Quotidianamente il nostro ufficio tecnico viene messo alla prova da molteplici richieste relative a sistemi di raffreddamento e/o riscaldamento di processi industriali.
Il problema maggiore non è tanto capire cosa fare, in quanto i clienti hanno sempre una idea molto chiara delle loro necessità o delle necessità del loro impianto: “devo mantenere freddo…raffreddare…riscaldare…tenere al caldo…” ecc…
Diventa già più complicato recuperare i dati di funzionamento…temperature, pressioni, tempi, quantità.
E’ quasi sempre impossibile avere una idea chiara e definita delle potenzialità termiche in gioco, ovvero del FULCRO del progetto.
Infatti far rilevare delle temperature di lavoro, oppure fare un rilievo sul posto delle stesse è ormai compito piuttosto semplice, complici anche le attrezzature che facilitano il compito in questi casi (termometri ad infrarossi ecc…).
Diventa complicato stabilire la quantità di calore da asportare o da apportare dal/al ciclo di lavorazione.
A questo punto si cerca di ovviare andando ad analizzare il prodotto da raffreddare, in termini di:
- produzione oraria
- differenza di temperatura tra inizio e fine lavorazione
- tipo di prodotto
ed in seconda battuta i macchinari interessati alla lavorazione :
- potenze intallate
- pesi e materiali dei macchinari a contatto con il prodotto
- eventuali capacità volumetriche dei fluidi in essi contenuti
fatta una analisi di questi dati, si può già definire con una buona approssimazione la capacità termica in gioco.
Come sempre quanto sopra non è nè una guida nè un dogma, ma una semplice traccia…