Escludendo situazioni anomale, gli eventuali incendi che si possono verificare negli impianti ad olio diatermico, avviene principalmente nelle coibentazioni, quando queste ultime non sono eseguite in modo corretto ed a regola d’arte.
Il fluido che fuoriesce dall’impianto, da una valvola di regolazione, da un rubinetto, da una guarnizione, da una saldatura o dalla connessione di un qualsiasi strumento, si inserisce nei pori dell’isolamento e si diffonde, rimanendo a temperature molto vicine a quelle della linea e a contatto con l’aria presente nei pori del materiale isolante stesso.
L’olio che entra nei pori dell’isolante, si ossida e si decompone, con un processo che utilizza l’aria creando calore.
Se la perdita di olio persiste il processo continua, con l’olio che continua ad ossidarsi e ad aumentare di temperatura fino a che si può arrivare a superare la temperatura di autoaccensione dell’olio.
In questa situazione potrebbe accadere che l’aria fresca entri in contatto con l’olio ossidato per diverse cause:
- l’isolante imbibito di olio fuoriesce dalla propria guaina protettiva
- la guaina stessa viene aperta per manutenzione con l’impianto in temperatura
a questo punto si possono avviare incendi con combustione latente, oppure con vampate improvvise.