Risparmiare energia nei processi di scambio termico è possibile ed auspicabile.
Solitamente si parte dal progetto e dal dimensionamento, ma a mio avviso è importante porre la massima attenzione ai dettagli, mi spiego meglio.
Tutti noi ormai nelle nostre abitazioni, siamo abituti ad avere i doppi vetri, a fare attenzione alle coibentazioni, a pensare a serrande ben costruite e serramenti precisi e con pochi spifferi, questo perchè la prima fonte di guadagno energetico è il risparmio che si può ottenere, tramite una efficiente coibentazione ed una conseguente diminuzione delle dispersioni termiche.
Nel settore dei processi industriali l’obiettivo è lo stesso.
Quindi porre attenzione ai dettagli, una volta finito l’impianto, una buona coibentazione, adeguata alle temperature di utilizzo ed alla tipologia di impiego (caldo o freddo), permettono di:
- ottimizzare gli utilizzi
- limitare sprechi di energia
- monitorare meglio ipropri processi
- in pratica risparmiare e fare efficienza.
Tutto questo è banale direte voi, eppure spesso mi imbatto in impianti bellissimi, ben progettati, ma una volta finiti, superficialmente non coibentati.
Un altro aspetto che consente interessanti risparmi energetici e favorisce lo scambio termico è quello di curare il trasferimenti di calore.
Mi spiego meglio anche in questo caso.
Abbiamo una linea di scambiatori (TCCOIL), molto flessibile e customizzabile, che può essere impiegata con notevoli benefici, come retrofit o come primo impianto, per il riscaldamento/raffreddamento di serbatoi e vasche, sia per immersione diretta nel fluido, che per contatto, montandoli sulle superfici esterne.
Consigliamo sempre di mettere una speciale pasta conduttrice (a base di grafite…materiale dalla straordinaria conducibilità termica), tra lo scambiatore e la parete della vasca…onestamente costa anche poco (pensando poi ai vantaggi che permette di ottenere), ebbene i clienti lo utilizzano una volta su dieci.
Probabilmente penserete che non siamo bravi a venderlo…non penso, credo piuttosto che ci sia una certa “ignoranza” al riguardo…E’ pur vero che con una successiva coibentazione, “si obbliga”, il calore o il freddo a rimanere lì dentro fra lo scambiatore e la parete della piastra, senza che questo scappi da nessuna parte, ma nessuno pensa alla maggiore efficienza di scambio termico. Puntualmente dico ai clienti di provare a mettere in una pentola di acqua in ebollizione un cucchiaio di ferro ed uno di legno e vedere con quale si scottano prima, banale vero?
Una migliore conducibilità, permette al caldo o al freddo di
- arrivare più velocemente
- arrivare più uniformemente
- in pratica risparmiare e fare efficienza