Tra le molte tipologie di fluidi termovettori che vengono impiegati nei sistemi di termoregolazione, quali elio liquido, freon e altri fluidi refrigeranti, i sali di metalli fusi, i metalli liquidi, l’olio diatermico offre tutta una serie di interessanti vantaggi. Oggi le applicazioni industriali per raffreddamento, riscaldamento e termoregolazione come le centraline TREG di Tempco fanno ampio ricorso a olio diatermico in sostituzione di fluidi tradizionali come acqua e vapore, in quanto le moderne tecnologie e i processi produttivi più avanzati richiedono di ampliare gli intervalli di temperatura da regolare.
Gli oli diatermici sono oli a base minerale o sintetici che presentano speciali caratteristiche termico-fisiche, confrontati ad acqua e vapore, e principalmente quella di avere un elevato punto di ebollizione, circa 400-500° C, a pressione atmosferica.
La durata di un olio diatermico, così come la sua resa, è strettamente legata a una serie di fattori, in primo luogo il corretto dimensionamento dell’impianto in fase di progettazione, che deve tenere conto delle caratteristiche chimico-fisiche del tipo fluido termovettore impiegato. Altrettanto importanti sono poi la selezione di materiali, che devono essere compatibili per uso di olio diatermico, una corretta procedura di riempimento e avvio dell’impianto e una corretta manutenzione.
Detto ciò, moltissimi sono i vantaggi che l’olio diatermico offre impiegato in centraline di termoregolazione come fluido termovettore:
– Resistenza a temperature elevate
– Possibilità di operare a pressione atmosferica
– Non è richiesta compliance con la PED (assenza di pressurizzazione)
– Non sono richiesti interventi con additivi chimici o di addolcimento
– Basso punto di congelamento senza rischio di rotture delle tubazioni per ghiaccio
– Avviamento del sistema a bassa temperatura
– Assenza di incrostazioni e di corrosione, con adeguata manutenzione
– Materiali costruttivi di uso comune (acciaio al carbonio)
Di contro, l’uso di oli diatermici nelle centraline di termoregolazione presenta anche alcune criticità, che vanno opportunamente valutate:
– Basso calore specifico rispetto all’acqua
– Infiammabilità
– Necessità di una pompa di circolazione
– Costo più elevato, incisivo su impianti con volumi notevoli
– Formazione di morchie e cracking (se utilizzati in modo scorretto)