelligente e soluzioni per Industria 4.0, nei giorni scorsi ha attirato la nostra attenzione il Bando dell’Università Federico II di Napoli per l’assegnazione di una borsa di studio per lo ‘Sviluppo di modelli di simulazione dinamica di impianti di cogenerazione’.

Il potenziale per le soluzioni di cogenerazione in Italia è ancora molto grande e da sfruttare, e fa pertanto piacere vedere che la ricerca avanza anche in quest’ambito, che offre davvero grandi opportunità in termini di efficienza energetica sia per applicazioni industriali che su utenze medio-piccole, pmi o utenze domestiche grazie alla micro-cogenerazione e reti di teleriscaldamento.

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Scambiatori più efficienti nelle nuove Ferrari

All’ultimo Gran Premio della Malesia ha destato molta curiosità e interesse la nuova Ferrari SF70H, che ha sfoggiato un nuovo air scoop a sezione ellittica, grazie all’aggiunta di due orecchie ai lati della presa d’aria centrale. Il nuovo design della presa d’aria dinamica aumenta la quantità d’aria in ingresso, sfruttando al massimo le velocità elevate che le vetture raggiungono in gara. Le due nuove aree laterali aggiuntive servono quindi due nuovi condotti di raffreddamento, implicando una rivisitazione dell’intero air intake della Ferrari.

Scambiatori air scoop Ferrari SF70H Malesia

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Celle a combustibile e scambiatori per energia pulita del futuro

I sistemi a celle a combustibile rappresentano una valida e innovativa tecnologia sempre più legata ad applicazioni a energia pulita e rinnovabile, in grado di convertire l’energia chimica di in un combustibile contenente idrogeno direttamente in energia elettrica. La gamma di scambiatori di calore a piastre saldobrasati nickel proposta da Tempco trova qui un impiego innovativo, offrendo notevoli vantaggi grazie alla compattezza dei modelli della famiglia, disponibili in tre serie con 9 differenti misure.

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Recupero di calore nelle cartiere con TCOIL a immersione

Siamo di recente tornati da un cliente per cui già cinque anni addietro avevamo sviluppato una applicazione di recupero di calore in una cartiera. Le cartiere presentano alcune caratteristiche che mettono a dura prova gli scambiatori di calore, ovvero la presenza di flocculi e sporco nell’acqua di processo e l’impiego di agenti chimici sbiancanti, che creano un ambiente aggressivo richiedendo materiali speciali resistenti alla corrosione.

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Scambiatori di prossima generazione in additivo

La stampa 3D diretta in metallo è in grande sviluppo, e la produzione additiva si affaccia anche negli scambiatori di calore. Attualmente in fase di ricerca all’Università del Maryland, la produzione mediante stampa 3D sta infatti sviluppando le prime applicazioni per produrre scambiatori di calore di nuova generazione, più leggeri, con efficienza superiore del 20% per applicazioni di raffreddamento e riscaldamento e con tempi rapidi di realizzazione.

stampa 3D scambiatori di calore

Primo grande vantaggio della stampa 3D è infatti la libertà di design che permette, con tempi di realizzazione di prototipi e prodotti ridotti da mesi a poche settimane. Speciali algoritmi di progettazione e produzione vengono inoltre impiegati per realizzare design innovativi, studiati per aumentare la superficie di scambio termico, incrementando l’efficienza di trasferimento. I componenti vengono inoltre stampati in pezzi unici, senza richiedere brasature, saldature o altre finiture, aumentando la resistenza alla pressione e riducendo le perdite di flusso.

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La ‘rivincita’ del raffreddamento a fluido nei data center

Digitalizzazione e l’evoluzione rapida delle tecnologie digitali stanno riportando in auge il raffreddamento a liquido nei data center. Dopo il comune impiego di acqua per il raffreddamento nei primi grandi mainframe IBM, l’avvento dell’epoca PC/desktop aveva infatti generato un netto rifiuto per i sistemi a liquido, una vera ‘acquafobia’ che ha decretato il successo del raffreddamento ad aria per i componenti elettronici.

Il raffreddamento a liquido nei data center torna invece ora fortemente, e questo è dovuto principalmente all’aumento della densità di potenza dei rack, dovuto alla diffusione di IoT, Big data e Analytics, richiedendo soluzioni di dissipazione del calore generato dai sistemi molto più efficace: per dare un’idea, se fino a 5 anni fa un rack da 5Kw era classificato come di alta densità, oggi si colloca solo nella categoria medio-bassa. In questo, i liquidi offrono capacità di dissipazione superiore rispetto all’aria.

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Gas tecnici negli impianti di produzione

L’applicazione di gas tecnici negli impianti di produzione si estende in maniera inarrestabile. Tra i più frequentemente usati figurano acetilene, argon, biossido di carbonio, azoto e idrogeno.

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Sono moltissime le applicazioni dove vengono impiegati gas tecnici, allo scopo di mantenere o ottenere risultati specifici. Nel settore alimentare ad esempio si utilizzano gas inerti nel confezionamento per mantenere i prodotti inalterati, l’industria metallurgica vede moltissime applicazioni, dai trattamenti termici alle saldature, gli impianti produttivi farmaceutici e chimici prevedono flussaggi con azoto piuttosto che polmonazioni, allo scopo di mantenere costanti i risultati produttivi.

Molti di questi ambiti hanno delle implicazioni che necessitano la termoregolazione del gas che viene utilizzato.

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Gruppi frigoriferi in cosmetica

Abbiamo da poco consegnato due gruppi frigoriferi per il raffreddamento prodotto in un’applicazione in ambito cosmetico. I due chiller servono rispettivamente al raffreddamento dei prodotti in polvere, con una potenza di 10 KW, e dei prodotti in crema, con potenza di 50 KW.
I prodotti cosmetici devono essere raffreddati al termine del processo di miscelazione e preparazione all’interno di una sorta di mixer in acciaio inox, dove i componenti vengono dosati e miscelati. Per effetto meccanico dell’agitazione, unitamente al calore apportato dal riscaldamento elettrico necessario per favorire la corretta e completa miscelazione del prodotto, la temperatura sale all’interno del mixer.

chiller industria cosmetica

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Impianti sotto controllo

Il “service” o “customer care” o all’italiana il servizio di assistenza clienti, si può espletare in tanti modi differenti, con metodologie on-site o remote, ma tutto tipicamente parte da un contatto o una telefonata, dove il cliente segnala una difficoltà nella gestione dell’impianto, che fino a quel momento (se si tratta di un impianto già in marcia da un certo periodo di tempo), non era capitata.

L’intervento sul posto è solitamente la logica conseguenza che il cliente si attende, con una prontezza che gli fornisca la tranquillità e la garanzia che la sua lavorazione o produzione non ne risenta. Sugli impianti industriali infatti, queste anomalie comportano delle implicazioni importanti per il cliente/utilizzatore:

  • fermi di produzione
  • perdite di prodotto

Riteniamo quindi importante la gestione del contatto telefonico, in modo da poter valutare correttamente se sia necessario un intervento immediato sul posto, oppure sia possibile risolvere da remoto l’anomalia che si presenta.

Per questo motivo, installiamo sui sistemi di termoregolazione che costruiamo, una serie di indicatori, che hanno proprio lo scopo di monitorare la centralina, consentendo di individuare l’inconveniente, anche solo con una descrizione telefonica.

A volte assistendo a questi interventi di assistenza da remoto, rimango colpito dalla quantità e qualità dei quesiti che vengono posti all’operatore che si trova sull’impianto.

L’analisi successiva delle varie risposte, consente nel 90% dei casi di comprendere quale sia il problema che si presenta, quali le cause che lo hanno provocato ed in definitiva di trovare la chiave che ne permette la soluzione, magari senza dover intervenire sul posto, ma semplicemente dando i giusti suggerimenti al cliente.

Nel caso in cui non fosse possibile risolvere da remoto, ecco che l’intervento sarà mirato, facendo intervenire il personale tecnico corretto, con i pezzi di ricambio adeguati all’intervento, minimizzando tempi e costi.

Regolazione temperatura in preparatori farmaceutici

Il settore farmaceutico continua a richiedere interessanti applicazioni. Attualmente, in Tempco stiamo lavorando a un impianto di riscaldamento e raffreddamento asservito a dei preparatori per una azienda farmaceutica di Mendrisio.

Il progetto prevede l’installazione di due centraline di termoregolazione, con potenza di riscaldamento/raffreddamento di 80/80 Kw, che impiegano acqua/antigelo come fluido termovettore, alla temperatura di -5°C/+140°C. Il sistema di termoregolazione è studiato per garantire un controllo della temperatura con tolleranze di +/- 1°C.

controllo temperatura impianto farmaceutico

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