Per controllare la perfetta tenuta alla pressione degli scambiatori di calore, come di tutti gli apparecchi in pressione, c’è un solo modo…metterli in pressione, appunto.
Ma come fare poi per localizzare le perdite? Semplice, una volta stabilito che c’è una perdita, basta cercarla, trovarla e ripararla.
Ora se questa operazione è piuttosto semplice con gli scambiatori a fascio tubiero o a piastre, che hanno dimensioni tutto sommato limitate, e punti di perdita facilmente localizzabili, la cosa diventa complicata per gli scambiatori aria/liquido di grosse dimensioni, come i dry cooler, free cooler, elettroradiatori, insomma ci siamo capiti.
Ebbene il sistema ancora più semplice sebbene un po “ingombrante”, è quello di immergere l’intero pacco di scambio, una volta finite le lavorazioni e messo in pressione con aria, in una vasca di acqua, per verificare che non ci siano perdite e per localizzare le eventuali, in modo da poterle riparare.
Tutti i nostri scambiatori, vengono testati a 40 bar in questo modo, prima di essere assemblati per la spedizione.
Un metodo affidabile e tradizionale.