Durante il mese di agosto, abbiamo messo in marcia il raddoppio di un impianto di raffreddamento per un produttore di acciaio.
Si è trattato di un potenziamento legato ad una linea di produzione in continuo di acciaio laminato a caldo.
Per Tempco è stata una sfida molto interessante, in quanto ha comportato lo studio di una soluzione che consentirà al cliente finale notevoli risparmi energetici e soprattutto di acqua.
Il primo impianto fornito comprendeva 6 raffreddatori a circuito chiuso, operanti in parallelo, per raffreddare complessivamente 650 mc/h di acqua, completo di gruppo di pompaggio e sistema di controllo tramite PLC.
Il cliente è rimasto soddisfatto delle performance raggiunte e per il progetto di raddoppio, voleva una soluzione che gli consentisse di minimizzare il consumo di acqua.
Abbiamo quindi studiato una soluzione che prevede l’installazione di un sistema composto da 4 moduli di torre evaporativa a circuito aperto, completi di gruppi di pompaggio, operante su di uno scambiatore a piastre di interfaccia, progettato con salti termici particolarmente spinti, parliamo di un DT medio logaritmico di circa 2°C, completo di pompe che inviano l’acqua raffreddata agli impianti di laminazione, con relativo filtro.
Tutto il sistema è stato previsto con ridondanze 3*50%, in modo da avere sempre e comunque una pompa o uno scambiatore o un modulo torre di scorta (redundance spare).
Fino a questo punto è tutto abbastanza standard.
La scelta di lavorare su uno scambiatore a piastre, è giustificata dal fatto che il costo di investimento delle torri è decisamente più interessante rispetto ai raffreddatori evaporativi. Tale scelta è stata dettata soprattutto dal fatto che si sono installati una serie di dry-cooler della serie TFIN AEV, in modo da poter gestire tutto il raffreddamento durante le stagioni meno calde arrestando le torri, quindi riducendo a zero il consumo di acqua.
Considerando che la temperatura dell’acqua richiesta dal processo è di circa 34°C, avendo dimensionato il sistema TFIN con una temperatura ambiente di 24°C, potete ben capire per quanto tempo si riesce ad operare con le torri ferme, quindi a consumo idrico nullo.
Per una ulteriore estensione del periodo di funzionamento con i dry-cooler, in accordo con il cliente abbiamo previsto una installazione retrofit dei moduli adiabatici TFIN IDRY, che permettono di incrementare le prestazioni dei TFIN, con un consumo di acqua decisamente più basso rispetto alle torri evaporative.
A livello energetico, tutti i motori dei ventilatori e delle pompe sono alimentati da inverter, con velocità controllata in base alle performance di raffreddamento richieste.
…dimenticavo, lo start-up dell’impianto è andato a meraviglia:
- tempi di consegna rispettati
- avviamento perfetto
- collaudo con performance superiore alle aspettative.