Con l’apertura della stagione termica 2016-2017, ossia il periodo dell’anno in cui è consentito accendere i riscaldamenti nelle nostre case, l’utility del settore energia A2A comunica che la superficie del territorio milanese servita dal teleriscaldamento è aumentata del 6% rispetto al 2015. La volumetria servita sale così a 200 mila appartamenti equivalenti, calcolati su una media di 80mq ciascuno, con altri 15 km di nuova rete di teleriscaldamento che nella città saranno posati entro la fine di quest’anno.
Il teleriscaldamento è indicato nel protocollo di Kyoto come uno dei più efficaci strumenti per la riduzione delle emissioni di CO2, e rappresenta un’ottima alternativa sostenibile in sostituzione dei vecchi impianti inquinanti a gasolio e gas. La rete di teleriscaldamento sfrutta il calore ottenuto da fonti rinnovabili o utilizzando in maniera più intelligente le fonti tradizionali, impiegando nuove tecnologie ad alta efficienza.
Tra queste figurano la termovalorizzazione dei rifiuti domestici o da cicli produttivi industriali, geo-cogenerazione e scambiatori di calore. Gli scambiatori svolgono un ruolo determinante nel trasferimento del calore prodotto agli impianti di distribuzione alle utenze asservite dalla rete, sostituendo le vecchie caldaie. La produzione di acqua calda ad uso sanitario è ottenuta grazie a scambiatori collocati nei locali caldaia, consentendo di eliminare le tradizionali cisterne e canne fumarie. La vicinanza dello stabile alla rete è l’unica condizione necessaria per allacciarsi alla rete di teleriscaldamento, senza bisogno di apportare modifiche all’impianto di riscaldamento esistente.