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Risparmio energetico con inverter nei gruppi frigoriferi

Proseguendo sulla scia del tema delle rinnovabili e del risparmio energetico, dall’ultima infografica Tempco pubblicata un paio di settimane fa, vorrei parlare di energy saving declinandolo sui diversi tipi di macchine termiche. Cominciando con i gruppi frigoriferi.

Ricordo quando sul mercato si iniziò a pensare di utilizzare gli inverter per regolare la velocità dei compressori nei gruppi frigoriferi. Inverter che già da tempo si impiegano inverter per regolare la velocità dei motori elettrici, modulando la potenza assorbita in base alle stagioni. E’ infatti chiaro che durante la stagione estiva, con le temperature ambientali più alte, un gruppo frigorifero deve assorbire la sua massima potenza per generare i livelli di freddo richiesti. Mentre in inverno si ha minore necessità di potenza, per una serie di ragioni, come la miglior efficienza del sistema di condensazione e il fatto che l’acqua arriva dal processo produttivo già a livelli di temperatura più bassi.

Lo studio nel tempo di sistemi per implementare il risparmio energetico nei gruppi frigoriferi è stato quindi mirato a regolare la velocità dei ventilatori sui condensatori impiegando motori EC, a controllo elettronico, tramite inverter. Ciò consente di regolare la velocità dei ventilatori in base alla temperature ambiente.

Lo stesso tipo di regolazione si pensava di poterlo applicare ai compressori. Per spiegare il perché facciamo un esempio pratico: nel dimensionare un gruppo frigorifero per regolare la temperatura di reattori farmaceutici, l’impianto deve essere ingegnerizzato per fornire la massima potenza necessaria per svolgere quella funzione di raffreddamento. Vi sarà però anche una serie di situazioni intermedie in cui non serve che la capacità frigorifera di progetto sia sfruttata al massimo, ma magari solo al 50% o al 30.

In passato si facevano per questo impianti multi-compressore, con compressori a gradini, andando a far funzionare tutti i compressori, o uno su quattro, o due su quattro. Soluzione che consente di lavorare con un buon risparmio energetico cercando di modulare la potenza, chiaramente a gradini. Ovvero, con un impianto a quattro compressori, possiamo avere una potenza al 100%, al 75, al 50, al 25 o allo 0%.

Altro miglioramento era installare dei serbatoi volano per accumulare acqua refrigerata, smorzando i carichi, le punte e gli avvallamenti nel diagramma del lavoro termico da svolgere. Regolazione ottima, ma che può essere ancora migliorata.

Il miglioramento sta nell’inverter, che permette di modulare la velocità del compressore in modo da avere l’erogazione della corretta quantità di energia nell’esatto momento in cui mi serve. Che rappresenta la condizione davvero perfetta. Ricordo quindi che i primi tentativi di installare inverter sui compressori fallirono, in quanto si trattava di compressori volumetrici a pistone, che quando venivano alimentati dall’inverter si bloccavano.

Il problema è stato superato con l’avvento dei compressori scroll, che quindi consentono l’uso con inverter. Compiendo un enorme passo avanti nel risparmio energetico applicato ai gruppi frigoriferi. Vi sono poi altre opzioni per implementare ulteriormente il risparmio energetico, come ad esempio usare inverter sulle pompe, regolando quindi la pressione, ma ne parleremo prossimamente.

Regolazione temperatura per laminazione e scagliettatura in food e pharma

Due nuovi progetti per la regolazione della temperatura sono in via di sviluppo in Tempco per un importante Gruppo che realizza impianti destinati dalla lavorazione di prodotti farmaceutici e alimentari. Una prima parte dell’impianto è dedicata al raffreddamento dei nastri in acciaio inossidabile che provvedono al trasporto e laminazione dei prodotti, fino al processo di scagliettatura finale.

L’altra parte del progetto si occupa invece del riscaldamento del prodotto. Questo viene disteso sul nastro al fine di ottenere scagliette o pastiglie a partire dalla lamina, al termine del raffreddamento sul nastro di cui sopra.

Tempco centralina termoregolazione prodotti alimentari

Come spesso è richiesto in questo genere di applicazioni per industria farmaceutica e alimentare, si tratta anche in questo caso di impianti a elevata personalizzazione, che richiedono uno studio preliminare accurato del piping per consentire l’integrazione sulle macchine del cliente. A ciò si aggiunge lo studio dei flussi e delle esigenze termiche e idrauliche del processo produttivo. Il tutto viene quindi realizzato impiegando acciaio inossidabile, integrando le nostre macchine standard con una esecuzione customizzata che si adegua alle esigenze impiantistiche del cliente.

La configurazione tipica prevede infine un gruppo frigorifero condensato ad acqua o ad aria, per la produzione di acqua refrigerata a servizio di diverse utilities:

La centralina provvede nello specifico al mantenimento in temperatura di:

  • tubazioni di alimentazione prodotto
  • sistema di distribuzione su nastro
  • riscaldamento parti di processo

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Tempco centralina termoregolazione pharma alimentare

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Rinnovabili ed energia di secondo livello contro il climate change

Prendendo spunto dall’ultima infografica sulle rinnovabili pubblicata nella sezione dedicata sul nostro sito Tempco, e nel contesto delle discussioni al COP26 sul Cambiamento climatico in corso in questi giorni alle Nazioni Unite, vorrei oggi parlare proprio di energie rinnovabili. Tutti sappiamo cosa sono le rinnovabili, si tratta di fonti alternative per ottenere energia elettrica sfruttando gli elementi naturali. Sono energie alternative come l’idroelettrico, il fotovoltaico, il geotermico, che permettono di sostituire il ricorso a combustibili fossili, come petrolio e carbone.

Interessante è vedere dalla infografica come le rinnovabili vivano un trend di forte crescita in tutto il mondo, con un forte aumento anche in Italia, dove per il prossimo anno le stime sono di un incremento di circa il 30%. Ma è altresì interessante vedere come anche Paesi come la Cina, che consuma enormi quantità di energia, stia passando alle fonti rinnovabili.

A seconda poi delle caratteristiche geografiche e delle tradizioni dei vari territori, prevale il ricorso a un certo tipo di rinnovabili: in Italia la quota maggiore è in idroelettrico, per esempio, mentre in altri Paesi cresce molto l’eolico.

Cosa c’entrano le rinnovabili con Tempco? E’ presto detto: come spesso faccio, mi piace definire l’energia termica come una energia di secondo o terzo livello. Nel senso che è un’energia sempre indiretta, ossia per ottenere energia termica, o per sottrarre energia termica – e dunque raffreddare o riscaldare – è necessaria una fonte primaria di energia elettrica, e quindi una fonte che generi elettricità per alimentare compressori, pompe, ventilatori, riscaldatori elettrici e quant’altro.

E’ quindi chiaramente interessante capire quali saranno i futuri sviluppi delle fonti rinnovabili, e che il discorso ci tocca da vicino. Già nella fase di progettazione delle nostre macchine prestiamo infatti moltissima attenzione al consumo energetico. Proprio per questo ci si sposta sempre più sull’impiego di sistemi che consentono di modulare la potenza, in maniera da ottenere il giusto livello termico con il minimo consumo elettrico necessario in quel momento.

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Centraline per termostatazione reattori in USA

Abbiamo spedito nelle scorse settimane alcune macchine dedicate alla termostatazione di reattori, nello specifico impiegati per applicazioni in industria chimica nella raffinazione di metalli preziosi. Il cliente ha richiesto nello specifico tre centraline di termoregolazione per acqua pressurizzata in un range di temperatura da -10° C a +140° C. Le unità hanno sezione di riscaldamento con resistenze elettriche (4*25 KW cad.) e raffreddamento con scambiatore di calore a piastre e valvola modulante.

Le centraline sono quindi asservite da 3 chiller condensati ad aria, che lavorano a temperature fino a -15° C. Le speciali TREG sono complete di quadro di comando e controllo. Le resistenze di riscaldamento vengono comandate tramite relè statici e sono dotate di pannello remoto per consentire il controllo da parte dell’operatore sul campo.

Tempco centraline termoregolazione reattori

Le centraline sono state progettate per installazione negli Stati Uniti, per cui hanno la peculiarità di essere equipaggiate con componentistica completamente conforme a normative UL. Il cliente ci ha contattati in virtù della nostra specializzazione su questa tipologia di soluzione, di cui contiamo già una trentina di macchine installate presso un altro cliente in Italia.

La nuova commessa per applicazione su reattori in processo chimico è quindi un esempio della capacità di Tempco di personalizzare in maniera flessibile le centraline di termoregolazione in base a specifiche esigenze di processo e installazione. Nella fattispecie, le tre centraline per installazione negli USA hanno pertanto la parte di piping completamente realizzata con tubi e materiali conformi alle normative ASME, con saldatura GTAW, qualifiche saldatori, WPS e qualifiche di procedimento emesse in accordo ad ASME Section IX. Il vaso di espansione e le valvole di sicurezza sono realizzati secondo ASME VIII – U STAMP.

Tempco centraline termoregolazione TREG

A seguito di quest’ordine, lo stesso cliente ci ha quindi commissionato una nuova macchina, in questo caso conforme a normativa Atex e per uno speciale progetto per pharma per la produzione di un solvente comunemente impiegato come ingrediente in cosmetica.

 

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Come è fatta una tenuta meccanica?

Come sono fatte e come funzionano le tenute meccaniche nelle pompe? Quando cominciai a lavorare come tecnico, spesso mi chiedevo come facesse una tenuta meccanica a impedire che ci fossero perdite da un albero rotante. E’ esattamente questo lo scopo di una tenuta meccanica, evitare che vi sia perdita di fluido su un corpo rotante, quindi su una tenuta dove vi è una girante che mette in pressione dell’acqua.

Come è fatta una tenuta meccanica? La tenuta meccanica è composta fondamentalmente da due parti, una fissa e una rotante mobile. La parte fissa è montata sul corpo della pompa, fa tenuta mediante un O-ring esterno e ha una faccia rettificata e levigata che va a contatto con la parte mobile.

La parte mobile è montata sull’albero, ed è quindi solidale con questo. La tenuta viene fatta anche in questo caso con un O-ring, una tenuta classica dunque, sulla sede dell’albero. La tenuta tra le due parti è assicurata dal contatto tra le due facce, che essendo rettificate e molto lisce evitano che ci siano trafilamenti di liquido, che si tratti di acqua o olio.

Differenti sono quindi i materiali costruttivi di una tenuta meccanica, in funzione sia del tipo di fluido che viene movimentato, sia delle temperature di lavoro in gioco. A seconda del fluido trattato, e al salire delle temperature, ad esempio con impiego di olio o fluidi aggressivi, i materiali della tenuta devono infatti garantire la giusta resistenza.

I materiali generano tra loro una frizione notevole: immaginate infatti che una pompa a due poli gira a circa 2.900-3.000 rpm, con uno sfregamento tra le due parti che è quindi molto elevato. Per questo motivo le tenute meccaniche vengono solitamente raffreddate, o mediante il fluido stesso che viene movimentato o, nei casi più estremi, dai sistemi di flussaggio che ne mantengono la temperatura a livelli accettabili.

In particolare, il flussaggio delle tenute serve non solo a mantenere la temperatura a livelli corretti, ma anche a mantenere uno strato di lubrificazione, chiamiamolo così, tra le due facce. Alle velocità a cui girano, e per quanto sono lisce le superfici, le due facce in mancanza di lubrificazione possono infatti grippare, ovvero rovinarsi, portando alla perdita nella tenuta.

Infine, quando si procede alla sostituzione delle tenute meccaniche, occorre ricordarsi sempre di cambiare anche la guarnizione del corpo pompa.

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Scambiatori saldobrasati innovativi per refrigerazione sostenibile

Sostenibilità e riduzione delle emissioni sono temi molto sentiti tra i fornitori di soluzioni per la refrigerazione. I nuovi scambiatori a piastre saldobrasati della serie B sono stati studiati appositamente per offrire una soluzione green a questo tipo di esigenza.

Nella refrigerazione, oltre alle misure legate alle tipologie di freon impiegate nei gruppi frigoriferi, i costruttori si stanno infatti adoperando per diminuire la quantità di gas presente nelle macchine. Gli scambiatori saldobrasati serie B hanno un design asimmetrico delle piastre brevettato che ne ottimizza l’efficienza riducendo la quantità di refrigerante richiesto, con minori perdite di carico nel circuito dell’acqua rispetto ad altre tipologie di scambiatori nelle stesse condizioni di lavoro.

Gli scambiatori saldobrasati serie B sono inoltre compatibili con i refrigeranti naturali e i fluidi refrigeranti alternativi R290, R32 e R454B a basso GWP (Global Warming Potential), perseguendo l’obiettivo della riduzione delle emissioni dirette di CO2 e dell’impatto ambientale nel settore refrigerazione.

Tempco scambiatori saldobrasati serie B refrigerazione sostenibile green

 

Questi in sintesi i vantaggi che offre la serie B di scambiatori saldobrasati:

  • Riduzione fino al 44% della quantità di refrigerante
  • Riduzione fino a 25% delle perdite di carico dell’acqua
  • Incremento fino al 19% del flusso

Un approccio simile viene oggi seguito anche per i condensatori ad aria, nei quali sono sempre più diffusi i design con sistemi a micro channel.

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Infografica Tempco, progettare l’energia con le rinnovabili

La nuova Infografica Tempco è dedicata al mercato delle energie rinnovabili in Italia e nel mondo. Dopo le precedenti infografiche, focalizzate su Innovazione di processo grazie alla digitalizzazione e al Potenziare l’industria grazie ad automazione e robotica, abbiamo voluto dare uno sguardo alla componente energetica cuore e forza motrice di tutte le attività manifatturiere.

Le odierne sfide del cambiamento climatico impongono infatti un impegno da parte di tutta l’industria per uno sviluppo sostenibile e responsabile, rispettoso dell’ambiente. L’Energia è un elemento centrale nella strategia climatico-ambientale per tutti i settori industriali, comportando in prima istanza l’uso che ne facciamo. Il consumo energetico nell’industria deve essere sempre più intelligente ed efficiente, riducendo la quantità di energia richiesta nei processi industriali in ogni settore applicativo. Su questo fronte lavora da sempre Tempco, sviluppando soluzioni di recupero dell’energia termica e di efficienza energetica nelle applicazioni di raffreddamento, riscaldamento e termoregolazione industriale.

Il risparmio energetico non è però sufficiente: a monte del processo di generazione deve avvenire al contempo un cambiamento nel tipo di energia che viene consumata. Le fonti rinnovabili dovranno infatti crescere sempre di più per ridurre – e sul lungo termine possibilmente eliminare – il ricorso a combustibili fossili, causa delle emissioni di gas a effetto serra. Tempco supporta la crescita delle energie rinnovabili sviluppando per il comparto soluzioni per gestione dell’energia termica e per una produzione rinnovabile efficiente.

Un vero sviluppo sostenibile non può infatti prescindere dal continuo incremento della quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale, tra idroelettrico, solare, eolico e bioenergia. Le rinnovabili sono infine l’unica chiave per il successo dei maggiori trend in corso, dall’elettrificazione della mobilità alle politiche di efficienza energetica nell’industria di processo.

Tempco Infografica rinnovabili progettare energia

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Tubazioni e impianti, attenzione al ghiaccio!

La stagione è ancora calda, ma è sempre opportuno in questo periodo dell’anno tornare a parlare di acqua e ghiaccio nelle applicazioni di raffreddamento. Come noto a tutti, l’acqua è un fluido dal comportamento particolare, che a differenza di altri fluidi comuni quando ghiaccia diminuisce la sua densità.

Questo perché quando solidifica a basse temperature, cambiando di stato, le particelle di ghiaccio si dispongono in una configurazione esagonale, espandendosi. Ecco che l’acqua quando ghiaccia diminuisce di densità aumentando di volume, ragion per cui galleggia sull’acqua allo stato liquido.

Questo fenomeno di aumento di volume al cambiare di stato fisico dell’acqua, certamente curioso, è però anche molto pericoloso per tubazioni e impianti industriali, serbatoi o in generale per contenitori che hanno un volume fisso. Nel momento in cui l’acqua ghiaccia e si espande, questi si spaccano. Esempi di scambiatori di calore spaccati dal congelamento dell’acqua sono molto comuni.

Come si previene allora il problema? Aggiungendo antigelo all’acqua negli impianti industriali quando sono installati all’esterno, poiché durante la stagione invernale possono raggiungere temperature molto basse. Oppure quando i fluidi impiegati vengono raffreddati da un gruppo frigorifero a temperature vicine allo zero o al di sotto.

La concentrazione di antigelo dipenderà quindi dal livello di temperatura da raggiungere, o dalla temperatura ambiente stimata nella stagione più fredda. Occorre quindi avere estrema cura negli interventi di manutenzione di controllare periodicamente il livello di concentrazione dell’antigelo, per cui esistono appositi strumenti, chiamati densimetri, dal costo anche molto contenuto. Questi sono impiegati per verificare che la concentrazione di glicol nell’acqua sia adeguata alle temperature coinvolte.

Attenzione, quindi, perché il ghiaccio spacca davvero tutto!

 

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Termoregolazione in produzione di contenitori in materiale plastico per farmaceutico

Da un primo incontro per un intervento su scambiatori di calore a piastre nell’ambito della revisione di una centralina oleodinamica, allo sviluppo di centraline di termoregolazione altamente customizzate. E’ il percorso avuto nella collaborazione di Tempco con un cliente storico della provincia di Milano opera nello stampaggio delle materie plastiche per la produzione di contenitori destinati al packaging nel settore farmaceutico.

Si tratta di un comparto fortemente competitivo e dove asprissime sono le battaglie sui prezzi, in cui le forniture si giocano spesso sui centesimi di prezzo. Il cliente in questione ha saputo ritagliarsi una sua quota di mercato in virtù degli elevati standard di qualità della produzione, per cui si avvale inoltre di un parco macchine molto importante.

packaging pharma termoregolazione

A seguito di un primo intervento con assistenza in tempo reale su scambiatori a piastre, come già detto, il rapporto con l’azienda si è quindi evoluto anche in ambito di termoregolazione. Il cliente era infatti da tempo alla ricerca di soluzioni più customizzate, e ha trovato nelle centraline di termoregolazione Tempco e nel nostro approccio SFC – standard custom flexibility, il partner che cercava.

Partendo quindi da una unità di termoregolazione standard, abbiamo apportato le opportune modifiche per rendere le centraline adeguate alle elevate richieste e alle necessità di una produzione di qualità come quella del cliente. Le centraline sviluppate implementano diverse caratteristiche speciali, quali:

  • Relè statici per il pilotaggio delle resistenze
  • carichi specifici bassissimi delle resistenze elettriche
  • circuito pressurizzato a elevata affidabilità con vaso di espansione speciale per eliminare i ripetuti problemi di cavitazione e depressurizzazione
  • interfaccia remota dedicata per gestione della centralina tramite il plc delle presse

Tempco scambiatore a piastre

Tempco centralina termoregolazione packaging pharma

 

A seguito di una serie di test preliminari, la scelta ha quindi portato a siglare un contratto di fornitura continuativa, che prevede oltre alla fornitura delle centraline anche un piano di assistenza programmata e pianificata per garantire sempre la massima affidabilità ed efficienza degli impianti.

 

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Pressa per stampaggio plastica. La centralina di termoregolazione viene gestita tramite il PLC della pressa

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Pompe a trascinamento magnetico, termoregolazione sicura

Perché scegliere pompe a trascinamento magnetico nei sistemi di termoregolazione? Nelle nostre centraline Tempco di termoregolazione con olio diatermico ad alta temperatura è una scelta preferenziale, in sostituzione delle classiche pompe a tenuta meccanica.

Cominciamo a chiarire il fatto che si parla qui di olio diatermico a temperature di 250, 300° C e anche 350° C. L’olio diatermico a queste elevate temperature è pericoloso e potenzialmente dannoso, per cui è prioritario scongiurare ogni possibile rischio di perdita dell’olio.

Una pompa a trascinamento magnetico è una tipologia di pompa che sfrutta un accoppiamento magnetico tra l’albero motore e l’olio in pressione nella girante della pompa. Eliminando quindi ogni genere di accoppiamento meccanico. Certamente la scelta di questa tipologia di pompa comporta costi più alti, ma non ha paragoni dal punto di vista della sicurezza che garantisce al processo.

E’ vero infatti che esistono pompe a tenuta meccanica per olio ad alta temperatura, e che funzionano anche molto bene. Ma quando le temperature dell’olio coinvolte cominciano a superare i 180° C, preferiamo utilizzare pompe a trascinamento magnetico. Con una pompa a tenuta meccanica è infatti sempre possibile che insorgano problemi, sia per una cattiva gestione della pompa sia ad esempio per una infiltrazione di aria, con possibili fenomeni di cavitazione della pompa.

Scegliere una pompa a trascinamento magnetico scongiura quindi senza possibilità di errore ogni rischio di perdita di olio ad alta temperatura, proprio in virtù del fatto che elimina la presenza di tenute meccaniche nel circuito di pompaggio dell’olio.

 

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