Trattamento delle acque di torre
1. Depositi di sali insolubili
2. Formazioni biologiche
3. Corrosione
4. Fanghi
5. Formazione di schiuma
Sintomi della formazione di depositi
Rimedi preventivi
Bilancio di concentrazione
Conclusioni
Diverse forme biologiche possono insudiciare varie parti del circuito, come:
2.1 alghe
2.2 batteri aerobi e funghi
2.3 batteri anaerobi
2.1 Alghe
Sulle superfici esposte alla luce solare le alghe provocano delle formazioni verdastre o marroni, viscide, che insudiciano tutte le superfici; trasportate con l’acqua possono provocare ostruzioni, particolarmente nel pacco di scambio delle torri. Negli impianti in cui si impiega acqua marina possono insediarsi molluschi, conchiglie, ecc.
2.2 Batteri aerobi e funghi
I batteri aerobi sono così chiamati perchè assumono direttamente dall’aria l’ossigeno necessario alla loro vita. Essi sono batteri e funghi (appartengono alla stessa classe dei batteri che negli impianti di depurazione biologica vengono impiegati, con utilità, appunto per disinquinare l’acqua dalle materie organiche). Producono fanghi che si accumulano ovunque nel circuito di raffreddamento e ostacolano, o anche impediscono, sia la circolazione dell’acqua che il flusso dell’aria nella torre. Batteri e funghi al limite possono gravare di peso anche eccessivo le strutture della torre. Si pensi che lo spessore di flora batterica di 1 mm su 1 m2 pesa circa 1 kg e lo spessore normale è di 3 ÷ 4 mm. Se si pensa che 1 m3 di materiale di riempimento alveolare, che pesa circa 30 ÷ 40 kg, racchiude una superficie di 200 ÷ 220 m2, si vede come una formazione biologica estesa significa un appesantimento di circa 20 volte del materiale di riempimento.
E’ chiaro che difficilmente le strutture delle torri sono calcolate per sovraccarichi di tal genere. Le formazioni in parola sono facili specie oggi per il forte inquinamento di origine organica presente nell’acqua e nell’aria. Nel campo della depurazione biologica è diffuso un sistema che impiega un apparecchio simile a una torre evaporativa con relativo materiale di riempimento, appunto per scopi di depurazione.
Poichè funghi e batteri, salvo rare eccezioni, non utilizzano la fotosintesi e quindi la luce per la loro crescita, possono prosperare nei recessi delle parti chiuse del circuito.
Taluni batteri formano una capsula gelatinosa che trattiene dei detriti, li protegge da attacchi fisici e chimici e aiuta l’agglomerazione dei fanghi.
I funghi che contribuiscono nella maggior misura all’ insudiciamento microbiologico sono quelli che si sviluppano come filamenti e quelli simili ai lieviti, e sono associati ad altri funghi nell’attacco distruttivo delle parti in legno.
Speciale menzione meritano i batteri del ferro, dello zolfo e quelli solfatoriduttori.
I batteri del ferro, contenuti nell’acqua fresca, utilizzano il ferro per il loro metabolismo e depositano ossidi di ferro sulle pareti dei tubi e nelle apparecchiature. Sono in genere filamentosi e, incapsulati, producono dei fanghi molto voluminosi che riducono drasticamente le luci di passaggio dell’acqua.
I batteri dello zolfo, capaci di ossidare lo zolfo e i suoi composti, sono spesso presenti nelle acque contenenti idrogeno solforato o in genere solforose.
Quelli del tipo filamentoso contribuiscono specialmente all’insudiciamento e talune specie di essi, producendo acido solforico, innescano anche un processo di corrosione.
Sia i batteri del ferro, sia quelli dello zolfo sono aerobi e perciò si sviluppano assai bene nelle acque fortemente aerate circolanti nei circuiti aperti.
2.3 Batteri anaerobi
I batteri anaerobi vivono fuori del contatto con l’aria, assumendo l’ossigeno dai composti che lo contengono (pertanto li disossidano, ossia li riducono, da cui il nome di riduttori).
A questo tipo appartengono appunto i batteri solfariduttori che, sottraendo ossigeno ai composti di zolfo che lo contengono (solfati e solfiti), producono idrogeno solforato, puzzolente e causa di corrosione dei metalli.