Qualche giorno fa, ho parlato di manutenzione degli scambiatori.
Riprendendo le note finale dicevo che…
La manutenzione quindi deve essere
- regolare
- corretta
- tempestiva
Come fare e soprattutto quando fare manutenzione?
E’ una domanda che mi viene posta spesso ed onestamente è una risposta complicata, in quanto dipende da una serie di variabili legate a
- tipologia di impianto
- tipo di processo
- fluidi utilizzati
- tempi morti/tempi di lavoro
solo per citare i primi che mi vengono in mente, che sono molto variabili e difficili da definire a priori, soprattutto da chi ha esperienza diretta sul dimensionamento termico e non sul processo nello specifico.
Esiste però un sistema certo che consente di capire quando è il momento di intervenire.
Monitorare!!!
Ovvero dotare il proprio impianto/processo di quella strumentazione che permetta di verificare che si sta lavorando alle condizioni di progetto o alle condizioni iniziali, imponendo degli allarmi, che segnalino scostamenti sensibili da queste condizioni.
Perchè dico condizioni di progetto o iniziali? perchè a volte le condizioni di lavoro iniziali, non sono le condizioni di progetto, che magari prevedono ampliamenti futuri o margini di sicurezza.
E’ evidente che monitorare ha dei costi.
Come tutte le cose, va fatto in funzione del risultato che si deve ottenere e dell’ambito nel quale si opera.
Per farla breve e semplice possiamo dire:
impianto semplice, poco costoso, un paio di manometri e termometri consentono di capire al volo se la situazione è sotto controllo o bisogna cominciare a pensare ad una manutenzione.
impianto importante, costoso, strategico, un bel data logger, con sensori e ritrasmissione dei segnali/allarmi al PLC di gestione, magari con ritrasmissione via web della gestione, consente di personalizzare e monitorare al meglio tutto quanto
…nel mezzo c’è tutto quello che si desidera…