Gli impianti di calandratura o di stampaggio delle materie plastiche, hanno macchine con rulli di dimensione più o meno grande, che servono a stampare, modellare, goffrare…in definitiva a “lavorare” una lamina di materia plastica o gomma, dandole un aspetto finale, che ne permetta l’impiego per la realizzazione di manufatti di vario tipo.
Questo tipo di lavorazione è molto diffuso e negli anni è diventato sempre più sofisticato, con lo scopo di raggiungere risultati decisamente sorprendenti, dal punto di vista del prodotto finito.
Anche questa tipologia di impianto, richiede un controllo della temperatura.
Un tempo questo controllo si limitava ad un generico riscaldamento/raffreddamento, in pratica una termostatazione, molto semplice.
Con l’incremento delle velocità di produzione e con la necessità di standard qualitativi sempre più elevati, a livello di prodotto finale, anche i sistemi di controllo della temperatura si sono evoluti raggiungendo l’attuale stato dell’arte, che prevede centraline di termoregolazione, con tolleranze di controllo sempre più ristrette.
Il metodo per raggiungere questi risultati consiste nel perseguire alcuni punti fondamentali:
-controllo delle resistenze di riscaldamento tramite relè statici (SCR)
-termoregolatori elettronici dotati di sistemi PID ed autotuning, interfacciati con controllori remoti e sistemi di feedback integrati
-incremento delle velocità dei fluidi di termoregolazione, in modo da mantenere costante il livello di temperatura nei vari punti dei rulli dedicati alla lavorazione
-sistemi di controllo dedicati per ogni singolo rullo del processo.