Una delle caratteristiche peculiari degli scambiatori di calore a piastre è la facile manutenzione.
In effetti guardando la cosa dal punto di vista teorico e sulla carta, sembrerebbe proprio così, all’atto pratico come si procede? Dopo aver determinato che lo scambiatore non rende in quanto è “sporco”, ci sono due modi per pulirlo:
- CIP (cleaning in place) o lavaggio chimico
- Smontaggio e lavaggio completo (rigenerazione)
Il primo sistema è decisamente più semplice, ma non sempre permette di ottenere l’effetto desiderato, provate a guardare queste fotografie e datemi il vostro parere su cosa potrebbe sortire un lavaggio chimico…
In casi come questi, durante un’intervento di manutenzione agli scambiatori di calore, lo smontaggio e la completa rigenerazione è d’obbligo.
Le procedure di pulizia e manutenzione degli scambiatori di calore a piastra (smontaggio/rimontaggio) possono variare a seconda dei vari modelli, ma fondamentalmente sono piuttosto simili.
Al termine dell’articolo potete trovare il link dove scaricare la procedura di manutenzione che consigliamo nei nostri manuali. Ad ogni modo, vorrei riportare alcune dritte importanti:
NIDO D’APE: il pacco piastre una volta rimontato, deve presentarsi lateralmente con un disegno delle piastre a nido d’ape, diversamente vuol dire che il pacco è stato montato in modo errato.
SHIFTING: attenzione chiudendo il pacco piastre a rispettare la sequenza dei tiranti, altrimenti si incorre nel rischio di shifting delle piastre, che può portare a perdite e scarsa tenuta alla pressione.
QUOTA DI SERRAGGIO: non serve la chiave dinamometrica per chiudere uno scambiatore a piastre, ma un semplice metro. Misurate la distanza interna tra i due fusti, deve corrispondere ad una quota indicata dal costruttore, che è data sempre e comunque da:
profondità di stampaggio + spessore piastra * numero piastre
Risorsa esterna: Istruzioni di manutenzione degli scambiatori di calore a piastre.