Ogni tanto penso sia utile ricordare che le opzioni per poter utilizzare gli scambiatori a piastre sono veramente molteplici e consentono l’utilizzo in tantissime differenti applicazioni…ho riletto le caratteristiche e…
Gli scambiatori di calore a piastre ispezionabili serie T PLATE P, sono composti da un telaio di contenimento che puo’ essere in acciaio verniciato o in acciaio inossidabile (per applicazioni alimentari o farmaceutiche), con una serie di piastre complete di guarnizioni applicate con sistema a clip, con differenti lunghezze termiche, profondità di stampaggio ed angoli di incrocio.
Materiali piastre standard
AISI 304, AISI 316, TITANIO, TITANIO/PALLADIO, 254SMO, HASTELLOY C276, INCONEL, MONEL
Materiali guarnizioni standard
- NITRILE
- NITRILE PEROSSIDO
- EPDM
- EPDM PEROSSIDO
- GOMME FLUORURATE
- FPM
- PTFE
Tipologia di guarnizioni
AD INCASTRO (CLIP), IMBUSTATE
Gamma piastre standard
Connessioni da DN25 fino a DN500
Standard connessioni:
- filettate gas maschio/femmina UNI e/o BSP,
- flangiate UNI, ANSI, SAE
- TRICLAMP, per esecuzioni alimentari e farmaceutiche
Pressioni da PN6 fino a PN25, full vacuum
Temperature da -50°C fino a +200°C
Telai
- Acciaio al carbonio verniciato
- Cicli di verniciatura speciali su base epossidica per ambienti aggressivi e/o marini
- Verniciatura antiacido
- Verniciatura teflonata
- Cicli speciali per ambienti alimentari
- Acciaio inox multipassaggio per esecuzioni alimentari
- Multisezione per pastorizzatori
- Twin unit
Tiranteria
- Acciaio al carbonio zincato
- Acciaio inox con bulloneria in ottone per esecuzioni alimentari
Esecuzioni Speciali
- Versioni sanitizzabili, con piastre elettrolucidate per applicazioni farmaceutiche
- Esecuzione a doppia parete, realizzate attraverso lo stampaggio (insieme o separatamente) di due piastre sottili. Gli scambiatori di calore con piastre a doppia parete, possono essere utilizzati in tutte quelle applicazioni dove la miscelazione dei fluidi all’interno dello scambiatore è assolutamente da scongiurare. In caso di rottura di una delle due piastre il fluido finisce nell’intercapedine che separa la coppia di piastre, consentendo il rilevamento della perdita ed evitando la miscelazione.