Pochi giorni fa ho scritto un articolo sull’ossidazione anodica dell’alluminio, come dicevo, lo scopo è quello di migliorare le caratteristiche di questo metallo per renderlo adatto ad applicazioni in ambienti ed ambiti differenti, sfruttandone le caratteristiche di leggerezza.
Esiste un trattamento di ossidazione anodica dura, che ne esalta maggiormente le caratteristiche meccaniche, rendendo l’alluminio adatto anche ad impieghi particolarmente gravosi dal punto di vista della resistenza agli sforzi o agli sfregamenti.
Trovate di seguito due file interessanti, che riportano le differenze nei processi di ossidazione anodica.
anodizing__eloxal__guidelines__19-07-2013-2013 hard-anodising
Nel caso di ossidazione anodica dura, possiamo vedere come la variabile sia soprattutto relativa alle temperature di lavoro dei bagni di ossidazione, che deve necessariamente passare da 20°C circa a 5°C.
Per ottenere questi risultati, unitamente agli scambiatori a piastre è necessario l’impiego di gruppi frigoriferi adeguatamente progettati per lavorare in continuo alle condizioni previste.
Va tenuto in considerazione che questi refrigeratori, lavoreranno in condizioni gravose non solo per via della bassa temperatura, almeno 0°C con soluzioni antigelo, ma anche perché solitamente sono installati in ambienti aggressivi e caldi.