Scambiatori di calore

Scambiatore a piastre

Lo scambiatore di calore è un’apparecchiatura che serve a trasferire l’energia termica (il calore) tra due fluidi aventi temperature differenti

Esistono tantissimi tipi differenti di scambiatori di calore che variano a seconda della tipologia di fluido tra i quali devono trasmettere e scambiare il calore.
Gli scambiatori di calore sono apparecchiature “passive”, ovvero non generano il calore ma si limitano a trasferirlo.
Esistono scambiatori a miscelazione ed a superficie: nel secondo caso ci sono diversi tipi di scambiatori, classificati in base alla tipologia costruttiva.

Le tipologie degli scambiatori di calore, basandosi sulla tecnologia costruttiva, sono :

  • scambiatori di calore a fascio tubero (shell and tube): uno dei fluidi passa all’interno di tubi di sezione solitamente circolare e l’altro all’esterno dei tubi stessi, in un mantello, completo di appositi deflettori (setti) che ne aumentano la turbolenza (ovvero lo scambio di calore);
  • scambiatori di calore a piastre (plate heat exchangers): i due fuidi lambiscono i lati opposti di una lamiera corrugata o piana con l’inserimento di turbolatori in camere alternate e tra loro isolate da guarnizioni o saldature (ispezionabili o saldati), tipicamente in controcorrente;
  • scambiatori di calore a spirale: i due fluidi passano ai lati opposti di una lamiera liscia in camere avvolte a spirale;
  • scambiatori di calore a blocchi: i fluidi circolano in fori cilindrici (o ovoidali) solitamente disposti ortogonalmente nei due lati (tipica costruzione in grafite);
  • scambiatori di calore a pacco alettato o batterie o radiatori: uno dei fluidi passa all’interno di tubi e l’altro (gassoso) attraverso il pacco alettato all’esterno dei tubi.
Scambiatore a spiraleScambiatore a piastreScambiatori a pacco alettatoScambiatori saldatiScambiatori a piastre e fascio tubiero
Link utili riguardanti gli scambiatori di calore:
Pubblicato in Energia Termica, Glossary, Raffreddamento, Riscaldamento, Scambiatori di calore

191 commenti su a “Scambiatori di calore

  1. Salve sig. Biolchi
    Vista la sua esperienza sa se sono stati realizzati impianti che recuperano il calore delle acque di scarico delle docce di un impianto sportivo attraverso scambiatori di calore magari utilizzando una pompa di calore acqua acqua per riscaldare l’acqua in ingresso?

  2. La ringrazio ancora,
    è stato veramente un piacere dialogare con una persona squisita come Lei.
    Mi farò risentire non appena avrò montato e provato il tutto.
    A presto e buon lavoro.
    G. Cernicchiaro

  3. Buongiorno,
    Mi sono espresso male. Con uno scambiatore a piastre, può sicuramente produrre acqua calda sanitaria in modo istantaneo, senza necessità di avere un accumulo.

  4. Buongiorno Biolchi e grazie della rapida risposta , ma se ho capito bene non posso con uno scambiatore riscaldare istantaneamente dell’acqua fredda per uso sanitario, devo attingere sempre da un accumulo già debitamente portato ad una minima temperatura.
    Quindi potrei aggiungere lo scambiatore al mio impianto diciamo aumentando un pò la temperatura all’uscita del boiler , ma non posso sostituire il suddetto con uno scambiatore a piaste perchè non avrei l’ acqua calda istantaneamente? E’ così ?
    La ringrazio G Cernicchiaro

  5. Buongiorno Sig. Cerrnicchiaro,
    complimenti per l’ingegnerizzazione…
    Consideri che gli scambiatori a piastre, in quanto istantanei, assicurano senza problemi acqua calda a sufficienza per la doccia, ovviamente bisogna avere a monte una fonte di acqua calda di potenza adeguata (ma direi che da questo punto di vista è a posto), e lo scambiatore va dimensionato correttamente.
    A livello di costo, ritengo che con meno di cento euro ha sicuramente uno scambiatore ben dimensionato, consideri che non ho sottomano i costi di scambiatori di questa taglia, ma non dovrei sbagliarmi di molto.
    Un cordiale saluto.

    Se vuole inviarmi delle foto…con piacere.

  6. Salve sig. Biolchi,
    ho ristrutturato dei locali adibiti a garage sotto il mio appartamento, ricavandone un appartamento di 65 m2 che unito all’appartamento superiore è diventato un alloggio di 130 m2 su due piani. ( zona notte sopra e zona giorno sotto )
    In questo nuovo alloggio ho fatto creare dal mio idraulico un nuovo impianto di riscaldamento in cui istallerò una pellet da 28 kw ed ho unito l’impianto di riscaldamento nuovo a quello esistente alimentato da una caldaia a gas . Ai termosifoni del piano terra nuovo ho montato le valvole termostatiche visto che, data la coibentazione dei muri, mi ritrovo 3 gradi in più e quindi dato che al piano superiore ho la zona notte una volta raggiunta la temperatura ottimale sotto devio il flusso al piano superiore dove sicuramente necessito di una temperatura più alta.
    Premetto che ho provveduto a sezionare i due impianti tramite saracinesche a sfera per poter utilizzare sia un tipo di combustibile che l’altro. Per capirci posso scaldare un piano con il gas e l’altro con il pellet ( rendendo un eventuale futuro i due appartamenti indipendenti ) oppure tutti due con il gas o tutti due con il pellet . Ho fatto realizzare un colettore dove posso sezionare gli impianti, caricarli o scaricarli singolarmento o in contemporanea per un eventuale guasto ed ho lasciato due stacchi perchè voglio istallare un boiler termomisto in cui fare circolare l’acqua calda dei termosifoni ( solo in inverno quando uso il pellet) per avere l’acqua calda sanitaria senza utilizzare la caldaia a gas.
    Non ho ancora mantato il boiler ma penso che tutto funzionerà come previsto. In caso contrario utilizzerò la caldaia a gas solo per la produzione di acqua sanitaria come daltronde faccio in estate.
    Non ho assolutamente pensato ad uno scambiatore di calore al posto del boiler ( che comunque mi assicura una riserva di almeno 80 litri di acqua calda) ma Lei pensa che lo scambiatore sarebbe bastato?
    Quale costo può avere uno scambiatore per tale uso? e sono sicuro di avere sufficiente acqua calda istantanea per la doccia ?
    Ringraziandola anticipatamente per la risposta Le porgo i miei più distinti saluti.
    Gilberto Cernicchiaro Ventimiglia IM.
    PS.Se fosse incuriosito dall’ impianto ho delle foto

  7. Buongiorno Alessandro,
    è una classica applicazione da scambiatore a piastre, se mi invia i dati le posso fornire un dimensionamento con i relativi costi di realizzazione.

    Cordiali saluti.

  8. Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio sulla tipologia di scambiatore di calore da utilizzare per preriscaldare l’acqua in ingresso di un processo (industria alimentare) utilizzando l’acqua in uscita dal processo stesso.
    L’acqua in uscita ha una temperatura di 45° mentre in ingresso occorre acqua a 90°. Uno scambiatore di calore acqua-acqua consentirebbe di raffreddare l’acqua di scarico e preriscaldare l’acqua in ingresso proveniente da acquedotto/cisterne (circa 15°). E’ corretto utilizzare uno scambiatore controcorrente?

    Mi chiedevo anche dove fosse possibile reperire schede tecniche e costi di realizzazione di un impianto di questo tipo.

    Grazie mille

  9. Buongiorno,
    onestamente non sono in grado di darle consigli più precisi.
    però personalmente cercherei di tenere i raccordi al di fuori del camino, magari utilizzando del tubo alettato in acciaio al carbonio.
    Per velocizzare lo scambio potrebbe provare a mettere un circolatore.

    Cordialmente

  10. Buongiorno Davide,
    onestamente non conosco questa tipologia di scaricatori di condensa.
    mi può dare qualche informazioni ulteriore…interessano anche a me.

    grazie

  11. salve vorrei un consiglio per quanto riguarda un camino chiuso ventilato che ho trsformato in termocamino chiedevo se lo scambiatore in rame che ho progettato puo resistere alla temperatura del camino per molto tempo o se e meglio proteggerlo precauzionalmente con lamiera in acciaio in modo che eventuali fiammate possano lambire i tubi di rame l impianto funziona i caloriferi si scaldano pero dopo circa un ora dall accensione del camino ovvero l impianto e in monotubo quindi il primo si scalda subito e poi via via gli altri evantualmente per potenziare e velocizzare il riscaldamento degli stessi se inserissi uno scambiatore ad alette in acciaio come quello che c e nelle moderne caldaie sarebbe di aiuto ma in questo caso dovrei fare i raccordi allinternoo del camino con canapa d amianto potrei avere perdite in eventueli raccordi o posso stare tenquillo grazie attendo una vostro parere

  12. aimi davide dice:

    Salve sono iteressato a sapere se gli scaricatori di condensa
    GEM VENTURI sono veramente cosi validi ?

  13. enzo salerno dice:

    Salve, sono fortemente interessato al sistema di recupero del calore dei fumi proposto dal titolare della ditta SENZAGAS. Ho visto il video su youtube, ma non riesco a prendere contatto con la ditta in nessun modo. Qualcuno può aiutarmi?
    la mia mail è: enzo-salerno@libero.it
    Ringrazioo tutti anticipatamente.

  14. Buonasera Sig. Andrea,
    il valore che lei indica è sicuramente determinante nel dimensionamento di una serpentina (o di un qualsiasi scambiatore).
    Come afferma, tale valore prescinde (in questo caso specifico) dal tipo di superficie. Dipende però anche dal fatto che l’acqua sia agitata o meno.
    Il valore indicato 1000 W/m °C per uno scambio vapore/acqua è a mio modesto parere piuttosto ottimistico, solitamente uso valori un po più bassi, per stare dalla parte della ragione (700).

  15. Gentile Sg. Valter vorrei porle una domanda riguardo il coefficiente di scambio termico globale tra vapore immesso in serpentine di 12 mm di diametro che deve riscaldare dell’acqua in cui la serpentina è immersa.In alcune tabelle vengono indicati valori di U globale di circa 1000 W/m2°C.Questo prescinde dal tipo di superficie di scabio utilizzata e quindi dal K di trasmissione termica? Dal calcolo del U globale ho visto che il peso preponderante è dato proprio da questo K . Ad esempio per lo scambio di calore tra vapore e acqua utilizzando una serpentina di PVDF (K=0,2 W/m°C )il valore che dava maggior peso a determinare l’ U globale era proprio il K .Puo darmi qualche suggerimento?
    Mille grazie

  16. Buonasera Luciano,
    non mi sento in grado di mettere in discussione quanto le hanno proposto.
    per la serie siamo tutti venditori, ognuno tira acqua al proprio mulino.
    A livello di rese caldaia, sul web può trovare letteratura che le confermi o meno la percentuale che hanno utilizzato nel calcolo (80%).
    Personalmente ho una caldaia sostituita da un paio di anni, a fiamma modulante e sistema di regolazione della temperatura in uscita…mi trovo bene ed ho risparmiato metano.
    D’altro canto le posso confermare che a livello di scambiatori a piastre le efficienze sono elevatissime e le dispersioni di calore sono di livello molto contenuto (parliamo di numeri decimali, percentuali).
    Il teleriscaldamento offre i vantaggi di un sistema gestito, per grandi numeri e solitamente con professionalità.
    Vedo che chi lo utilizza ne è soddisfatto.

    A livello di velocità di scambio, consideri che all’interno delle moderne caldaie, la sezione che produce acqua sanitaria, è realizzata con scambiatori a piastre, che hanno un funzionamento istantaneo.
    Consideri che a favore del teleriscaldamento, lei dimentica tutta la parte di controllo fumi, controllo e manutenzione caldaia…e solitamente le sottostazioni di teleriscaldamento vengono gestite e sono in carico al gestore che le fornisce l’energia.
    In pratica lei acquista energia…fine.

    Verifichi magari quale sia il sistema di telelettura.

    ps.: qui può trovare un po di documentazione sulle sottostazioni.

  17. Gentile signor Valter sono proprietario di una casa bifamigliare (120mq x piano)con impianto di riscaldamento a vaso aperto del 1970 caldaia a metano del 1980, ora ho la possibiltà di allacciarmi alla nuova rete di teleriscaldamento. La società di gestione mi ha fatto la seguente valutazione di convenienza: mc annui di metano consumato 4100 x € 0,80 = € 3280 – mc 4100 x 9,6 (pot. calor. metano) x 80% efficienza (impianto e/o caldaia ?) = Kw/h 31488 – 31488 x 0,08383 (prezzo Kw/h telerisc.) = € 2640 + fisso 472 = € 3112. Considerando che il collegamento avviene mediante uno scambiatore a piastre ed un conta Kw/h secondo Lei il metodo utilizzato é corretto ? Non si deve considerare l’efficienza dello scambiatore ? Lo scambio tra l’acqua del telerisc e l’ acqua dell’ impianto é veloce come in un sistema con caldaia ? Grazie per la disponibilità. Cordiali saliti

  18. Buonasera Filippo,
    esistono scambiatori cosiddetti istantanei. Non sono progettati per transitori, ma sono per loro stessa natura a scambio rapido, in modo da poter sfruttare al massimo i transitori.
    Mi mandi una email che dati alla mano possiamo valutarne l’impiego.
    Cordialmente…

  19. Buonasera,
    le hanno consigliato olio diatermico, in quanto le temperature lato fumi sono molto elevate, con un circuito ad acqua, se non ben dimensionato, c’è il reale rischio di ebollizione, con le conseguenze che può ben immaginare.
    Si può realizzare un circuito ad acqua (si fa sul recupero di calore degli impianti di cogenerazione con i fumi dei motori), va ben dimensionato lo scambiatore e soprattutto la pompa di circolazione, per mantenere le temperature a livelli di sicurezza. Andranno inoltre adottati sistemi di sicurezza per evitare sovrapressioni ed ebollizioni. Conviene sentire un progettista per capire le implicazioni dal punto di vista PED.
    Cordiali saluti.

  20. Filippo Ribani dice:

    Buona sera,

    devo progettare una macchina per cuocere la pasta in pochi minuti, di quelle che si vedono talvolta nei bar. Mi sono trovato in difficoltà nel progettare il recupero del calore dell’acqua utilizzata per cuocere la pasta: siccome la macchina in questione funziona a cicli, non riesco a utilizzare uno scambiatore standard, che invece funziona in regime continuo. Esistono in commercio scambiatori pensati per funzionare in transitorio? Se no, ha qualche idea su come risolvere questo problema?

    Grazie per la disponibilità.

  21. Gentile Valter, mi perdoni per essermi spiegato male.
    Ho uno scambiatore posto sullo scarico dei fumi un forno a legna (di una pizzeria) che deve essere collegato ad un bollitore che contiene circa 800 litri di acqua sanitaria (con 3 serpentini: uno alimentato da 2 pannelli solare, uno alimentato dallo scambiatore e uno da una caldaia). Mi hanno consigliato di prevedere un circuito con olio diatermico perchè mi dicono che le temperature saliranno molto e mi sono trovato abbastanza disarmato per scegliere lo schema di circuito da dare all’idraulico, in quanto è la prima volta che ne devo fare uno. Non è possibile prevedere un circuito ad acqua, dotato di pompa e vaso aperto come si usa per i termocamini? La ringrazio molto per la disponibilità. Grazie infinite

  22. Buonasera,
    non capisco l’uso di olio diatermico. Deve salire a temperature molto elevate?
    Forse conviene utilizzare acqua, però non conoscendo nei dettagli l’impianto, potrei sbagliarmi.
    Un vaso di espansione ci vuole di sicuro, se aperto dovrà essere nel punto più alto…inoltre si assicuri di non avere sifoni che fermino bolle d’aria.

  23. Buongiorno, Le vorrei sottoporre il seguente problema. Ho uno scambiatore montato sullo scarico dei fumi di un forno a legna e volevo metterlo in comunicazione con un bollitore dotato di serpentina. Mi hanno consigliato l’uso dell’olio diatermico e di un piccolo vaso di espansione aperto. Saprebbe darmi indicazioni al riguardo?

  24. Buongiorno Sig. Sacconi,
    potrebbe utilizzare uno scambiatore a tubi alettati in acciaio al carbonio.
    Faccia attenzione alla strumentazione di sicurezza, per mantenere l’impianto in condizioni di sicurezza appunto.

  25. sacconi luciano dice:

    buongiorno signor valter,ho un semplice camino,potrei sfruttarlo eliminando solo l’interno immettendovi una piastra metallica con tubi rame adeguati per collegarmi alla centralina per termosifoni?che materiale mi consiglia?che strumentazione debbo inserirvi?che sezioni mi consiglia?tenga presente che il tutto funziona su ventilconvettori.grazie infinite luciano

  26. Il vaso di espansione aperto, deve essere posizionato nel punto più alto dell’impianto, in quanto per il principio dei vasi comunicanti, diversamente il fluido uscirebbe dal troppo pieno.
    Solitamente lo si posiziona sul ramo di aspirazione della pompa, in modo che il battente geodedico proprio del vaso, contribuisca al buon funzionamento della pompa stessa, mantenendola “sotto battente”.
    Essendo il punto più alto dell’impianto, l’aria eventualmente presente, tenderà a scaricarsi proprio da lì.
    In realtà non è cos’ semplice, in quanto negli impianti ci sono poi gomiti, sifoni, punti alti ecc…solitamente è consigliabile prevedere degli sfiati (automatici o manuali), da utilizzare durante la fase di riempimento dell’impianto stesso.
    Le valvole jolly, sono una valida soluzione su impianti in marcia, già preventivamente riempiti (come al solito tutto “dipende”), se si tratta di un prototipo, potrtebbe applicare dei rubinetti da 1/2″ nel punti critici, e sfiatare manualmente l’eventuale aria.
    Con l’acqua solitamente è abbastanza facile sfiatare, ma in talune situazioni, la risoluzione di questi “problemi”, richiede pazienza.
    Buona giornata.

  27. cercerò di spiegarle con più chiarezza. momentaneamente sto testando l’efficenza degli scambiatori da me costruiti…perciò l’eventuale sovrappressione viene controllata manualmente. ovviamente quando verrà realizzato l’impianto vero e proprio verrà applicato il vaso aperto con tutte le relative valvole di sicurezza. il vaso aperto, scarica in continuazione o soltanto nei momenti “critici”? e c’è un modo migliore oltre le valvole jolly per far sfiatare l’aria?

  28. Buongiorno Fabio,
    complicato dare una risposta corretta a distanza.
    Posso provare ad interpretare, da come lo descrive l’impianto è chiuso (non c’è un vaso di espansione aperto giusto?).
    Dovrebbe quindi avere un vaso di espansione a membrana per permettere dilatazioni e compensarle.
    Provi comunque a verificare la presenza di aria ed a sfiatare correttamente il tutto, potrebbe essere ferma in qualche sifone o sacca.
    Mi faccia sapere e buona giornata.

  29. salve signor Valter,
    vorrei, se possibile, ricevere il suo aiuto. supponiamo di avere un termocamino collegato direttamente ad un boiler di 80L (ovviamente non è un vero e proprio impianto ma soltanto alcune prove tecniche). riusciamo ad ottenere una temperatura dell’impianto intorno agli 80°C… fin qui tutto procede secondo le mie aspettative. l’unico grande problema è che già quando raggiungiamo una temperatura di 67°C la pressione passa da 2 bar a 10…cosa può causarmi questo problema: una poca circolazione, oppure presenza di aria nell’impianto? se fosse aria non dovrei sentirne il rumore mentre il circolatore è in funzione!?

    la ringrazio…

  30. Buonasera Fabrizio,
    non so darle queste indicazioni con precisione.
    Potrebbe chiedere direttamente a produttori di termocamini, anche se mi pare che lavorino solitamente a temperature elevate.

  31. Buongiorno,
    la dispersione di calore in aria, dentro una tubazione, ha valori veramente bassi.
    Dipende tra l’altro da numerosi fattori per poter fare una valutazione adeguata.

  32. buonasera ho impianto a circuito chiuso impianto a bassa temperatura a pavimento con un pannello solare e un boiler di 300lt vorrei sapere se e possibile istallare un termocamino e farlo lavorare a bassa temperatura e se conviene in risparmio .grazie saluti fabrizio

  33. ok grazie.

    quanto calore si può disperdere se la immetto in una o due tubazioni in ferro per 200 metri?

    grazie, saluti

  34. ciao a tutti,

    vorrei raffreddare una portata d’acqua di 60 mc/giorno da 45 gradi a 4 gradi. E’ possibile farlo senza l’utilizzo di ventilatori o comunque macchine a corrente elettrica?

    grazie anticipatamente

    saluti

  35. salve sig. valter
    non si deve dispiacere affatto mi è stato molto utile il suo chiarimento poichè ero titubante.

  36. Buongiorno Fabio,
    per quanto riguarda il materiale, in questo caso utilizzare acciaio inox o acciaio al carbonio (ferro), non fa nessuna differenza.
    L’acciaio inox viene utilizzato nel caso di acqua contenente agenti contaminanti o corrosivi e non è il suo caso.
    Onestamente non conosco la vernice che lei cita.
    Mi dispiace non poterla aiutare.
    Cordialmente la saluto

  37. salve signor Valter
    come prima cosa, complimenti per la sua disponibilità. sono un giovane istallatore e vorrei trasformare il mio camino aperto, in un termocamino aperto. teniamo conto del fatto che, maggiormente, alimento il camino con le pedane per il trasporto della merce che hanno un potere calorifero maggiore rispetto alla normale legna… ho progettato una serie di serpentine poste una al di sopra del focolare fatta con 5 metri di rame del 22×1.5 (la fiamma arriva appena a sfiorala), una serie di serpentine poste dietro una lamiera di ferro da 1 cm di spessore, ed un altra serpentina che oltre a produrre, verrà utilizzata come base per il focolare. quello che volevo chiederle è che inizialmente avevo pensato di creare la serpentina posta alla base in acciaio inox, ma, mi è stato detto che fatta in ferro sarebbe stata la stessa cosa, è veramente così? la vernice che ricopre gli scambiatori primari delle caldiaie cosa è? potrebbe tornarmi utile per “rivestire” la serpentina di rame?

    grazie mille per la sua attenzione attendo gradite risposte..
    fabio

  38. Tubazioni lunghe e quindi dispersioni, oppure scambiatore un po tirato per l’utilizzo della doccia.
    Soluzione:
    provi ad aprire meno l’acqua della doccia e veda se diventa più calda…confermerebbe la seconda ipotesi.

  39. scambiAtore lontano dalla termostufa pellet acqua sanitaria a temperatura in cucina nella doccia tiepida

    Quali cause potrebbero essere e se c’è una soluzione
    GRAZIE

  40. Salve sig. Valter,
    grazie intatnto della risposta. Per quantio riguarda i due circuiti (caldaia e termocamino) essi sono separati ed hanno due circolatori propri. La caldaia ha un vaso a membrana. Il fenomeno che le dicevo avviene anche quando il termocamino è spento. La caldaia opera in maniera corretta (almeno secondo me) (ossia temperatura costante a 40°C e bruciatore che modula per mantenere quella temperatua), non per molto tempo, ed unicamente quando tutti i circuiti dei collettori dell’impianto di distribuzione a pavimento sono aperti. Sembra come se lo scambiatore non riuscisse nel suo compito osssia di trasferire in maniera sufficiente il calore prodotto dalla caldaia.
    La ringrazio ancora.
    saluti
    angelo

  41. Buonasera Angelo,
    domanda complicata senza vedere l’impianto…
    le faccio una domanda, i due circuiti di riscaldamento, termocamino e caldaia a condensazione, sono idraulicamente separati? immagino che entrambi abbiano una propria pompa di circolazione, mi dice che il termocamino è a vaso aperto, ma la caldaia com’è? a vaso aperto o con vaso a membrana? (di solito sono con vaso a membrana)…
    Lo chiedo perchè le caldaie moderne hanno sistemi di regolazione della temperatura ben tarati che consentono una effettiva stabilità (quindi non una pendolazione come quella che lei descrive)…quindi sembrerebbe un problema di tipo idraulico…
    forse le ho fatto più di una domanda

  42. Salve sig Valter,
    ho un impianto di riscaldamento radiante alimentato da un termocamino a vaso aperto e da una caldaia a metano a condensazione. Le due sorgenti sono messe in parallelo. Tra le due sorgenti e l’impianto di distribuzione vi è un scambiatore cilindrico. L’impianto di distribuzione utilizza una pompa di circolazione adattativa (Grundfos).
    Dato che ho il seguente funzionamento:
    La caldaia a metano che è settata per operare a temperatura di mandata fissa di 40°C opera invece tra 43 e 32°C oscillando tra questi due valori. Desideravo sapere se questo comportamento può essere causato da un cattivo dimensionamento dello scambiatore, consideri che sul circuito di distribuzione ho una temperatura media di 32°C.
    Il termocamino è spento.
    La ringrazio in anticipo.
    angelo

  43. Buonasera Salvo,
    non ho le conoscenze per darle un consiglio del genere. Consideri che qualsiasi idea voglia realizzare, va tenuta presente l’accessibilità e la comodità di smontaggio. Non va dimenticato che nel futuro, eventuali danni o perdite debbano poter essere riparati agevolmente.
    Dei radiatori in ghisa mi sembrano piuttosto complicati da maneggiare dentro una canna fumaria.

  44. Buongiorno Sig. Valter
    Avrei una domanda da farle, forse un po banale
    Vorei costruire un termocamino fai da te in muratura ,come boiler mettere dentro il camino dei radiatori in Ghisa con tutto il materiale necessario sarebbe una buona idea? la ringrazio di cuore

  45. La ringrazio per la risposta riguardo alla caldaia contrariamente a quanto crede mi è stato di grande aiuto, almeno ho un dato di paragone.
    Se può darmi qlc info sui produttori di fan-coils mi farebbe un grandissimop piacere.
    Buon lavoro e ancora grazie per i suoi impareggiabili consigli.

Scrivi una risposta

*