Quando progetto un nuovo impianto oppure l’upgrade di un impianto esistente, in primo piano viene posto sempre e comunque il fattore risparmio energetico e la relativa efficienza.
Questa è una regola fondamentale e basilare nella progettazione moderna degli impianti.
Quando poi vado a fare i rilievi in campo, mi ritrovo delle situazioni che stridono con quello che dovrei mettere in pratica, mi spiego meglio.
Gli impianti di raffreddamento/riscaldamento/termoregolazione, sono impianti non produttivi, ovvero sono dei servizi ai processi produttivi.
Spesso questi impianti, una volta installati vengono completamente dimenticati, anche dagli addetti alla manutenzione, che a causa di carichi di lavoro impegnativi e necessità di contrarre i costi si trovano nella difficile posizione di dover manutenere, spendendo poco ed impiegandoci pochissimo tempo.
Questo porta a trovare sugli impianti spesso e volentieri dei problemi, semplici di volta in volta, ma strategici nella conduzione stessa dell’impianto:
- mancanza di pulizia delle superfici di scambio
- mancanza di sistemi adeguati di filtrazione (o non corretta gestione e/o manutenzione)
- mancanza di sistemi di dosaggio di chemicals (o non corretta gestione)
- mancanza di manutenzione su supporti e/o cuscinetti
Già questi tre semplici fattori, abbattono il rendimento di un impianto di raffreddamento, rendendo spesso vani gli sforzi fatti in fase di progetto per contenere il consumo energetico, incrementando l’assorbimento di energia elettrica a volte anche del 20-30%, per non parlare dei consumi di acqua.
Infatti risulta evidente come una mancanza di manutenzione che interessa il breve ed incompleto elenco di cui sopra, porti a:
- minore efficienza di scambio termico -> maggiore potenzialità assorbite -> maggiore consumo di energia elettrica
- sporcamento delle apparecchiature di scambio -> maggiore potenzialità assorbite -> maggiore consumo di energia elettrica
- sporcamento dei tubi di condensatori ad acqua di chiller -> minore scambio, maggiore assorbimento di energia elettrica, maggiore consumo di acqua.
- maggiori attriti -> maggiore potenzialità assorbite -> maggiore consumo di energia elettrica
- rotture impreviste…e qui lascio spazio alla immaginazione
In definitiva:
- teniamo d’occhio i manuali di uso e manutenzione
- programmiamo una manutenzione che sia tale
- prevediamo dei filtri (magari autopulenti)
- prevediamo dei sistemi di trattamento dell’acqua
- manteniamo gli impianti che abbiamo in servizio
…e nel caso non siate in grado, rivolgetevi a degli specialisti e chiedete supporto.