Riparare gli scambiatori di calore

conviene?

Classica domanda che viene posta in questo inverno particolarmente “ghiacciato”, dove abbiamo sostituito e riparato diversi scambiatori aria/acqua, rotti per mancanza di antigelo.

La risposta come sempre non è univoca e fondamentalmente dipende dal tipo di rottura.

Mi spiego brevemente:

in caso di rottura del pacco di scambio, si vede immediatamente una perdita di acqua, solitamente copiosa.

La prima cosa da analizzare è localizzare la zona di rottura:

  • rottura nel mezzo del pacco di scambio
  • rottura nella zona delle curvette

Nel primo caso, il 90% delle volte la rottura è talmente estesa, che una riparazione, oltre ad essere economicamente non conveniente, rischia di tradursi in una perdita di tempo, in quanto non risolutiva. Una tale riparazione implica inoltre una perdita di efficienza dello scambiatore non accettabile.

Nel secondo caso, bisogna valutare l’entità della rottura. Se si sono rotte poche curvette, quindi dovremo eliminare dal circuito solo qualche tubo, la riparazione può essere conveniente. Se invece avremo un numero di curvette rotte elevato, bisogna mettere sul piatto della bilancia, dei costi di riparazione più elevati, in quanto non sarebbe accettabile la perdita di efficienza dello scambiatore, e sostituire le curvette, diventa un lavoro molto costoso.

Sempre analizzando il secondo caso, bisogna capire se la rottura si limita alle curcette esterne o si estende all’interno del pacco. In questo caso l’intervento è più delicato in quanto si dovrà sacrificare parte del pacco alettato, alla ricerca del punto di rottura per poterlo riparare.

Devo essere onesto, la maggior parte delle volte, una sostituzione del pacco di scambio è preferibile ed economicamente più conveniente, considerando il fatto che comunque la parte ventilante viene riutilizzata.