Lo scambiatore non rende…non scambia…
Questa affermazione l’ho sentita ormai migliaia di volte e tutte le volte mi fa sorridere.
Mi spiego meglio, senza voler offendere la sensibilità di nessuno.
Gli scambiatori di calore sono apparecchiature “statiche“, praticamente senza parti in movimento, che svolgono la semplice funzione di trasferire energia (termica), da un fluidi ad un altro, aventi potenziali differenti, ovvero aventi tale energia a due livelli differenti, determinati dalla temperatura dei relativi fluidi.
Accettando questa definizione come un punto fermo è semplice comprendere la mia affermazione di cui sopra.
In pratica, se le condizioni di progetto e di lavoro sono rispettate, lo scambiatore non può far altro che svolgere il proprio “sporco lavoro”. Per analogia è come se, avendo due serbatoi di acqua disposti a due livelli differenti, collegati da un tubo, dicessimo: “il tubo non fa passare l’acqua”… Se il tubo non è tappato, l’acqua deve passare.
Il tappato del tubo corrisponde alla mancata presenza delle condizioni di progetto nello scambiatore.
A questa domanda, solitamente rispondo con una serie di domande:
- i due fluidi ci sono?
- i due fluidi arrivano alla pressione corretta?
- arrivano alla temperatura corretta?
- alla portata di progetto?
In pratica chiedo al cliente di verificare lo stato dell’impianto, che tramite un paio di manometri e termometri posti a monte e valle degli ingressi dello scambiatore, si rivela operazione semplicissima.
Fatte queste rapide verifiche, solitamente la soluzione del problema diviene immediata, infatti la maggior parte delle volte alcune delle condizioni di progetto non sono soddisfatte.
L’unica alternativa che ancora rimane è:
lo scambiatore è pulito o è intasato, sporco (vedere service ed assistenza scambiatori di calore), ma anche questo lo si può rilevare dalla lettura delle pressioni di lavoro ingresso/uscita.
Una manciata di strumenti e tutto si risolve…o almeno si è in grado di fare una diagnosi corretta, intraprendendo la soluzione in tempi rapidissimi.
