Fa un freddo pazzesco in questi giorni, un anticipo di inverno che ci avvisa del Natale imminente.
Eppure il pensiero di una bella birra fresca, servita in un bicchiere con tanto di condensa e schiuma, mi mette sempre di buon umore.
Mentre immagino l’aroma di una buona Saison in stile natalizio, la mente corre ai processi produttivi che si celano dietro al colore ambrato di questa bevanda.
Già…perché per gli addetti ai lavori, si tratta tutto sommato di notizie risapute, ma per chi la birra la gusta senza farsi troppe domande, quello che sto per raccontare, non è così scontato.
La produzione della birra infatti passa per diversi cicli termici:
- ammostamento
- sparge
- bollitura
- raffreddamento
- fermentazione
- imbottigliamento
Questi sono i cicli tipici, che vengono seguito nella produzione di birra artigianale. La produzione di birra “industriale” prevede alcuni ulteriori passaggi, legati soprattutto alla necessità di ottenere un prodotto per distribuzione su larga scala, con tempistiche di consumo più dilatate nel tempo:
- filtrazione
- pastorizzazione
- carbonazione
Ognuno di questi passaggi, avviene sempre a temperatura controllata…
Risulta veramente lungo trattare in questo post tutti i vari passaggi che intervengono nella produzione della birra, soprattutto perché ogni passaggio di questi, meriterebbe una trattazione particolare e dettagliata relativamente al ciclo termico che lo interessa.
Mi piacerebbe soffermarmi su un particolare passaggio, dandovi appuntamento ad una serie di post che andremo a perfezionare sui vari passaggi. In questo caso mi interessa farvi vedere un paio di immagini legate alla fermentazione del mosto di birra, che può avvenire a diverse temperature.
Esistono infatti birre ad alta o bassa fermentazione, intendendo con alta o bassa, la temperatura alla quale i lieviti “lavorano” facendo fermentare il mosto per trasformarlo in birra.
Le birre ad alte fermentazione necessitano di temperature variabili da 18 a 23°C, mentre quelle a bassa fermentazione, hanno bisogno di “lavorare” a 4-10°C (valori che dipendono dal tipo di lievito).
Ovviamente per evitare di condizionare tutti gli ambienti dove sono installati (o posizionati nel caso di birrifici artigianali di piccole dimensioni) i fermentatori, si realizzano dei modelli con camicia esterna dove far circolare l’acqua per il mantenimento della temperatura desiderata.
Gli scambiatori TCOIL con la loro peculiare flessibilità, si adattano alla perfezione a questo tipo di applicazione.
Come vedremo prossimamente, il loro impiego in questo ambito è decisamente importante ed ormai affermato.