Nell’industria metallurgica, vengono utilizzati impianti di ossitaglio per sezionare i laminati a caldo.
Gli impianti che lavorano in continuo sono provvisti di lance che operano ininterrottamente a temperature molto elevate, con uno stress dei materiali notevole.
Da diversi anni, abbiamo messo a punto un sistema completo di raffreddamento per questa tipologia di macchinari, che prevede un sistema di circolazione dell’acqua e un sistema di raffreddamento in circuito chiuso.
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Dissipazione d’emergenza in power generation
Per applicazione in una centrale di produzione di energia con motori endotermici abbiamo realizzato dei dissipatori di emergenza. L’installazione presentava due sfide principali: la prima, il luogo di installazione, Port Sudan, sulle rive del Mar Rosso, quindi con condizioni ambientali difficili. In secondo luogo, i dissipatori dovevano sostituire i radiatori pre-esistenti, non più recuperabili, adattandosi agli spazi ridotti disponibili e migliorando al contempo le performance.
Termoregolazione nella produzione di lastre termoplastiche
La lavorazione del polipropilene in lastre estruse e calandrate richiede un attento e costante controllo della temperatura dei rulli di calandratura.
Per una applicazione su linee di produzione di lastre in polipropilene estruso e calandrato abbiamo realizzato una centralina di termoregolazione con range di temperatura di lavoro da +20° C a +120° C, a seconda dello stadio di lavorazione.
Skid Atex di termoregolazione in industria chimica
In Tempco stiamo realizzando alcune centraline di termoregolazione monofluido TREG HC ST per asservire dei reattori in uno stabilimento chimico nelle vicinanze di Milano, una struttura facente parte del gruppo Dow Chemical. Lo stabilimento del cliente produce materiali speciali per il mercato degli adesivi, che vengono utilizzati principalmente per imballaggio alimentare, industria automotive e plastificazione della carta.
Le centraline sono realizzate come skid Atex di termoregolazione, in funzione dell’ambiente in industria chimica in cui opereranno.
TCOIL in applicazione nelle cartiere
Torniamo ancora una volta e volentieri a parlare di TCOIL, tipologia di scambiatori a piastre a immersione che data la loro particolare ed estrema versatilità trovano impieghi in una varietà infinita di applicazioni di processo.
Le piastre saldate e rigonfiate di questa tipologia di scambiatori di calore possono infatti essere forgiate nelle forme più svariate per adattarsi alle esigenze dei più diversi contesti produttivi. Le cartiere, in particolare, rappresentano un ambiente molto sporco, con presenza di residui e sfridi provenienti dalla lavorazione della carta.
Riscaldamento e industria avicola
Una interessante applicazione delle piastre TCOIL è anche una delle più semplici, in quanto richiede di riscaldare e mantenere in temperatura una vasca contenente acqua.
A essere di particolare interesse è il contesto specifico di utilizzo degli scambiatori a immersione, infatti stiamo parlando di impianti per la preparazione di prodotti avicoli o alimentari, che vanno pre-riscaldati a una determinata temperatura per poi poter essere lavorati correttamente.
Piastre lunghe per ossidazione anodica
Intervento di revamping con sostituzione di vecchi scambiatori a piastre, ormai non più recuperabili, applicati su impianti di ossidazione anodica.
Di questo tipo di trattamento abbiamo già avuto modo di parlare qualche mese fa, in riferimento alla lavorazione dell’alluminio, dove l’ossidazione anodica viene impiegata per aumentare la resistenza alla corrosione del materiale per impiego in ambienti aggressivi.
Il processo prevede l’impiego di un bagno galvanico, con soluzione acquosa in genere composta da acqua e acido solforico, con passaggio di corrente.
Movimentazione più sicura degli Scambiatori saldobrasati
Per semplificare e rendere più sicure e agili le operazioni di montaggio e movimentazione dei nostri scambiatori a piastre saldobrasati, e prevenire possibili infortuni incrementando la sicurezza per installatori, utilizzatori e operatori, stiamo apportano alcune modifiche a tutti i nostri scambiatori saldobrasati fino al modello TCB1700.
Raffreddamento semiconduttori al CERN
Per il CERN di Ginevra Tempco ha fornito un sistema di raffreddamento per acqua deionizzata per apparecchiature di testing degli IGBT, transistor bipolari a gate isolato impiegati per applicazioni ad alta potenza, montati all’interno dei convertitori di potenza NPC (inverter multilivello della tipologia Neutral Point Clamped).
La piattaforma di test viene impiegata all’interno del dipartimento tecnologico del CERN dedicato a EPC e PHC, Electric power converters e High power converters. Nello specifico, l’esigenza era testare i componenti a disco danneggiati per semiconduttori dopo la loro riparazione, prima di tornare operativi. L’equipaggiamento di testing comprende due alimentazioni DC poste in serie, con l’unità di raffreddamento che fornisce il corretto flusso di acqua di raffreddamento per gli stack di potenza.
Il Cloud computing scopre… l’acqua calda
Nei Paesi Bassi è possibile scaldare l’acqua con il computer. O meglio, con il calore prodotto dalla potenza di calcolo dei server. Ne abbiamo già parlato di sfuggita poco più di un mese fa in questo articolo, e torniamo a parlarne con piacere: il progetto innovativo è della start up Nerdalize, e consiste nel recuperare il calore prodotto da una rete residenziale distribuita di server installati nelle utenze domestiche per ottenere acqua calda a uso sanitario. I server nei datacenter consumano grandi quantità di elettricità e producono enormi quantità di calore, e il 40% dell’energia consumata serve al loro raffreddamento.
La soluzione Nerdalize ottimizza il consumo energetico in maniera intelligente, e la compagnia ha costruito un proprio dispositivo per il riscaldamento domestico, chiamato CloudBox, che integra un server e gestisce lo scambio termico da questo all’acqua calda. Il sistema è completo di serbatoio di raccolta e viene proposto come un accessorio aggiuntivo e di facile connessione al sistema di riscaldamento esistente. L’installazione è gestita dall’azienda, che paga per l’energia assorbita dai server.