Non sto parlando di fibre ottiche applicate alle torri evaporative, in una sorta di “augmented reality“.
Mi riferisco ad una interessante applicazione, che abbiamo sviluppato per il raffreddamento di un impianto di produzione di cavi a fibra ottica.
Il cliente europeo, ha una linea di produzione di fibre ottiche, che è stata potenziata rispetto al passato.
Si è rivolto a noi per implementare il sistema di raffreddamento, in quanto le torri installate non riuscivano a smaltire il calore generato dal processo produttivo.
In un primo tempo aveva pensato di installare un gruppo frigorifero di potenza elevata. Abbiamo fatto una verifica “on site” del processo consigliando il cliente di aumentare la potenzialità delle torri installate, implementandone delle nuove, operando allo stesso tempo una rigenerazione delle esistenti, con la sostituzione dei pacchi di riempimento (ormai intasati).
L’impianto è stato realizzato in funzione di un futuro inserimento di un chiller ad integrazione, nel caso si rendesse necessario abbassare ulteriormente la temperatura dell’acqua di raffreddamento.
Tutto il sistema comprende:
- torri evaporative rigenerate
- torri evaporative di nuova fornitura
- gruppo di pompaggio acqua di raffreddamento 400 m3/h complessivi con 3 pompe (2 in marcia + 1 spare)
- quadro di controllo e comando con controllo termostatico
- sistema di dosaggio degli addittivi chimici
- collegamenti idraulici/elettrici a bordo impianto