Le torri di raffreddamento evaporative, hanno il pregio di essere macchine semplici con una elevata efficenza termica.
Purtroppo hanno qualche controindicazione o meglio necessitano di una certa attenzione nella gestione:
- manutenzione programmata
- controllo dell’acqua
- trattamento dell’acqua
sono solo alcuni degli aspetti più evidenti che più volte ho ripetuto in precedenti post.
Un altro aspetto che si evidenzia soprattutto durante la stagione invernale è la presenza del pennacchio di vapore che ne contradistingue il tipo di funzionamento “evaporativo”. Molti clienti per salvarsi dalle critiche di ambientalisti magari poco esperti nell’argomento, applicano enormi cartelli con la scritta “vapore acqueo”, sui camini di espulsione dell’aria calda ed umida.
Questo pennacchio non ha controindicazioni di alcun genere, trattandosi a tutti gli effetti di vapor d’acqua appunto, ma ci sono casi nei quali può essere “fastidioso”.
E’ il caso di un progetto per un famoso aeroporto del nord Italia, dove le torri evaporative a servizio dell’impianto di trigenerazione/cogenerazione, posizionate ad inizio pista di atterraggio, inibivano con il loro pennacchio, durante la stagione fredda, la visuale alla torre di controllo, costringendo ad atterraggi strumentali anche in giornate limpide.
Venne installato un sistema retro-fit di abbattimento del pennacchio, montando in pratica una batteria alettata di post riscaldamento alimentata con acqua calda, sui camini di espulsione dell’aria umida delle torri, con effetto immediato e risolutivo.
Le torri successive sono state installate direttamente con un sostema idbrido wet-dry, che oltre a permettere l’abbattimento del pennacchio in partenza, permette di ottimizzare ed economizzare i costi di gestione.