Ho parlato proprio ultimamente degli scambiatori TCOIL, in quanto scambiatori molto speciali, flessibili e customizzabili.
In italiano mi sono posto spesso il problema di come chiamarli:
- scambiatori a piastre, si confondono con un altro tipo di prodotto
- scambiatori ad immersione, subito pensiamo ad un serpentino immerso ed oltretutto non è la sua unica applicazione
- scambiatori clamp-on, torniamo al punto 2, non è l’unica applicazione
- scambiatori a superficie, ma che cosa vuol dire?
Alla fine mi sono arreso ed ho inventato un acronimo, TCOIL appunto, descrivendolo come scambiatore di calore ad immersione e contatto.
Una definizione che vuol dire tutto ed il contrario di tutto, ma a volte la lingua italiana ci spiazza.
In inglese vengono definiti come da titolo prime surface heat exchanger, che tradotto suona come scambiatore di calore a superficie primaria…non mi convince nemmeno questa.
In sostanza ci troviamo di fronte ad un prodotto così particolare e flessibile che una unica definizione gli va stretta.
Bando alle ciance, nelle fotografie che riporto di seguito potete vedere due applicazioni molto diverse, ma entrambe decisamente interessanti:
la prima illustra un evaporatore ad espansione diretta, per inserimento in colonne di trattamento, per la condensazione ed il recupero di grassi animali.
Qui sotto particolare del distributore del freon:
La seconda va guardata con attenzione, infatti può sembrare un banale fondo bombato incamiciato. Guardando le immagini con la dovuta cura, si nota la complessità e la particolarità della lavorazione e dell’esecuzione.
Lascio a voi il giudizio.
ps.: stiamo parlando di un 10/10 su 80/10 mm….!!!
…probabilmente vi siete stancati di leggere tutto quello che ho scritto…in ogni caso se siete riusciti ad arrivare fino a questo punto, vi pongo qualche domanda:
- voi come chiamereste i TCOIL?
- vi sono piaciute queste applicazioni speciali?
- cosa ne pensate?