Resistenza alla corrosione da cloruri

E’ interessante conoscere la resistenza alla corrosione dei materiali. Infatti siamo spesso convinti che l’acciaio inox sia inattaccabile…è inossidabile…già inossidabile ma non in assoluto.

Infatti nonostante la sua elevata reesistenza alla corrosione ed all’ossidazione, ovvero all’azione ossidante dell’ossigeno, che non lo fa arrugginire, ci sono delle particelle che lo attaccano senza problemi, soprattutto in condizioni di concentrazione e di temperatura elevate.

Sto parlando dei cloruri.

piastre-in-titanio-forate-da-pitting

Ovviamente nelle applicazioni ‘standard’ il problema non si pone, ma se ad esempio cominciamo a parlare di acqua di una piscina, dobbiamo fare attenzione, infatti l’acqua della piscina viene trattata per essere igienizzata con cloruri (candeggina, ipoclorito, che dir si voglia).

piastre-sottoposta-alla-prove-dei-liquidi-penetranti

La concentrazione di questi cloruri, quando supera i 300 ppm (parti per milione), diventa aggressiva nei confronti dell’acciaio inox. Considerando che lo spessore delle piastre di uno scambiatore di calore a piastre varia da 0,5 a 0,6 mm (o meno), possiamo capire quanto il richio di corrosione/foratura/vaiolature/pitting, possa essere reale.

piastre-in-hastelloy

In questi casi si deve passare a materiali più nobili:

  • acciai altolegati
  • titanio
  • hastelloy

ovviamente in ordine di resistenza ai cloruri…alla fine rimane la grafite oppure le materie plastiche, ma qui stiamo parlando già di altre tipologie di scambiatori di calore.

chloride-resistance_tc
Pubblicato in Corrosione, Data sheet, Energia Termica, Scambiatori di calore

16 commenti su a “Resistenza alla corrosione da cloruri

  1. Roberto Borri dice:

    Buonasera a tutti,
    per quanto riguarda la vulnerabilità in genere degli inox ai cloruri o vari sanitizzanti a base di cloro /che comunque dipende dal tipo di inox), aldilà della scelta di altri materiali che resistano meglio in tali ambienti, vorrei segnalare che sarebbe anche possibile rovesciare il problema ed usare additivi a base di perossido di idrogeno, il quale NON intacca gli inox.

  2. Buongiorno Emilio,
    grazie per il suo contributo.
    si tratta di corrosione o erosione? sarebbe interessante avere magari una immagine.
    Potrebbe trattarsi di correnti vaganti?
    l’unica soluzione che vedo (personalmente) è la sostituzione.
    Il problema è capire quale è l’origine per prevenirla.

  3. Ho installato in una taverna una pompa sommersa di una marca leader nel settore, il cui alberino in acciaio inox è stato corroso in piu punti erodendonsi per circa 3 mm. Cosa posso usare per ripristinarlo o comunque per fermare la corrosione.
    Grazie

  4. Buongiorno,
    mi mette in difficoltà, non sono un chimico o un metallurgico…vediamo se tra i frequentatori del blog c’è qualche esperto che sia in grado di darle supporto.
    Grazie per la sua domanda.

    Valter Biolchi

  5. Buongiormo.
    L’ attacco dei cloruri all’ acciaio inox è dovuto solo alla presenza di carbonio?
    Negli acciai ove si è sostituito il carbonio con l’ azoto
    la formazione di ruggine viene solo limitata?
    Grato della risposta, saluto cordialmente.

  6. Buongiorno Alberto,
    non ho esperienza diretta con il biossido di cloro, anche se so che viene utilizzato per l’igienizzazione e/o potabilizzazione dell’acqua.
    Tuttavia il nome contenente la parola “cloro”, mi fa rizzare le antenne, in merito all’utilizzo con acciaio inossidabile…
    cloro, cloruri = corrosione
    sicuramente dipende da concentrazione e temperatura, in ogni caso ho trovato in rete questo articolo tecnico di “outokumpu” che magari può essere di suo interesse.
    Cordiali salluti.

  7. Buon giorno, complimenti per le discussioni, molto utili. Vorrei porre il mio quesito, ho a che fare con una struttura sanitaria con tubazioni per l’aqua potabile in ferro-zinco che annualmente cambia un tot di tubazioni (circa 50mila euro) utilizzanto acciaio 316 L. nei tubi passa acqua calda sanitaria a 60°C e biossido di cloro ad una concentrazione di 0,5 mg/litro. il problema è che a 6 mesi dalle prime sostituzioni si osservano della corrosioni dell’acciaio anche passanti e non so dare spiegazioni. Voi che ne sapete più di me avete qualche idea?
    grazie e complimenti ancora

  8. Buongiorno Fabio,
    purtroppo non esiste un sistema per proteggere l’acciaio inossidabile dall’azione dei cloruri, negli scambiatori di calore.
    E’ necessario selezionare un altro tipo di materiale resistente ai cloruri, come ad esempio il cupro nickel oppure il titanio.
    La scelta del materiale, va effettuata in funzione delle temperature e delle concentrazioni.
    Un cordiale saluto,

  9. Qual è il miglior metodo di protezione dell’acciaio AISI 304 o 316 all’aggressione da sali e cloruri

  10. dato che mi è capitato di rovinare dei particolari in acciaio inox, vorrei sapere se il vino ha un potere corrosivo su l’acciaio inox appunto.

    grazie

  11. Buongiorno Francesco,
    domanda direi molto più da chimico che da termotecnico…
    senza saper ne leggere ne scrivere, vista l’acidità ed il livello di cloruri, mi viene da pensare al titanio, ma dovrei verificare per bene.
    Provi a dare un occhio alle tabelle presenti sul nostro sito.
    risorse

  12. Buongiorno, innanzitutto volevo complimentarmi e ringraziarvi per le informazioni preziose che mettete a disposizione, vorrei porvi un quesito: quale materiale ritenete più idoneo per la costruzione di un pezzo meccanico dotato di una certa resistenza e che deve stare immerso in una soluzione caratterizzata da un pH compreso tra 3 e 6 e contenente cloruri sino a 25g/l, fluoruri sino a 0,5g/l, Zn 20%, Pb 25% e Fe8%; la temperatura della soluzione può arrivare sino a 70°C.
    Vi ringrazio sin d’ora e vi saluto cordialmente

  13. Gradirei sapere quali materiali sono idonei per un’acqua che contiene circa 500 ppm di cloruri (ppm cl)

    Grazie

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