Come avevo parlato in un precedente argomento, negli impianti di cogenerazione realizzati con motori endotermici, funzionanti a biogas, è molto importante che il combustibile derivante dalla discarica, dall’allevamento o dagli scarti biologici, venga deumidificato prima di essere inviato al motore.
Questi sistemi si compongono da un
- gruppo frigorifero, che deve essere dimensionato adeguatamente, per poter funzionare con soluzioni incongelabili aventi temperature prossime agli 0°C,
- scambiatore di calore avente la funzione di raffreddare il gas e di deumidificarlo.
Le prestazioni dovranno essere garantite durante tutto l’arco dell’anno, in quanto questi gruppi devono funzionare sempre, in qualsiasi stagione.
I chiller dedicati a queste applicazioni sono solitamente in esecuzione da esterno, in quanto vengono installati all’aperto (anche per evitare problematiche legate alla normativa ATEX), inoltre devono essere dotati di sezioni di condensazione ad aria debitamente sovradimentionate, in modo da poter garantire prestazioni e funzionamento anche nei mesi più caldi, ma al tempo stesso dovranno avere sistemi di parzializzazione sulla condensazione, in modo da non entrare in crisi, quando le temperature diventano più rigide.
Al tempo stesso gli scambiatori che servono per raffreddare e deumidificare il gas, hanno superfici di scambio molto elevate, con tubi di diametro adeguato, in modo da avere basse perdite di carico.
La superficie di scambio deve essere dimensionata per poter abbassare il più possibile la temperatura del biogas, avvicinandola alla temperatura dell’acqua glicolata prodotta dal chiller, per poter eliminare la maggior quantità di acqua possibile (acqua e liquidi vari).