Già altre volte ho sottolineato l’importanza dell’antigelo negli impianti di raffreddamento dotati di free cooler (elettroradiatori, dissipatori, scambiatori aria acqua, aerotermi…insoma chiamateli come volete).
Proprio la scorsa settimana, un nostro importante cliente ci ha chiamati per una emergenza, il radiatore di dissipazione di un gruppo di cogenerazione con motore endotermico, si è rotto per il gelo.
Il cliente assicurava di aver messo l’antigelo nella giusta concentrazione, ma evidentemente qualche cosa non è andata per il verso giusto.
Il radiatore, in questo caso un apparecchio da 500 KW termici, con 4 ventilatori in linea diametro 900 mm., ci è arrivato venerdi in serata. Ad un primo controllo la situazione è parsa a dir poco disperata, si vedevano parecchie curvette completamente “aperte” dal ghiaccio che si è formato all’interno. Alcune addirittura erano squarciate fin dentro il pacco alettato in alluminio.
L’intervento si è rivelato piuttosto laborioso e tutt’altro che indolore, in pratica dopo un primo intervento sulel curve con le rotture più evidenti all’esterno, abbiamo provato a mettere in pressione il free cooler senza successo. Il pacco alettato soffiava aria da diversi punti situati verso il fondo.
Abbiamo allora “bruciato” buona parte della alettatura per cercare di mettere a nudo i tubi bucati, evidenziando in effetti quando era nascosto. Abbiamo quindi inserito dei tubi di diametro più piccolo per cercare di rinforzare la struttura del rame ormai stirata ed indebolita, saldando con rame e nei punti più difficili con lega di argento (castolin).
Nuova prova in pressione, nuova delusione, un tubo riparato perde al centro del pacco, decisione drastica, lo chiudiamo alla partenza sul collettore.
Ancora una prova in pressione, cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel, non si sente più fischiare, ma si avvertono ancora dei leggeri fruscii. Prendiamo acqua e sapone ed andiamo a caccia delle ultime perdite, un paio di saldature dove abbiamo dovuto troncare la curva eslposa e tappare, presentano dei microfori, risaldiamo ed incrociamo le dita.
Mettiamo in pressione a 6 bar…tutto tiene. Finalmente dopo quasi 8 ore di lavoro siamo riusciti a riparare lo scambiatore.
Garanzie sul lavoro, onestamente poche, ma almeno l’impianto può rimettersi in marcia fino all’arrivo del nuovo pacco radiante.
Lunedi mattina presto arriva il camion già dotato di gru, che nonostante la neve a mezzogiorno ha già riposizionato il dissipatore sull’impianto, la sera è tornato tutto in marcia.
Possiamo chiamarlo “service“?