Spesso ci capita che i clienti si rivolgano a noi ponendoci domande, scusandosi in anticipo con frasi del tipo ‘Forse la domanda è sciocca, non so se è una domanda giusta che le posso fare…’.
Le domande non sono MAI sciocche, sono anzi molto utili per inquadrare il tipo di problema nella gestione dell’energia termica che il cliente deve risolvere. Capita a tutti che, se non siamo esperti di un certo argomento, parlando con un esperto in quel campo possiamo fare domande che a lui risultano banali, o che banali siano per lui le risposte che può darci. Ma è chiaro che se non conosciamo quell’argomento dobbiamo informarci per capire o cercare di capire il più possibile, dandogli magari informazioni che gli siano utili per aiutarmi a risolvere il mio problema.
Esattamente questo avviene con noi verso i nostri clienti, quando ci sottopongono un loro problema di riscaldamento, raffreddamento o termoregolazione. Soprattutto quando incontriamo un nuovo cliente, facciamo un vero e proprio interrogatorio, chiedendo tantissime informazioni, anche ridondanti. Questo per incrociare i dati e avere delle conferme, inquadrando con chiarezza i termini del suo problema termodinamico. Ossia ad esempio, quanta potenza termica deve dissipare, quali sono le temperature che si aspetta di raggiungere o quali sono i suoi obiettivi in termini di produzione.
Le domande quindi non sono MAI stupide, anzi sono utilissime. Meglio quindi magari arrossire un poco prima, che non impallidire dopo!
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