Chiller da interno o da esterno, questa opzione di installazione si presenta solamente nel caso di chiller condensati ad aria di potenzialità medio piccola.
Infatti per chiller di elevata potenzialità, il problema non si pone, in quanto le elevate portate di aria con al rumorosità conseguente, ne consigliano l’installazione all’esterno di fabbricati e possibilmente in zone “tranquille” (fuori dai piedi in pratica).
Qualche fattore che può far propendere per una soluzione o l’altra.
Installazione da esterno:
- minore potenza installata in quanto i ventilatori assiali sono meno esosi in fatto di assorbimento elettrico rispetto ai corrispettivi centrifughi.
- richiesta assoluta di antigelo, durante la stagione invernale c’è il reale pericolo di gelo
- necessità di sistemi di rabbocco manuali dedicati (non si può collegare un riempimento automatico con sola acqua)
- verifica delle emissioni acustiche verso l’esterno ed i limiti di proprietà
- necessità di remotazione comandi, per poter controllare il chiller dall’interno.
Installazione da interno
- possibilità di recuperare il calore di condensazione durante la stagione fredda, tramite la canalizzazione dell’aria calda espulsa dai condensatori con appositi canali
- attenzione alla rumorosità verso gli operatori che lavorano nelle vicinanze
- utilizzo di acqua
- nessuna necessità di remotazione comandi, in quanto solitamente il chiller è vicino alla zona di operatività
- sistema di riempimento e rabbocco automatico con acqua
Come per tutte le scelte ci sono i pro ed i contro per entrambe le soluzioni.
Personalmente preferisco comunque i chiller in zona esterna, magari protetta dalle intemperie dirette (soprattutto per la parte elettrica di comando), con controllo remoto, comunque con dell’antigelo nel circuito…per evitare spiacevoli inconvenienti.
I circuiti idraulici dei chiller sono sigillati, se c’è bisogno di rabboccare fluido, vuol dire che c’è o c’è stata una perdita, che va verificata…non vedo cioè la necessità di un rabbocco automatico, che anzi in caso di rottura tubi, provocherebbe un continuo afflusso di acqua, che andrebbe comunque a disperdersi.