L’olio diatermico è un termovettore molto impiegato negli impianti di regolazione delle temperature, grazie all’elevata temperatura di ebollizione a pressione atmosferica, compresa tra i 400°C e i 500°C, e al basso punto di congelamento.
Queste caratteristiche conferiscono all’olio diatermico un’eccellente stabilità termica, facendone un ottimo fluido di trasferimento di calore in sostituzione di acqua e vapore, per impiego in un range di temperature compreso tra -115° e 400°C, e per la maggior parte delle applicazioni senza ricorso a sistemi in pressione. Nella scelta di un olio diatermico, mi permetto di consigliare gli oli Therminol prodotti da Eastman, distribuiti in Italia da Carini, fornitore non solo di oli diatermici di eccellente qualità ma anche di altri fluidi in grado di gestire ampie variazioni termiche con variazioni di viscosità bassissime.
La durata in esercizio di un buon olio diatermico in una centralina di termoregolazione è di circa 3-4 anni, a patto che progettazione e costruzione dell’impianto siano fatte a regola d’arte, rispettando una serie di caratteristiche:
– Corretto dimensionamento delle apparecchiature
– Scelta accurata dei materiali
– Procedura di riempimento corretta
– Avviamento secondo un ciclo ben determinato
– Manutenzione e controlli periodici durante l’esercizio dell’impianto
Occorre infatti considerare attentamente le specifiche caratteristiche fisico-chimiche e termodinamiche del tipo di olio diatermico scelto, per dimensionare correttamente l’impianto in base alla duty termica che dovrà soddisfare. Vanno quindi scelti materiali che né danneggino l’olio, né siano a loro volta danneggiati dall’olio stesso.
Una corretta progettazione e realizzazione è essenziale per garantire una lunga vita operativa dell’olio diatermico, ritardando i tempi di sostituzione dell’olio. E’ infatti necessario prevenire il precoce processo di invecchiamento dell’olio: non solo contaminazione, ma anche ossidazione e cracking dell’olio portano al decadimento delle sue caratteristiche, con perdita di prestazioni e di efficienza nel trasferimento termico dell’impianto. Un corretto riempimento e avviamento della centralina sono quindi cruciali onde scongiurare pericolosi fenomeni di cavitazione nell’impianto.
Il discorso è importante e articolato, conviene pertanto dedicarvi almeno altri due articoli per approfondire il dimensionamento e cracking dell’olio diatermico e la progettazione con relativi dispositivi di sicurezza.
Al fine di garantire la piena funzionalità di un impianto a olio diatermico, è infine sempre raccomandabile adottare un piano di manutenzione e di controlli periodici durante l’esercizio dell’impianto, per verificare le condizioni dell’olio e nel caso valutare o programmare una sua eventuale sostituzione.