I free cooler sono macchine abbastanza semplici, in pratica si tratta di radiatori abbinati a ventilatori, per poter raffreddare l’acqua o la soluzione glicolata (antigelo) con uno scambio indiretto, tramite l’aria ambiente.
Pur trattandosi di macchine semplici, possono nascondere alcune particolarità costruttive che a mio avviso meritano di essere evidenziate.
La esecuzione standard prevede
- una batteria a pacco alettato
- tubi in rame ed alette in alluminio
- casse/carpenterie in lamiera di acciaio zincata o verniciata
- gambe di supporto
- plenum di distribuzione aria
- elettroventilatori
- cassetta di connessione elettrica
Un particolare che sicuramente può fare la differenza, soprattutto quando si parla di applicazioni industriali, è legato al tipo di accoppiamento del pacco alettato con la struttura in acciaio. Solitamente i tubi vengono mandrinati direttamente con il pacco alettato e resi solidali mediante lo stesso processo con le spalle in acciaio. Questo sistema è utilizzato ormai a livello generalizzato, ma in alcuni casi quando si hanno forti escursioni termiche fra l’ambiente circostante ed il fluido da raffreddare, diventa molto utile avere il pacco di scambio “flottante”, ovvero montato su boccole che ne permettono lo scorrimento, in modo da escludere sollecitazioni sui tubi in rame, in caso di dilatazione o contrazione.
Questo tipo di lavorazione, annulla il rischio di rotture indesiderate dei tubi nella zona di contatto con la struttura di supporto, eliminando costosi interventi di riparazione e fermi impianto indesiderati.
Friga Bohn partner di Tempco per i sistemi di free cooling, realizza da sempre una gamma di macchine realizzate con questo sistema.