Negli impianti industriali si fa largo utilizzo di aria compressa, sia per azionamenti pneumatici, che per strumentazione di controllo.
L’aria compressa viene “prodotta” da compressori che possono avere taglie e dimensioni molto differenti, si passa dal semplice compressorino per l’officina, a centrali di compressione molto potenti e complesse.
In ogni caso queste macchine necessitano di un sistema di raffreddamento dedicato, che sulle macchine più piccole è installato direttamente a bordo del compressore stesso (o addirittura il compressore stesso si autoraffredda con l’aria ambiente circostante), mentre sugli impianti di maggiori dimensioni si tratta di un impianto dedicato, che fornisce acqua raffreddata, che viene poi fatta circolare nei compressori stessi.
Il livello di freddo richiesto dai compressori per aria, non è mai troppo spinto, solitamente infatti le temperature richieste per l’acqua di raffreddamento si aggirano solitamente attorno ai +30 / +40°C.
Questo tipo di raffreddamento può quindi essere effettuato con l’utilizzo di:
La scelta di un sistema o di un altro, è legata ad alcuni fattori determinanti:
- presenza a bordo del compressore di scambiatori di interfaccia
- condizioni climatiche della zona di installazione
Infatti a seconda che il compressore sia fornito o meno di scambiatori a bordo, il raffreddamento potrà essere realizzato con una torre o con un raffreddatore a crcuito chiuso, questo perchè far circolare l’acqua di torre direttamente nelle camicie del compressore, con il rischio di sporcamento ed intasamento delle stesse, potrebbe causare dei danni irreparabili al compressore stesso e comunque comportare dei costi di manutenzione molto elevati.
Va ricordato che nonostante i compressori non richiedano acqua di raffreddamento a temperature molto basse, raggiungono nelle “zone calde” temperature elevate. Le temperature di parete elevate, provocano una precipitazione di carbonati, che utilizzando acqua non trattata o incrostante, causa un intasamento repentino delle camere di circolazione dell’acqua stessa.
Con temperature ambientali che ne consentano l’utilizzo, è sicuramente consigliato installare dei dry-cooler o dissipatori, in modo da avere un circuito chiuso senza contaminazioni dell’acqua.