Parlare di centraline di termoregolazione, con riscaldamento elettrico “energy safe” potrebbe apparire strano.
Si tratta di unità pre-montate nate per riscaldare olio o acqua e mantenere la temperatura costante in un ciclo produttivo, il tutto tramite riscaldatori elettrici e scambiatori di calore, quindi sinonimo di consumi elettrici.
I processi industriali asserviti da queste centraline di termoregolazione, presentano spesso la necessità di riscaldare in breve tempo un batch e quindi di mantenerlo in temperatura durante le varie fasi di lavorazione.
Questo significa che la potenza massima serve nella fase iniziale del ciclo produttivo.
Nelle fasi seguenti è sufficiente una potenza parziale. Sulle centraline di piccola potenza si implementa semplicemente un riscaldamento a gradini, che parzializza la potenza manualmente o automaticamente in base alle esigenze effettive del processo.
Nelle grandi centrali di termoregolazione, questa esigenza viene risolta in modo molto più graduale ed efficiente, inserendo dei regolatori di potenza, che lavorano come degli inverter, ma modulando la potenza elettrica.
Si tratta di apparecchiature piuttosto sofisticate, che trovano ragione di impiego su unità di regolazione della temperatura, legate a processi particolarmente importanti.
Non conviene invece modulare la velocità delle pompe, allo scopo di diminuire la potenza assorbita, in quanto una portata bassa del fluido vettore, comporterebbe temperature di pelle delle resistenze elevate, con il rischio di rovinare il fluido di scambio o peggio addirittura i riscaldatori, facendo intervenire le sicurezze.