Ho scritto diversi articoli relativi ai vantaggi del free cooling, nelle applicazioni di raffreddamento legate ai processi produttivi industriali.
E’ innegabile che i dissipatori quando vengono utilizzati nelle applicazioni di free cooling, portino vantaggi indiscutibili:
- basso consumo energetico
- raffreddamento efficiente
- risparmio economico
Vi sono dei limiti che ne rendono meno efficace l’impiego, legati alle condizioni ambientali che rendono alcuni limiti difficilmente valicabili e spesso pregiudicandone l’applicazione.
Esiste però un sistema, che ne rende conveniente l’utilizzo, ampliandone peraltro il range di utilizzo ed allungando la “stagione di utilizzo”.
Si tratta in pratica di un sistema mutuato dalle buone vecchie torri evaporative, che sfrutta cioè il calore latente di evaporazione, ma soprattutto che si basa non tanto sulla temperatura ambiente (ovvero quella rilevata al bulbo secco), ma sulla temperatura del bulbo umido. Tale temperatura dipende dall’umidità relativa dell’aria e soprattutto è sempre inferiore in modo importante rispetto alla temperatura di bulbo secco appunto.
In pratica si tratta di “umidificare” l’aria in aspirazione al dry cooler, in modo da abbattere artificiosamente la temperatura dell’aria stessa.
Esistono diversi modi più o meno sofisticati per ottenere questo effetto, ma tutti sono abbastanza equivalenti.
Il vantaggio offerto da questi sistemi è dovuto al fatto che passato il periodo più caldo e quindi di maggiore criticità, si possono escludere, azzerando di fatto il consumo di acqua.
E’ importante sottolineare che l’acqua di alimento a questi sistemi di spray, di qualsiasi tipo essi siano, deve essere un’acqua “buona”, nel senso che deve essere adeguatamente trattata, allo scopo di scongiurare danni ed incrostazioni al pacco di scambio del radiatore/dissipatore.