Quali sono gli accorgimenti tecnici da impiegare sugli scambiatori a piastre quando questi vengono utilizzati con il vapore? Nel caso di scambiatori a piastre ispezionabili non ci sono grossi problemi, in quanto è sempre possibile fare manutenzione e ripararli. Nel caso si presentino pressioni pulsanti, colpi di vapore o condensa che danneggia le guarnizioni, è infatti sempre possibile aprire lo scambiatore, sostituire le guarnizioni, richiudere, fare un test in pressione e lo scambiatore è pronto per tornare in funzione. Diversa è la questione se si ha uno scambiatore di calore saldobrasato alimentato a vapore, che non può essere riparato una volta che si è rotto.
La principale difficoltà nell’utilizzo di scambiatori a piastre con il vapore è quando non si ha un adeguato scarico di condensa, e questa ristagna all’interno dello scambiatore. Avviene quindi che all’ingresso di nuovo vapore in presenza di condensa stagnante, questa evapora rapidamente e si possono avvertire dei rumori, degli schiocchi secchi all’interno dello scambiatore. Questi sono dovuti all’istantanea evaporazione della condensa che provoca colpi di pressione molto elevati, che a lungo andare possono danneggiare lo scambiatore in modo irrimediabile.
E’ allora necessario installare uno scaricatore di condensa efficiente, e assicurarsi che la linea di scarico condensa non abbia contropressioni affinché questa possa essere drenata completamente. Sarà inoltre opportuno mettere una valvola rompivuoto a valle della valvola regolatrice del vapore che di fatto funziona come una valvola di ritegno al contrario: quando il flusso di vapore finisce, la valvola rompi vuoto si apre e fa entrare dell’aria, provvedendo al drenaggio completo dello scambiatore facendo fuoriuscire l’aria e la condensa attraverso lo scaricatore di condensa.
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