E’ interessante conoscere la resistenza alla corrosione dei materiali. Infatti siamo spesso convinti che l’acciaio inox sia inattaccabile…è inossidabile…già inossidabile ma non in assoluto.
Infatti nonostante la sua elevata reesistenza alla corrosione ed all’ossidazione, ovvero all’azione ossidante dell’ossigeno, che non lo fa arrugginire, ci sono delle particelle che lo attaccano senza problemi, soprattutto in condizioni di concentrazione e di temperatura elevate.
Sto parlando dei cloruri.
Ovviamente nelle applicazioni ‘standard’ il problema non si pone, ma se ad esempio cominciamo a parlare di acqua di una piscina, dobbiamo fare attenzione, infatti l’acqua della piscina viene trattata per essere igienizzata con cloruri (candeggina, ipoclorito, che dir si voglia).
La concentrazione di questi cloruri, quando supera i 300 ppm (parti per milione), diventa aggressiva nei confronti dell’acciaio inox. Considerando che lo spessore delle piastre di uno scambiatore di calore a piastre varia da 0,5 a 0,6 mm (o meno), possiamo capire quanto il richio di corrosione/foratura/vaiolature/pitting, possa essere reale.
In questi casi si deve passare a materiali più nobili:
- acciai altolegati
- titanio
- hastelloy
ovviamente in ordine di resistenza ai cloruri…alla fine rimane la grafite oppure le materie plastiche, ma qui stiamo parlando già di altre tipologie di scambiatori di calore.