Calcolo di uno scambiatore di calore

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Il calcolo di uno scambiatore di calore è un esercizio piuttosto semplice tutto sommato, in pratica si tratta di applicare una formula matematica con una serie di dati e di coefficienti, che la bibliografia ci rende abbastanza facilmente.

Ovviamente questo se ci limitiamo al calcolo della superficie di scambio necessaria per un certo tipo di lavoro termico.

Per l’effettivo dimensionamento di uno scambiatore di calore intervengono poi una serie di fattori

  • tipologia costruttiva
  • condizioni limite di progetto
  • flussi termici interni
  • turbolenze
  • ecc…

Questi fattori determinano il dimensionamento vero e proprio dello scambiatore, diventando così la vera e propria essenza della progettazione.

Non voglio in questa sede dilungarmi in un trattato complesso, ma volevo riassumere alcuni concetti fondamentali relativi al calore, alla sua trasmissione e al dimensionamento basilare di uno scambiatore di calore.

Di seguito alcuni estratti del documento che potete tranquillamente scaricare.

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LA TRASMISSIONE DEL CALORE

GENERALITÀ

Allorché si abbiano due corpi a differenti temperature, la temperatura del corpo più caldo diminuisce, mentre la temperatura di quello più freddo aumenta. La progressiva riduzione della differenza di temperatura deve essere ricondotta a uno scambio di energia, scambio che persiste finché esiste la differenza di tem-peratura, ovvero quando si raggiunge l’equilibrio termico. Quando il trasferi-mento di energia avviene solo a causa di una differenza di temperatura e non viene fatto nessun lavoro dalla oppure sulla sostanza, esso è trattato da una scienza che prende il nome di trasmissione del calore. La trasmissione del calo-re è in sostanza energia che viene trasmessa in conseguenza di una differenza(gradiente) di temperatura ∆T. Questo trasferimento di energia viene espresso come quantità di calore q tra-smessa nell’unità di tempo t; è un flusso di calore e prende il nome di flusso ter-mico Q = q/t e si misura in W, dal momento che 1 J/s equivale ad 1 W; Q è per-ciò una potenza termica. Il trasferimento di energia si realizza in tre modi:
• conduzione: quando il trasferimento di calore, prodotto dal gradiente di temperatura, avviene in un corpo solido oppure in un fluido in quiete;
• convezione: si tratta invece del trasferimento di calore che avviene tra una superficie ed un fluido in movimento dotati di temperature diverse;
• irraggiamento: tutte le superfici che si trovano ad una data temperatura emettono energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Perciò, in assenza di un mezzo situato tra di esse, il calore tra le due superfici, a diversa temperatura viene trasferito per solo irraggiamento.
Quasi sempre queste forme di trasmissione coesistono.


QUANTITÀ DI CALORE

La quantità di calore, contenuto in un gas liquido, o in un corpo, in genere è:

q = cp• m •∆T

dove si indica con:

• q= la quantità di calore, in J
• cp= la capacità termica massica a pressione costante,in J/(kg •K)
• m= la massa del corpo, in kg∆T= la differenza di temperatura, in K

…………………………………………………….

PROGETTO DELLO SCAMBIATORE

Per progettare uno scambiatore bisogna correlare la quantità di calore trasmesso nell’unità di tempo Q con le temperature di ingresso e di uscita dei due fluidi l’area A della superficie totale richiesta per quel dato scambio termico.

Tramite l’equazione di bilancio energetico di sistemi aperti al fluido caldo (pedice c) e al fluido freddo (pedice f), caratterizzati dalla portata in massa m c ed mf si possono ottenere due di queste espressioni.
L’equazione del bilancio energetico, scritta in termini di flusso termico e tramite le entalpie in uscita ( pedice 2) e in ingresso ( pedice 1) dei due fluidi è:
Q = m ( h2 – h1)
Ricordando che, per un gas perfetto l’entalpia espressa in funzione della temperatura è:
h = c p • T

abbiamo una prima equazione relativa al fluido freddo, ovvero il flusso Q che entra nel fluido freddo, facendone aumentare la temperatura, è:
Q = mf • c pf • ( t f2 – t f1) (1)
essendo c pf la capacità termica massica del fluido freddo.
Ma la sottrazione del flusso termico Q, fa diminuire la temperatura del fluido caldo dal valore di ingresso t c1 al valore di uscita tc 2 e quindi l’equazione per il flusso caldo è:
Q = mc • c pc• ( t c1 – t c 2)
essendo c pc la capacità termica massica del fluido caldo.
Noto il gradiente termico, oppure calcolato in base alle equazioni di bilancio sopra citate, si procede al dimensionamento dell’area A della superficie di scambio, con un’equazione che lega il calore trasmesso nell’unità di tempo Q tra i due
fluidi con l’area A e la differenza media di temperatura ΔTm dei due fluidi.

Q =U ·A ·ΔTm
Il legame tra il flusso termico Q ed il prodotto dell’area A per la differenza media di temperatura è espresso dal coefficiente globale di scambio U, che viene determinato empiricamente.

Calcolo di uno scambiatore di calore

Pubblicato in Energia Termica, Glossary, Scambiatori di calore

414 commenti su a “Calcolo di uno scambiatore di calore

  1. Ho uno scambiatore piastre da 860 litri orari che serve u a pompa da 2000 litri orari . avviene cavitazione . devo maggiorare lo scambiatore fino ad arrivare ai 2000 litri orari della pompa ? Grazie moltissimo .

  2. Buongiorno Gianluca, grazie per averci contattati.
    sicuramente si possono progettare e costruire. Hanno costi un po’ più elevati, ma considera che fino a qualche anno fa era una esecuzione piuttosto diffusa, soprattutto in ambito bassa temperatura, in quanto più affidabili per via del congelamento.
    Scrivi se ti servono ulteriori informazioni.

  3. Buongiorno Ing. Biolchi,
    ho cercato parecchio in internet la soluzione a questo che pensavo essere un problema relativamente semplice e invece non ho trovato nulla di soddisfacente.
    Devo raffreddare, fino ad una T desiderata, un gas attraverso una tubazione a sezione circolare, posata all’esterno (in posizione aerea, completamente lambita dall’aria).
    I dati a disposizione sono:
    – Tutte le caratteristiche del gas da raffreddare
    – T iniziale del gas
    – T finale desiderata
    – Caratteristiche della tubazione
    – Temperatura ambiente
    Come ipotesi trascuro gli effetti dell’irraggiamento e considero solo la convezione naturale.
    Ho trovato moltissima teoria sul web ma riguardante sistemi in stato stazionario. Credo che il sistema modello del mio problema non lo sia.
    Le sarei grato se potesse indicarmi la teoria necessaria a trovare una soluzione.
    Cordiali saluti.

  4. Buongiorno Marco,
    non ho esperienza in questo ambito, ritengo che se il suo impianto solare riesce a fornire acqua calda ad una temperatura adeguata, tramite uno scambiatore a piastre. può sicuramente sfruttare l’energia per il riscaldamento.
    cordialmente
    valter

  5. Ho installato un termodinamico solare per usi domestici. E’ possibile con un scambiatore di calore riscaldare l’abitazione con termosifoni. Attualmente gli stessi sono gollegati a una caldaia a metano Grazie

  6. ing. Luigi Virgili dice:

    Salve Valter,
    innanzi tutto grazie dell’interessamento. Presa visione della tua trattazione sugli scambiatori di calore, credo a questo punto possa essere necessario andare oltre il semplice consiglio ed affrontare un discorso di presa contatto con la Temco per trovare la soluzione al mio problema. Ti anticipo che l’Azienda presso la quale sto svolgendo un servizio di consulenza impiantistica e che opera nel settore alimentare, deve risolvere come avrai capito il problema legato all’impossibilità di sfruttare a pieno la potenzialità del chiller per la produzione di una massa costante d’acqua refrigerata da inviare/recuperare da due linee di pastorizzazione. Avrei allora piacere di poter contattare la Tempco per poter discutere in merito al problema appena descritto, per questo motivo ti lascio un mio recapito telefonico. Vogliate gentilmente contattarmi al 339/4401570 per affrontare un discorso di preventivazione per l’acquisto di uno scambiatore adatto alle mie esigenze.
    Grazie.
    Luigi

  7. Buongiorno Luigi, grazie del contatto.
    Al seguente link coefficienti di scambio per serpentini immersi
    trova una tabella che le mostra i coefficienti globali di scambio tipici.
    Ipotizzando un coefficiente di 250 (cautelativo) servono circa 45/46 m2 di superficie di scambio per trasmettere la potenzialità termica di 200 KW richiesta.
    è evidente quindi che con soli 15 m2 non riesce ad ottenere le temperature desiderate.

    Mi contatti se ha bisogno di chiarimenti.
    Cordiali saluti,

    valter

  8. ing. Luigi Virgili dice:

    Salve sig. Valter,
    vorrei chiederle un prezioso suo consiglio in merito ad un problema incontrato in un’azienda alimentare dove ad oggi l’abbattimento di temperatura dell’acqua a servizio di un pastorizzatore viene affidata ad un gruppo frigorifero dalla potenza di 200kw. Per non mescolare l’acqua a 4°C proveniente dal ciller con quella a 35°C di recupero dalle vasche della linea produttiva, l’ufficio tecnico dell’azienda ha pensato di costruire uno scambiatore utilizzando un bollitore da 2000lt equipaggiato con n.3 scambiatori da 5mq/cad. Al circuito costituito dagli scambiatori è stato collegato in serie il ciller garantendo una portata di circa 15-20 mc/ora; mentre agli attacchi del bollitore è stato collegato il circuito di recupero delle acque di processo (pompa del secondario con portata di 20mc/ora). Il problema che sono stato chiamato a risolvere in qualità di consulente esterno è legato al fatto che tale “scambiatore” nonostante alimentato con acqua dal frigo a 4°C in uscita per il ciclo produttivo non riesce a portare l’acqua al di sotto dei 21°C! Tenga presente che al pastorizzatore servirebbero 10mc/ora di portata d’acqua a 14°C!
    Potrebbe aiutarmi nel trovare il modo di giustificare alla Committenza la necessità di acquistare uno scambiatore “cucito” su misura alle esigenze della produzione?
    Grazie dell’attenzione.
    Luigi

  9. Buongiorno Francesco,
    mediamente può utilizzare lo stesso coefficiente, ci sono variazioni di modesta entità.
    A livello di tipologia di scambiatore, con i piastre semisaldati siamo al limite dell’utilizzo.
    Cordiali saluti,
    valter

  10. si si, l’utilizzo è sempre nel ciclo frigo a cascata come top (il ciclo comprende due cicli bottom a etano e due top ad ammoniaca) per liquefare co2. a temperature più alte rispetto a quelle da lei indicate, sopra lo zero, e viste le potenze termiche alte, posso utilizzare sempre quel tipo di scambiatore? che coefficiente globale utilizzare in questa fattispecie? può indicarmi anche un prezzo per questi tipi di scambiatore? grazie a lei per la disponibilità

  11. grazie mille per la risposta. dunque, lasciando perdere i cicli ad etano, per essere più precisi per esempio il condensatore del ciclo top ad ammoniaca ha potenza termica di 10,3 MW, ma in questo ciclo le temperature superiori sono di 35 °C. per esempio qui che U posso utilizzare visto che siamo a temperature più alte? grazie ancora
    Francesco

  12. Buongiorno Francesco,
    solitamente su ammoniaca si utilizzano scambiatori sia a fascio tubiero che a piastre, dipende molto dalle potenzialità.
    Su etano non ho esperienza per poterle dare dei suggerimenti.
    In merito all’ammoniaca, si utilizzano scambiatori saldobrasati nickel per potenze piccole, mentre per potenze più elevate si usano i semisaldati.

    A livello di coefficienti di scambio, consideri che per raffreddare della soluzione incongelabile a -30°C con ammoniaca evaporante a -35°C il valore di progetto realistico si attesta su 500 KW/m2*°C.

    spero di esserle stato di aiuto.
    Cordiali saluti,

    valter

  13. Buonasera. sono uno studente di ingegneria energetica; sono alle prese con il dimensionamento degli scambiatore di un ciclo a cascata costituito da 4 cicli: i due top sono ad ammoniaca mentre i due bottom sono ad etano. il ciclo mi serve per la liquefazione della co2 (arriviamo a temperature di -55 °C). ho tutte le temperature dei punti del ciclo, e ovviamente le potenze termiche scambiate. innanzitutto volevo sapere se lo scambiatore a piastre è la tipologia più usata per questa applicazione; in secundis per conoscere la superficie di scambio necessaria per ognuno degli scambiatori quali valori realistici devo prendere per quanto riguarda il coefficiente di scambio termico?
    grazie in anticipo per la disponibilità,
    Francesco

  14. Buongiorno, io sto calcolando la capacità di un vaso d’espansione per un impianto di riscaldamento. L’impianto ha una capacità totale di circa 1000 litri con una temperatura d’ingresso di 75°C. Dai miei calcoli mi risulta un vaso da circa 100 litri. secondo voi?

  15. Buongiorno Alessandro,
    non conoscendo le incognite lato motore (ma immaginandole), cdredo che variando troppo la portata lato utenza, incontri problemi con il delta-ti e gli incroci di temperature.
    le invio un contatto a mezzo email. le posso inviare un software di calcolo di scambiatori con il quale fare delle simulazioni.
    cordialmente
    valter

  16. Buongiorno,
    innanzitutto complimenti per il blog.
    Scusandomi in anticipo per l’ off-topic volevo chiederLe cortesemente una dritta in merito alla termoregolazione con pompe a portata variabile (magari stimolando un nuovo post).
    Sul lato utente di uno scambiatore a piastre posto tra circuito primario di raffreddamento di un motore endotermico e utenza acqua calda stiamo sperimentando la modulazione con pompa a portata variabile (con sonda sulla mandata) per garantire un salto x/90°C con x temperatura di mandata che ci da l’ utente (idealmente compresa tra 50 e 70°C). Il mio problema è come calcolare le nuove temperature mand/rit allo scambatore lato utente che si hanno a seguito della aumento/diminuz di portata nel circuito (a parita di potenza termica scambiata). Il mio approccio sarebbe il seguente: conservazione del prodotto Cp*portata*deltaT (ovvero conservazione della P.termica scambiata dallo scambiatore) prima e dopo la variazione di portata. Tuttavia non ottengo risultati sperimentali in linea con i calcoli.
    Vorrei chiederLe se: 1. il mio approccio è corretto 2. se conosce un SW relativamente semplice di per questo tipo di problemi di termoregolazione, idealmente un SW dove immettere le incognite direttamente su P&I, non un SW di CFD ad elemeneti finiti. Ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti,
    Alessandro

  17. Buongiorno Simona,
    la ringrazio per il suo interessamento.

    vedo di inviarle della documentazione di presentazione di questi scambiatori

    alcuni dati sono legati al progetto specifico, quindi vanno valutati di volta in volta.

    Cordiali saluti,

    valter

  18. Salve,
    sono una laureanda in ingegneria energetica, sto facendo una tesi tramite uno studio termotecnico per l’installazione di scambiatori di calore a piastre ad immersione Tempco in acque reflue, per la produzione di caldo e freddo tramite pompe di calore. Sarei interessata a ricevere informazioni dettagliate sugli scambiatori di calore a piastre ad immersione Tempco: costruzione degli scambiatori, funzionamento degli scambiatori e dello scambio termico che avviene, coefficienti di scambio termico… e quante più nozioni possibili. Mi potrebbe inviare tutto tramite email.
    La ringrazio, Saluti.

  19. Buongiorno Filippo,
    grazie per averci contattati.
    Non conoscendo correttamente il circuito attuale, la mia risposta potrebbe essere non corretta. In linea di massima si, mettendo delle valvole di non ritorno in mandata in modo che i due circolatori non si influenzino a vicenda.
    Se ci da qualche informazione aggiuntiva, possiamo essere più chiari ed esaustivi.
    Buon lavoro, cordialmente
    valter

  20. salve sono un installatore e ho un problema su un impianto con due fonti di calore differenti e due portate differenti e un solo scambiatore ,posso installare un scambiatore in parallelo con due circolatori che scaricano nella stessa tubazione

  21. non so niente di scambiatori ma avrei bisogno di una risposta:
    devo dimensionare uno scambiatore di calore a piastre per un circuito di riscaldamento residenziale (un piccolo teleriscaldamento) ho a disposizione circa 260 Kw termici prodotti da un motore. La densita del liquido e pari ad uno essendo acqua, la temperatura di entrata nello scambiatore e di circa 85 gradi.
    Se servono altri dati chedete puree.

  22. Buongiorno Alberto,
    non sono un esperto di impianti civili anche se so per esperienza diretta che le temperature per un impianto a pavimento sono più basse rispetto a quelle di un impianto a termosifoni.
    Di conseguenza la soluzione da lei prospettata, oltre che suggerita, ritengo sia indispensabile.

    Cordiali saluti,

    valter

  23. Buongiono,
    complimenti per il blog! Non sono un professionista ma colpisce l’accuratezza delle risposte.

    Nel mio appartamento sono interessato a sostituire l’attuale sistema a termosifoni con quello a pavimento, mantenendomi allacciato al riscaldamento centralizzato condominiale che verrà contabilizzato.
    Mi trovo al terzo/ultimo piano e il sistema di distribuzione a colonne verticali e serve nove appartamenti.

    Per mantenere separati i due circuiti e rispettare le diverse caratteristiche termiche e di pressione dei due impianti mi chiedo se è possibile e conveniente usare uno o più scambiatori collegati all’impianto centralizzato al posto di alcuni termosifoni, per poi distribuire il calore previo accumulo attraverso la serpentina a pavimento.

    Grazie e cordiali saluti!

  24. Buongiorno,
    sto dimensionando per lavoro un condensatore per una colonna di rettifica di un impianto distillazione.
    Il vapore alcolico passerà attraverso un fascio tubiero che dovrò dimensionare, come liquido refrigerante acqua ad IN=30°C e OUT=40°C.
    Ho una portata di vapore alcolico Q=210Kg/h, %vol=75° alcolici e T=100°C e in uscita dal condensatore dovrò avere 80°C. Il Ø del condensatore è Ø=630mm.La portata dell’acqua refrigerante non è nota.
    Come strumento di lavoro ho un foglio di calcolo dove però non so quale è il coefficiente globale di scambio termico acqua-vapore?!

    Grazie saluti

  25. buongiorno Claudio,
    se ho inteso correttamente, per produrre acqua calda sanitaria con la caldaia, sfruttando uno scambiatore a piastre, il numero di piastre consigliato è 30 piastre, con il nostro modello TCB90030CUK.
    avrebbe anche un discreto margine.

    se non ho capito, mi spieghi senza esitazioni.

  26. Qualcuno sa darmi una mano con un dimensionamento ?????
    Ho modificato il mio impianto solare termico con una valvola a tre vie gestita dalla centralina elettronica che scambia sulla serpentina superiore il flusso …..caricando cosi il serbatoio da 300 lt a strati (Quando lo voglio io, prevalentemente o mai) …..tutto funziona egregiamente…..a questo punto mi trovo a voler collegare la caldaia di casa al boiler ed ho le serpentine entrambe occupate da detto circuito ….. ho pensato di mettere uno scambiatore a piastre che scambia l’acqua proveniente dalla caldaia con quella del boiler….. ma quale scambiatore devo usare 10,20,30,40…..piastre ????????
    In considerazione che la caldaia è alimentata a gasolio con una potenza nominale di 35 kw e lavora per il riscaldamento intorno a 65° e lo scambiatore superiore del boiler – volume lt 4.4 – superficie 0.7 mq – la potenza termica 11.1 kw ed il flusso primario 1.4 mc/h ….

    Grazie a tutti per l’eventuale aiuto

    ciao claudio

  27. Buongiorno,
    solo per chiedere se nella progettazione a cura TEMA R è prevista l’esclusione a mezzo valvola di intercetto di un ingresso fluido con l’altro in marcia(o lato tubi o lato mantello).
    Ringraziando anticipatamente,
    Antonino

  28. Buongiorno,
    non conosco software che soddisfino la sua esigenza.
    Abbiamo un software interno che usiamo per dimensionare con CO2, ma non è disponibile per l’utilizzo pubblico.
    cordialmente,
    valter

  29. Alberto Vitali dice:

    Gentile Sig. Biolchi, mi chiamo Alberto Vitali e sto svolgendo una tesi di laurea in ing. meccanica sulla progettazione di pompe di calore a CO2. Dato che questo tipo di refrigerante è ancora poco utilizzato in Italia, le chiedo se conosce un software per il dimensionamento degli scambiatori di calore con il R744 come fluido refrigerante.
    Grazie per l’attenzione

    cordiali saluti
    Alberto Vitali

  30. Buongiorno,
    grazie per averci contattati.
    Onestamente non saprei aiutarla, l’unico suggerimento che mi sentirei di darle è provare a pensare al canale on lamiera piuttosto che in vetroresina.
    Il materiale plastico potrebbe fungere da isolante, minimizzando l’effetto da lei ricercato.
    Secondariamente realizzerei il sistema in pressione per evitare che (lavorando al contrario in depressione) eventuali perdite della tubazione facciamo affluire aria umida all’interno della stessa.

    Cordiali saluti,
    valter biolchi

  31. Mauro Raimondi dice:

    buonasera Sig. Biolchi, premetto che non sono del ramo.
    ho intenzione di installare un sistema di ventilazione per la mia casa.
    abito in un centro storico piuttosto antico e sotto il palazzo in cui vivo c’è una grotta piuttosto grande (circa 800 mc). vorrei sfruttare il fresco (circa 14°C) della grotta per rinfrescare l’aria di rinnovo dell’impianto prima di immetterla in casa in estate.
    in pratica vorrei sapere se la mia idea di costruire un tubo di circa 50 cm di diametro e 10 m di lunghezza con un foglio di vetroresina dentro cui far passare l’aria prelevata all’esterno prima di farla arrivare in casa permetterebbe di rinfrescarla dai circa 35° dell’esterno ad almeno 22-23°.
    la portata dell’impianto in condizioni normali è di circa 130mc/h.
    l’aria nella grotta è umida pressoché satura.
    non posso prelevare l’aria direttamente dalla grotta perché la concentrazione di radon è assai elevata.
    la ringrazio se potrà aiutarmi in questo conto per me impossibile. la mia alternativa è procedere per tentativi…
    Mauro Raimondi

  32. Grazie signor Biolchi, io sto creando un foglio di calcolo per la determinazione dei coefficienti globali di scambio,e quindi delle superfici di scambio, per i sistemi tubo in tubo nessun problema, per i sistemi tubo in vasca non riesco a trovare una formula, dove posso trovarla? grazie ancora e buona giornata

  33. Buongiorno, grazie per la prontezza e la velocità della sua risposta,ipotizzando che io conosca la portata anche del fluido da raffreddare, posso trattare il sistema serpentino-vasca come un sistema tubo in tubo calcolandomi un diametro eq. per la vasca per il calcolo del coefficiente globale di scambio? Altrimenti come calcolo tale coefficiente? grazie
    Alessandro

  34. Buonasera Alessandro,
    se capisco bene, la portata che lei indica di 10 l/s è riferita all’acqua presente nella vasca (che quindi parzialmente viene ricambiata con questa portata).

    Se così fosse, le serve conoscere la portata di acqua che deve raffreddare da 50 a 15°C, per stabilire la potenza termica da dissipare, in modo da poter in seguito dimensionare la superficie del serpentino stesso.

    Se le servono dati sui coefficienti di scambio, può trovarli cercando nel blog, altrimenti mi dia un cenno che le invio qualche info.

    Buona sera,
    valter

  35. Buonasera Pietro,
    ritengo di capire che lo scopo dello scambiatore sia condensare il vapore.
    Solitamente stabilito l’obiettivo, ci si concentra su quella parte di calcolo e si dimensiona su quello.
    se poi deve sottoraffreddare le condense, dovrà prendere in considerazione anche quella “sezione” di calcolo.

    spero di averle dato una mano.
    Buona serata,
    valter

  36. Buongiorno Sig. Biolchi, sono alle prime armi e dovrei dimensionare un serpentino con acqua che da 50°C passa a 15°C di cui non conosco la portata; serpentino immerso in una vasca di acqua fredda a 15 gradi con portata 10 l/s, vorrei capire se ho tutti i dati per dimensionare oppure devo ipotizzare qualcosa? grazie
    Alessandro

  37. Buongiorno Sig. Biolchi, dovrei calcolare la superficie di scambio termico e secondo le mie conoscenze dovrei applicare una serie di formule, ma per poterle applicare devo distinguere fluido freddo da quello caldo. Nel mio caso devo considerare l’acqua e il vapore?

  38. Buonasera sig. Biolchi, la ringrazio per i complimenti. Riguardo i suggerimenti cosa potete dirmi?
    Grazie per l’attenzione.

  39. Buongiorno sono uno studente di ingegneria meccanica, sto preparando la tesi su un impianto a CDR e devo dimensionare uno scambiatore di calore ad aria. Potreste darmi una mano? Dai dati forniti dall’azienda ho il lato prodotto e il lato aria. Nel lato prodotto, ho come ingresso il vapore d’acqua con una temperatura di 60.08 °C e una portata di liquido pari a 5.234 Kg/h e di vapore pari a 47.106 Kg/h. Sempre sullo stesso lato mi risulta in uscita liquido a 58 °C con portata di 52340 Kg/h. La pressione d’esercizio è di 0.2 bar. La perdita di carico di 120 MmWg. Dal lato aria invece la temperatura d’ingresso è di 35 °C e d’uscita 53.2 °C. A 35 °C la quantità d’aria è di 1477.2 m3/s. E’ costituito da fasci tubieri disposti a tetto (V rovescia) supportati su una struttura metallica di tipo imbullonato. Abbiamo la configurazione K=condensazione diretta e D=deflegmazione. La zona a condensazione diretta è formata da 24 fasci tubieri mentre la sezione a deflegmazione è formata da 6 fasci tubieri.

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